Pensiamoci

I soldi dei poveri cittadini

Via Nizza a Savona: passeggiata a raso sul mare, le curiose teorie dell’assessore Parodi. Pista ciclabile Campus-stazione: non serve ma fa chic

Neppure le ultime mareggiate hanno convinto il Comune a rinunciare al progetto di Dodi Moss

progetto passeggiata via nizza

Savona. Finalmente buone notizie per Savona. La prima è che si farà la passeggiata a raso sul mare di via Nizza (anche se con un tratto in meno per una banale questione di fondi, destino cinico e baro), la seconda è che sono partiti i lavori per la pista ciclabile di via Pirandello.

Ci aiutano a capirne di più su queste due fondamentali opere per il futuro della città le dichiarazioni dell’assessore ai Lavori Pubblici Nello Parodi. Dobbiamo personalizzare perché è lui a parlare essendo l’assessore competente, ma siamo certi che il sindaco Marco Russo e gli altri suoi assessori sono d’accordo: se qualcuno non lo fosse alzi la mano, noi siamo qui pronti a registrare, come del resto per eventuali osservazioni del Parodi medesimo.

Partiamo da via Nizza. La recente mareggiata ha spinto molti a immaginare che fine potrebbe fare la passeggiata a raso se tale furia si ripetesse (cosa storicamente probabile, purtroppo anche in tempi brevi), invitando il Comune a ritirare il progetto. Sbagliato. L’assessore Parodi ci informa (è possibile verificare da un pezzo di IVG.it) che, è vero, “bisogna mettere in conto qualche danno” (grazie assessore), ma anche capire quanto la passeggiata può rilanciare la zona, quanto guadagno possono avere le attività produttive e soprattutto, elemento certamente da non trascurare, “quanto può migliorare il benessere economico dei residenti” (ha detto proprio così). Cioè, se tu abiti in via Nizza e non te la cavi tanto bene, devi solo aspettare qualche mese, quando la passeggiata sarà finalmente pronta, e tuo futuro sarà più roseo.

Il progetto ha dovuto essere modificato perché costava troppo, ora sarà meno stabile di prima (ma Parodi ha detto che ci sta lavorando). Per esempio dobbiamo farci una ragione se il legno non sarà più Azobe’ ma più volgari Massaranduba e Tatajuba (ci siano perdonati eventuali errori), sperando ovviamente che ciò non nuoccia in quota parte al benessere degli abitanti di via Nizza.

Proprio in questi giorni il geologo Guido Paliaga (può venire ancora in soccorso un articolo di IVG.it) ha detto che occorre cominciare a ipotizzare di spostare alcune attività più a monte, quando possibile, perché nessuna opera di difesa può davvero proteggere da certi eventi. Paliaga non è uno qualunque, ma il presidente della sezione ligure della Sigea, la Società Italiana di Geologia Ambientale. Tutto ciò giusto per capire che cosa pensino studiosi qualificati (lui è anche professore associato dell’Università di Genova).

Andiamo avanti. Parodi è preoccupato piuttosto che qualche intoppo burocratico possa privarci della passeggiata a raso, che dovrà essere completata entro l’anno prossimo. Speriamo, per il futuro dell’economia del ponente savonese, che non ci siano problemi. E poi, dove mai andrebbero a passeggiare gli amanti del progetto di Dodi Moss, che certamente non potrebbero accontentarsi delle passeggiate già esistenti, che noi umili savonesi frequentiamo tutti i giorni?

Resta insoluto il problema principale, su cui non c’è nulla da scherzare. Mentre i 4 milioni per realizzare la passeggiata non gravano sul bilancio del Comune, costerebbero assai cari ai savonesi la manutenzione e l’eventuale ripristino della passeggiata in caso di danni per il maltempo. Ci sembra un rischio, un azzardo del tutto insensato che non sarebbe davvero il caso di correre, perché non sono soldi di Parodi, ma di tutti noi.

Più facile il discorso sulla pista ciclabile di via Pirandello (124 mila euro, paga il Ministero). Fermi, intanto, non inquietatevi! Non si tratta solo di quel pezzo, ci mancherebbe altro, non avrebbe senso, ma di un ben più articolato progetto che, una volta ultimato, collegherà il Campus universitario alla stazione. Così, tutti quegli studenti che ogni giorno vedete andare in bici da Legino a prendere il treno, avranno finalmente un percorso dedicato e protetto. Non li avete mai visti? Neanche noi, ma fa statistica il fatto che Savona abbia una pista ciclabile Università-stazione, suona bene, è chic.

Savona non sembra molto fortunata con le piste ciclabili. Quella di via Stalingrado finisce nel sottopassaggio di Legino davanti alla banca, quella di via Nizza (di nuovo!) a un certo punto prosegue dall’altro lato, per raggiungere il quale occorre attraversare un passaggio pedonale.

Una pista ciclabile con un percorso tortuoso, un budello spesso evitato anche da gruppi di ciclisti. A proposito di benessere degli abitanti e dei titolari delle attività: molti avrebbero preferito la cara, vecchia via Nizza con i suoi parcheggi. Senza parlare dei danni alle attività (alcune hanno dovuto chiudere) che il progetto ha provocato a Zinola.

Altra cosa, per evitare equivoci, sono le piste ciclabili “vere”, come quella di Sanremo, che attrae davvero turisti dall’Italia e dall’estero, è un supporto per le attività ed è assai apprezzata dai residenti.

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