Perplessità

Asl chiede a enti e associazioni un parere sulle ricadute socioeconomiche del rigassificatore, territorio diviso: “Che ne sappiamo?”

Il parere è stato richiesto da Snam per volere dell'Istituto Superiore di Sanità, l'azienda sanitaria ha reagito - come da linee guida - coinvolgendo vari soggetti più o meno coinvolti

Generico gennaio 2024

Savona. Perplessità. Questa è la parola che meglio descrive il sentimento diffuso tra sindaci e rappresentanti di vari enti e associazioni locali di fronte a una richiesta di Asl2 di compilare un questionario per stimare gli impatti socioeconomici del rigassificatore sul nostro territorio. Un questionario che andrà compilato entro il 31 gennaio ma che non tutti sembrano intenzionati a consegnare.

Breve premessa per inquadrare la vicenda. Il 27 ottobre 2023 Snam scrive ad Asl2 chiedendo appunto la redazione, entro 120 giorni, di un parere sulle possibili ricadute dell’opera a livello sociale ed economico. Per la precisione “una valutazione dei vantaggi e svantaggi derivanti dall’esecuzione dell’opera“, necessaria “per la descrizione dei profili socioeconomici e di altre condizioni di giustizia ambientale“.

E già questo, per inciso, è un primo punto di perplessità tra i soggetti coinvolti in seguito: perché chiedere a una azienda sanitaria un contributo su temi totalmente diversi? Con quale “competenza” potrebbe essere redatta la risposta? Va comunque precisato che non si tratta di una “scelta” di Snam bensì di un atto dovuto per legge: quel parere è stato chiesto dall’Istituto Superiore di Sanità poiché l’iter prevede (è successo anche a Piombino) di integrare la VIS (Valutazione di Impatto Sanitario) con un parere della Asl competente del territorio.

Ricevuta la richiesta, gli uffici di Asl2 decidono di coinvolgere “ecumenicamente” il territorio: con una lettera datata 28 novembre, l’azienda interpella quasi una trentina di soggetti (per la precisione 26) sottoponendo loro un questionario, con l’intenzione di ricevere i vari contributi entro il 31 gennaio e da quelli redigere – scrivono – “una stima delle possibili ricadute socioeconomiche“. Anche in questo caso non si tratta di una decisione estemporanea: la consultazione viene fatta sulla base delle “linee guida nazionali e regionali che raccomandano il coinvolgimento dei portatori di interesse sul territorio nella VIS“.

I quesiti arrivano a 8 Comuni (Savona, Vado Ligure, Bergeggi, Spotorno, Quiliano, Altare, Carcare, Cairo Montenotte), all’universo economico (Camera di Commercio, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Cna, Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura e Cia), ai sindacati (Cgil, Cisl e Uil), al mondo sociale (Caritas e Forum Terzo Settore) e ai rappresentanti dell’utenza (Federconsumatori, Casa del Consumatore, Assoutenti e Acli Lega Consumatori). Ma l’elenco non è blindato, anzi Asl invita addirittura i sindaci “a indicare eventuali ulteriori portatori di interesse sul territorio, individuabili secondo i criteri delle Linee Guida VIS regionali“.

La richiesta all’inizio non desta scalpore, ma nel corso del mese di dicembre iniziano una serie di “consultazioni informali” tra i vari soggetti e, pian piano, la perplessità monta. Il questionario richiede infatti valutazioni puntuali (e anche “adeguatamente motivate“, riportando “evidenze documentali” e proponendo “interventi di mitigazione“) su una serie di punti molto dettagliata: l’occupazione diretta e indiretta (con tanto di distinguo su lavoro femminile e giovanile), la formazione, il consumo di acqua e suolo, valutazioni sugli effetti in materia di patrimonio storico e culturale, disuguaglianze territoriali, aspetti sensoriali legati alla qualità della vita (come modifiche al paesaggio, miasmi o stress psicosomatico).

Generico gennaio 2024

Diversi soggetti si chiedono: come possiamo rispondere a tutte queste domande, quando spesso esulano dalle nostre competenze? E se per questa evenienza il questionario prevede una apposita casella “non so”, come dare un parere sui temi coerenti con la propria attività se ad oggi mancano ancora informazioni chiave su diversi punti, ad esempio l’occupazione prevista?

Perplessità comuni che hanno, però, portato a risposte diverse. C’è chi risponderà comunque al questionario: “Noi compileremo quanto richiesto e forniremo le nostre valutazioni, chiaramente nei limiti di ciò che siamo in grado di valutare – spiega Alessandro Berta, direttore di Confindustria Savona – Certo le ricadute sono importanti, ma pensare di fare a meno di un rigassificatore mi sembra una follia. E’ sensato che serva e che abbia senso metterlo in Liguria, specificamente a Vado dove abbiamo gli energetici; poi chiaramente il progetto andrà valutato dalle autorità che hanno le competenze per farlo”.

C’è invece chi ha già deciso di non fornire il parere richiesto, adottando un approccio molto più critico e dubbioso. Ad esempio il sindaco di Savona, Marco Russo, che con una lettera ha annunciato l‘intenzione di non compilare il questionario (ritenendo impossibile fornire in questo modo risposte esaustive ai quesiti), invocando invece un incontro specifico insieme agli altri Comuni per una analisi congiunta.

Risposta analoga è quella elaborata da Cgil Savona, da sempre contraria allo spostamento a Vado del rigassificatore: “Il sindacato ha fin da subito chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto, sia alla struttura commissariale che a Snam, ma non è mai stato concesso – spiega il segretario Andrea Pasa – Non possiamo certo definire ‘tavoli di confronto’ le rare occasione nelle quali siamo stati destinatari di mere comunicazioni generiche, incomplete ed imprecise. Inoltre, se comprendiamo la funzione assegnata ad Asl2 in merito ad una valutazione sull’impatto sanitario, siamo perplessi sul ruolo di Asl per produrre una valutazione di impatto socio economico, per la quale sono necessarie conoscenze e competenze non riscontrabili nell’organizzazione e nelle funzioni di una azienda sanitaria“. Cgil rimane quindi “disponibile a confrontarsi direttamente con Toti e Snam nei termini più volte richiesti e mai accordati”.

E c’è infine chi ancora non ha scelto quale linea adottare, come ad esempio i due soggetti legati al sociale: “Sia Caritas e uffici pastorali diocesani, sia il Forum del Terzo Settore, hanno in programma nei prossimi giorni degli incontri per definire la questione – conferma Marco Berbaldi, portavoce del Forum ma anche presidente di Fondazione Comunità Servizi (l’ente gestore di Caritas) – Ad oggi l’orientamento è quello di replicare più che altro facendo osservazioni sulla mancata partecipazione fino ad ora. Una scelta così impattante, se carente di partecipazione, può senza dubbio avere conseguenze complesse, e lo sottolineeremo. Per il resto, è vero che il questionario ha dei punti molto tecnici a cui non sapremmo rispondere, per cui su quelli valuteremo che posizione tenere”.

leggi anche
Generico dicembre 2023
Bufera
Indagine Ipsos sul rigassificatore non disponibile su sito Agcom: “Allora non è un sondaggio”. Regione: “Ecco come è composto il campione”
Rigassificatore golar tundra
Pareri
Indagine sul rigassificatore, i gruppi contrari: “Grande risultato, significa che 350mila liguri condividono nostra battaglia”
sondaggio regione rigassificatore
Calcoli
Indagine Ipsos sul rigassificatore, il dato savonese stimato e perché – con questo campione – non ha senso calcolarlo
Generico gennaio 2024
Vertice
Questionario su rigassificatore: martedì 23 l’incontro tra Asl2, Comuni, associazioni e sindacati

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.