La stagione ingauna

Serie D, Albenga: l’attesa per le novità societarie annacqua la gioia per i 57 (-2) punti conquistati da neopromossa

Si attendono novità la prossima settimana dopo una stagione esaltante sul campo e travagliata fuori

stadio Riva Albenga

Atmosfera particolare ieri al Riva, dove non si è percepito il clima di festa per il grande campionato della squadra. La ragione è negli interrogativi societari che permangono e delle tante situazioni susseguitesi tutto l’anno tra cambi in panchina e esodo dirigenziale.

Il presidente Santi Cosenza si è sempre speso in prima persona. Tuttavia, è innegabile che ci sia grande attesa per conoscere il futuro. Il tutto al termine di una stagione strepitosa a livello sportivo e travagliata a livello di club.

Di fatto, anche se manca la partita con la Lavagnese, la stagione è da considerarsi chiusa essendo fuori portata i playoff. Anche per i due punti di penalità, di cui uno che ha portato anche all’inibizione del presidente Cosenza (qui il comunicato).

Le novità societarie sarebbero dovute arrivare o ieri o la settimana precedente post Vogherese. Tuttavia, la deadline definitiva dovrebbe essere all’inizio della prossima settimana. Non è da escludere che Santi Cosenza possa defilarsi così come non sono da escludere inserimenti “locali” oltre alla cordata che potrebbe arrivare dalla Lombardia.

Insomma, nove mesi intensi dal ritorno in Serie D dopo 33 anni. Dal punto di vista sportivo, un piccolo capolavoro visto che fino all’ultimo la squadra ha giocato per i playoff e che, nonostante l’addio dei pezzi pregiati prima di Natale, ha rivoluzionato la rosa senza perdere qualità. Hanno trovato grande valorizzazione due talenti locali come Jebbar  e Berretta tra l’altro.

Il campionato inizia con Fabio Fossati in panchina, tecnico che porta  la squadra a combattere con l’attuale campionessa del campionato, l’Alcione Milano. Un inizio un po’ difficile dove arriva prima la sconfitta con il Derthona in coppa e poi 3 pareggi e 1 sconfitta. Poi la vittoria contro il Ticino in casa sancisce l’inizio di una scalata che perdurerà fino al giro di boa del campionato.

Da qui, a sorpresa, arriva un punto di rottura e i primi problemi. La partita con la Lavagnese, vinta con il gol di Esposito visto in lacrime prima del calcio d’inizio, porta una notizia che scuote parecchio il panorama ingauno: Fossati si dimette (qui  l’articolo). In conferenza si parla di visioni differenti, probabilmente troppo ambiziose quelle del tecnico ex Albissola, poi approdato al Livorno.

A questo, segue la perdita di uno sponsor e l’addio in massa dei giocatori più decisivi fino a quel momento della rosa. Prima l’addio del tandem d’attacco che ha fatto emozionare e urlare di gioia il Riva, Esposito e Barranco (qui l’articolo), ai quali seguono i saluti di Masetti e Boloca. In seguito Likaxhiu e successivamente Facchetti cambiano casacca e seguono poi Fossati in Toscana. Dell’11 tipo del primo periodo, dopo queste uscite, rimangono soltanto il capitano Venneri, Mukaj e Colantonio in difesa; Tesio, Berretta, Jebbar e Nesci a centrocampo; Di Stefano in attacco. Si vocifera poi di un ammutinamento per queste uscite da parte dello staff, poi smentito da Santi Cosenza (qui l’articolo), ma il mercato invernale ha rimpinguato la rosa di giocatori che sono riusciti a centrare matematicamente la salvezza anticipata e a raggiungere l’obiettivo societario primario.

Giocatori a parte, arriva l’esodo dirigenziale. All’uscita di Ferrante (qui l’articolo) , nel giro di pochissimi giorni seguono gli addii di Cocito (qui l’articolo) e della segretaria Elena Gastaldi (qui l’articolo), tutti addi legati per motivi extra campo come poi spiegato anche dal presidente del club. Questo porta Francesco Virdis a diventare coordinatore dell’area tecnica e a lavorare a stretto contatto con il presidente. L’ex bomber diventa quindi una figura ancora più centrale per il club.

Entusiasmo ma rapporto forse mai sbocciato del tutto con la città: in una fredda mattina di gennaio, Albenga si sveglia con alcune lettere appese nei punti nevralgici della città. “Ecco tutti i creditori di Santi Cosenza e Guido Bottega” recitava la lettera, la quale smuove e fa risentire Cosenza e l’ex patron Bottega. Cosenza rassicura e smentisce quanto scritto su questi volantini. Poi, dopo il pareggio contro il Borgosesia (prima in panchina di Aiello), Guido Bottega decreta il silenzio stampa (qui l’articolo), durato fino alla vittoria contro la Fezzanese.

Con Aiello in panchina e il silenzio della squadra, la prima vittoria arriva solamente un mese e mezzo dopo. Quando sembra che l’Albenga abbia ripreso a correre, arriva la sconfitta contro il Gozzano che lascia nuovamente tutti sconcertati: Aiello si dimette dall’incarico di allenatore della prima squadra (qui l’articolo). Una mancata conferma per il prossimo anno avrebbe fatto saltare nuovamente la panchina ingauna (qui l’articolo), al suo posto l’attuale tecnico Massimiliano Marzano.

Ma è un’altra la notizia che lascia a bocca aperta tutti gli appassionati del calcio dilettantisco. Poco prima delle dimissioni di Aiello, arriva probabilmente l’addio societario che nessuno si sarebbe mai potuto aspettare: il patron e azionista di maggioranza del club Guido Bottega si dimette (qui l’articolo). Santi Cosenza è quindi lasciato solo con Virdis e si aspettano novità riguardanti ad una possibile entrata di investitori che possano affiancarlo per la prossima stagione. Già nei mesi precedenti c’erano stati dei rumor su alcuni acquirenti locali e non, ma fino ad oggi non si conoscono ancora i nomi di queste persone.

Ieri, “the last dance” al Riva. Le parole di Venneri  (qui l’articolo) nel post partita lasciano intendere anche un suo addio, al quale potrebbero seguirne altri. Insomma, il futuro è tutto da scrivere.

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