Savona. Al via i carotaggi per il gasdotto che trasporterà il gas dalla Golar Tundra (posizionata in mare a 3 km da Savona) alla rete nazionale. In questi giorni le indagini geognostiche e i rilievi topografici riguardano la zona di Quiliano. Qui, oltre al gasdotto, ci sarà anche l’impianto di regolazione della pressione del gas.
Il prefetto di Savona ha autorizzato i tecnici incaricati da Snam ad accedere agli oltre venti fondi di proprietà privata situati sui territori di Vado, Quiliano, Altare, Carcare e Cairo sui quali passeranno le infrastrutture del nuovo rigassificatore. Ciò al fine di effettuare i rilievi necessari alla predisposizione del progetto per la realizzazione dell’opera.
Come precisato nel documento “l’autorizzazione è finalizzata all’effettuazione delle operazioni planimetriche, allo svolgimento dei rilievi topografici e all’esecuzione dei sondaggi archeologici, geologici e geoelettrici necessari alla redazione del progetto per la realizzazione del metanodotto e delle opere connesse” e “Snam Fsru è tenuta a risarcire qualunque danno arrecato agli aventi diritto nell’ambito dell’esecuzione dei lavori preparatori inerenti la redazione del progetto”.
La nave rigassificatrice sarà trasferita al largo della costa savonese nella seconda metà del 2026. Attualmente si trova in porto a Piombino. Sul trasferimento della Golar Tundra si è acceso il dibattito politico. Il Partito Democratico ha attaccato Toti “per aver dato la disponibilità al premier Meloni di ospitare l’impianto”.
Diverse le polemiche e le manifestazioni di protesta che si sono susseguite in queste settimane: dal primo presidio davanti al Comune di Vado Ligure, passando dalla “catena umana” con 16mila persone in spiaggia, per arrivare alla protesta sotto la Regione e alla Provincia di Savona. Sarà in programma sabato 11 novembre il corteo per dire No alla Golar Tundra con partenza da piazza Mameli alle 14.30 e arrivo in piazza Sisto.
Diverse le perplessità e le osservazioni presentate dai Comuni, ma anche da diversi enti (tra questi vigili del fuoco, guardia costiera, Arpal). Sulle mareggiate, Snam ha rassicurato chiarendo che “la nave riesce a operare anche in condizioni meteo marine avverse” e il sistema di ormeggio “è già adottato in mari che presentano condizioni ben più estreme dell’alto Tirreno”.
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