Savona. L’uscita di “Patto per Savona” che vede candidato sindaco Marco Russo incassa un’altra apertura sul fronte della coalizione di centrosinistra, già al lavoro in vista delle prossime elezioni comunali.
Dopo la presa di posizione dell’assemblea comunale del Pd, ecco arrivare quella di Sinistra Italiana: “Sinistra Italiana ha da tempo iniziato un percorso di ascolto e confronto per costruire una proposta per la città di Savona che riporti i soggetti civici, i partiti e le associazioni a convergere sui temi fondamentali che dovranno caratterizzare la prossima amministrazione civica”.
“Proprio giovedì scorso è stato pubblicato un nostro appello alla sinistra che richiamava alle esigenze di unità intorno ad un programma concreto e reale e quindi oggi prendiamo quindi atto con piacere e favore della presentazione del progetto di un “Patto Per Savona” avanzata da Marco Russo che denota certamente degli elementi di novità sia per il lavoro già svolto sul territorio in questi anni sia per i contenuti programmatici che in buona parte sono condivisibili”.
“Sinistra Italiana sta lavorando per giungere alla costruzione di un largo schieramento progressista che abbia una visione di lungo respiro e possa fornire un grande rinnovamento in vista delle elezioni previste per la primavera del 2021 sui temi per noi fondamentali come la salvaguardia della sanità territoriale, la cura delle persone, l’economia sostenibile ed a misura d’uomo, la tutela delle coste e delle aree interne, l’attualizzazione delle infrastrutture, lo sviluppo del turismo responsabile ed ecologicamente qualificato, la cultura ed il recupero dei contenitori storici, l’integrazione del Campus universitario con servizi e strumenti vitali, la strutturazione di progetti comprensoriali che la connotino da Vado Ligure a Celle Ligure ed alla Val Bormida, perché Savona non è un’isola, e così via in una prospettiva di alto profilo progettuale per la nostra comunità”.
“Ribadiamo che Savona ha bisogno di idee per un nuovo sviluppo per uscire dalla stagnazione e dal declino degli ultimi anni”.
“Su queste basi confidiamo che il tavolo proposto per venerdì 27 novembre assuma ancor maggior rilievo e si apra un confronto aperto, diretto e concreto sulle principali tematiche che risultano ormai indifferibili con tutti i soggetti potenzialmente interessati alla costruzione di una alleanza larga e fattiva per la città di Savona” conclude Sinistra Italiana.
E un altro coordinamento politico sul fronte della sinistra savonese, “Il Rosso non è il Nero”, sostenuto da Sergio Acquilino, Franco Astengo, Sergio Tortarolo e Dilvo Vannoni, plaude al work in progress per avviare la formazione di una coalizione democratico – progressista: “Rappresenta un punto di apertura di grande importanza in vista della costruzione di uno schieramento democratico – progressista in grado di imprimere una svolta all’amministrazione comunale di Savona. Si tratta di affrontare in una prospettiva di alto profilo progettuale le elezioni previste per la primavera del 2021”.
“A questo punto giudichiamo possibile aprire un forte livello di interlocuzione sia con il Patto, sia con gli altri soggetti potenzialmente interessati alla costruzione di una alleanza sviluppata sulla base di istanze comuni orientate nel senso appena indicato. Su queste basi nei giorni scorsi abbiamo promosso un documento sul quale sono state raccolte adesioni tali da fornire a questo tipo di impostazione positivi elementi di consenso e di autorevolezza che cercheremo di porre a disposizione di idee di crescita sul profilo della qualità di progetto e di programma e di capacità di confronto esterno”.
“La proposta più coerente che può essere avanzata a questo punto è quella di realizzare, pur nelle difficoltà del momento, una convenzione programmatica nella quale tutti i soggetti politici, sociali, civici, d’associazione culturale possano trovare sede per l’espressione della loro volontà di contribuire ad un significativo cambiamento per la nostra città, proponendo non solo l’uscita dalla fase del declino ma soprattutto l’avvio di una fase di nuovo sviluppo”.
“I punti sui quali avviare la riflessione sono: una progettualità comprensoriale orientata soprattutto sull’obiettivo di rendere le infrastrutture (ferroviarie, stradali) adeguate a recuperare un rapporto diretto tra Piattaforma, Porto, Città. Sul piano comprensoriale comprendendo di conseguenza la Val Bormida deve essere affrontato anche il tema dell’area di crisi complessa, al riguardo della quale Savona deve portare avanti un ruolo di primaria importanza senza estraniarsi. Non deve trattarsi di un semplice confronto di livello istituzionale ma dell’apertura di una ricerca comune per una condivisione di “progetto”; il ritorno ad una capacità di relazione tra centro e periferia, partendo dalla necessità di recuperare anche “strappi” sul piano urbanistico. Si tratta di puntare un equilibrio nel decentramento cittadino della crescita delle condizioni generali di vivibilità. Nello stesso tempo è necessario far emergere anche elementi di nuova capacità di rappresentanza sociale all’interno dei quartieri; il dopo-emergenza sanitaria vedrà il determinarsi di condizioni inedite sul piano della richiesta di vivibilità, sicurezza, salute. La questione della sanità attorno ai due punti della difesa dell’Ospedale San Paolo e del recupero della territorialità si dimostrerà assolutamente prioritaria; occorre inoltre considerare fenomeni di grande importanza come il presentarsi di un arretramento strutturale nel fenomeno del turismo di massa, sia la necessità di rendere la Città attrattiva alle nuove forme di lavoro imperniate sullo smart-working. Questo dato richiede un punto di riflessione particolare: servirà attenzione all’arredo urbano; sarà necessario puntare su di un alto standard di qualità abitativa ( pensiamo alle migliaia di case sfitte);diventerà urgente il recupero dei contenitori storici da utilizzare per molteplici funzioni e in specifico in raccordo con l’attività culturale; la gestione pubblica delle utilities; si dovrà modificare l’offerta commerciale, culturale, del tempo libero, (pensiamo all’utilizzo delle colline nell’immediato entroterra in funzione sportiva e di diporto) mentre la gestione della sicurezza dovrà privilegiare la prevenzione del disagio sociale; dovrà essere rivista e potenziata la macchina comunale rispetto a settori strategici nel frattempo abbandonati, quindi servirà una grande attenzione alla pianta organica nei suoi punti deboli, rispetto alla necessità di una ridefinizione complessiva” conclude il coordinamento politico.