Mister Roberto Biffi esulta per la vittoria in trasferta sul campo del Multedo (0-1, Apicella) e la qualificazione ai playoff regionali. Servirà arrivare almeno secondi su cinque (due match in casa e due fuori) ma per qualche ora è bene gioire per un traguardo che non era scontato. L’allenatore savonese parte dall’elogio di un avversario che in campionato è arrivato secondo e che ha venduto cara la pelle. Sportività testimoniata dall’abbraccio all’allenatore sconfitto Alex Bazzigalupi da parte del tecnico savonese.
“Non abbiamo giocato benissimo nella prima parte – esordisce Biffi -. Siamo stati fortunati sul rigore, che ha parato però anche perché sapevamo che avrebbe tirato lì. Gli avevo detto di stare fermo. Devo fare i complimenti al Multedo perché qui c’è stata una cornice di pubblico spettacolare, anche se il campo non ha una superficie bellissima. Escono sconfitti ma sono stati i più bravi in campionato dopo l’Albissole. Una partita sul limite dell’infarto. Siamo contenti e sono emozionato”.
In una partita così importante anche la cabala diventa importante: “Vi svelo un segreto, visto che sono un po’ scaramantico. Su questo campo abbiamo giocato due partite prima di questa, perdendo contro il Lido Square e pareggiando in campionato contro il Multedo. Abbiamo quindi scelto per la terza volta di cambiare zona per il riscaldamento e questa volta abbiamo vinto. Scherzi a parte, è stata una partita tirata e ricca di episodi. Ci vuole sempre anche un po’ di fortuna nel calcia, anche se abbiamo avuto la possibilità di fare sul secondo goal. Oltre a essere bravi bisogna essere fortunati”.
Un Savona cresciuto molto rispetto alle prime settimane della gestione Biffi: “Abbiamo raggiunto un traguardo insperato. Quando sono arrivato la squadra per vari motivi ha iniziato a perdere pezzi. Ripenso alla partita persa sul fango a Rossiglione quando eravamo in tredici. La mia emozione non è dovuta al fatto di aver passato questa fase del girone, ma è il come abbiamo raggiunto questo obiettivo”.
“Ero arrabbiato con Barone perché non aveva tenuto il conto del minutaggio – scherza -. La dedica è per la società che ci è sempre vicina e che non ci ha fatto mancare nulla. Non abbiamo stadio né una casa. Per noi anche allenarci sempre da una parte all’altra è una grande sofferenza. Abbiamo fatto grandi sacrifici. Potrebbe servire un buon posizionamento e non solo vincerli. Spero di poter arrivare in una posizione utile“.