In piazza

Protesta contro il rigassificatore, in migliaia in piazza Sisto: “Non lo vuole nessuno, solo Toti” fotogallery segui la diretta

Corteo da piazza Mameli a piazza Sisto

Savona. “Fermiamo il mostro del gas”, “No grazie il rigassificatore nuoce”, “Difendiamo il nostro mare”, “Ci chiudi gli ospedali, ci avveleni il mare, grazie presidente”, “No rigassificatore, Vado ha già dato”. Migliaia di savonesi con fischietti e striscioni sono scesi in piazza oggi pomeriggio per dire No al rigassificatore. La Golar Tundra, attualmente attraccata in porto a Piombino, sarà ricollocata nella rada di Savona e Vado dalla seconda metà del 2026.

Oltre ai tantissimmi cittadini, anche alcuni politici hanno preso parte al corteo partito da piazza Mameli alle 14.30 per arrivare in piazza Sisto, davanti al palazzo comunale. Tra questi i sindaci Marco Russo, Rodolfo Mirri, Nicola Isetta, Gianluca Nasuti, il vicesindaco di Savona Elisa Di Padova, i consiglieri regionali Ferruccio Sansa e Selena Candia, una delegazione della Cgil Savona e Uil Savona.

Il consigliere regionale Ferruccio Sansa attacca Toti: “Non è possibile che chi rappresenta i cittadini ignori il parere della gente. Non si può governare una regione così. Savona e Vado hanno già pagato un prezzo alto con la centrale a carbone. Non si possono sempre mettere attività inquinanti negli stessi posti. In Liguria ne abbiamo già una, il governo punti sulle energie alternative”.

“Per questo impianto – aggiunge il consigliere regionale Selena Candia – si stanno richiedendo autorizzazioni per 27 anni, quindi non si tratta di una soluzione d’emergenza, com’era stato annunciato inizialmente, ma di un progetto che arriverebbe al 2050, data entro la quale, per le direttive europee, dovremo essere totalmente indipendenti dalle fonti di combustibili fossili – spiega Candia -. In questo quadro è assurdo che lo Stato investa 30 milioni di euro sul gas liquefatto, quando potrebbe utilizzare le stesse risorse per dare una spinta significativa verso le energie rinnovabili”.

“Il rigassificatore – concludono Sansa e Candia – a Vado semplicemente non serve. I cittadini vadesi non sono dei liguri di serie B: hanno già subito troppe servitù negli scorsi anni e non possono continuare a subirne, vivendo in un territorio che per Toti è una sorta di discarica per tutto quello che non vuole vicino alle zone ‘glamour’ della Liguria”.

La battaglia è portata avanti anche dai primi cittadini. Il sindaco Nicola Isetta chiede al commissario di fare un passo indietro: “E’ un procedimento che non sta in piedi, io credo che Snam e Toti debbano prendere atto di questo e nel rispetto delle istituzioni di tutti i livelli ritirare il progetto“. Il sindaco Gianluca Nasuti ricorda le tante osservazioni presentate da Vigili del fuoco, guardia costiera, Arpal, Ispra: “Mi sembra che gli ultimi pareri dei tecnici siano chiari, questo rigassificatore non lo vuole nessuno, tranne Toti”.

Anche in questa occasione il segretario generale di Cgil Savona Andrea Pasa ribadisce il No del sindacato: “Questo progetto confligge con il progetto di sviluppo savonese, è il contrario di quello di cui abbiamo bisogno”.

“Oggi, al fianco dei cittadini del savonese, il Partito Italexit è sceso in piazza con le altre sigle facenti parte del comitato No Rigassificatore per manifestare contro il posizionamento dell’ impianto di rigassificazione Golar Tundra nel territorio. Combattiamo contro l’installazione di nuove strutture che possano danneggiare l’ecosistema e mettere a rischio la vita dei cittadini” dice Il coordinatore regionale Italexit Ilario Chiera.

La polemica è anche politica: ieri il Partito Democratico ha riassunto in una conferenza stampa i pareri contrari dei tecnici (molte sono state le osservazioni di diversi enti) evidenziando che emerge “l’impossibilità di trasferire l’impianto a Savona” e che il governatore Giovanni Toti “non ha più scuse e deve fare un passo indietro”. Toti ha poi duramente replicato sottolineando che “la struttura commissariale ha sospeso la conferenza dei servizi in attesa della Via nazionale“.

Nel frattempo sono iniziati i sondaggi nella zona di Quiliano, dove oltre al gasdotto sarà anche installato un impianto di regolazione del gas. Il prefetto di Savona ha autorizzato i tecnici incaricati da Snam ad accedere agli oltre venti fondi di proprietà privata situati sui territori di Vado, Quiliano, Altare, Carcare e Cairo sui quali passeranno le infrastrutture del nuovo rigassificatore. Ciò al fine di effettuare i rilievi necessari alla predisposizione del progetto per la realizzazione dell’opera.

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