A testa altissima

Eccellenza, Filadelli si gode la crescita del Pietra Ligure: “Un anno fantastico. Cocco? Spero si possa continuare insieme”

"Tutto parte da Pietra Ligure-Rivasamba di due anni fa, questo gruppo merita la riconferma. Complimenti a Scalvini, era un bambino quando facevo il dirigente ad Albenga: ha dimostrato il suo valore"

Cairo Montenotte. Una sconfitta che non pregiudica affatto l’annata del Pietra Ligure. Anzi, in un certo senso va anche ad arricchirla. Contro la Cairese i biancocelesti non sfigurano e sfoderano un’altra prestazione di livello: un segnale di come possa servire solamente un piccolo passo ulteriore per alzare l’asticella e poter stare stabilmente in alto.

Il direttore generale Luca Filadelli, stracolmo di soddisfazione per la stagione appena conclusa, parte dal futuro di mister Matteo Cocco: “Non ci siamo ancora messi d’accordo ma per me possiamo già incontrarci domani. Ci conosciamo talmente bene che sappiamo entrambi quali siano le reciproche volontà. Credo di sapere anche quali siano le sue, ma sono come San Tommaso e finché non vedo non credo. Spero non ci siano problemi a continuare questo percorso. Quando il 7 giugno ci siamo incontrati per la prima volta, in incognito a Ceriale, sapevamo che questo non doveva essere un percorso a breve durata. Ci eravamo prefissati obiettivi ben diversi rispetto a quelli che abbiamo raggiunti. Non volevamo caricare di aspettative una stagione di un ragazzo di 29 anni che dovevamo accompagnare con cura“.

“Penso che sia stato un anno fantastico, che rimarrà per sempre dentro ognuno di noi – continua Filadelli -. Questo è un gruppo che in grande parte merita di continuare insieme. Fare dei calcoli sarà difficile, io per primo ho voluto dare un segnale su quanto credo all’operato di questa società. Spero che il prossimo sarà Matteo per poi passare a chi sono stati i veri artefici di questa cavalcata”.

Una cavalcata che, tuttavia, inizia due stagioni fa secondo il dirigente biancoceleste: “Tutto parte da Pietra Ligure-Rivasamba, dove perdiamo in uno stadio a porte chiuse e ci ha fatto capire che saremo scesi di categoria. Io il termine “retrocesso” non lo userò mai per quell’anno, ormai il perché si sa. Ci siamo rimboccati le maniche, credendo in un gruppo di ragazzi che si trova ancora qui con noi. All’interno di questo spogliatoio abbiamo degli uomini a livello di comportamento, ci hanno reso tutto più semplice. Il giorno dopo che siamo scesi di categoria i sei ragazzi più rappresentativi ci hanno detto subito di sì. Sento un legame feroce con una grande parte di questo spogliatoio. Con Edoardo Rovere ho condiviso tutto il mio percorso a Pietra Ligure, essendo arrivato qui prima di me. Non ci si può nascondere facendo i finti professionisti: quando si sta insieme tante ore all’interno di una settimana, stando bene, si creano dei legami che poi portano a tutto questo. Volevamo tornare dove eravamo e di migliorare il nostro operato. Oggi ci siamo giocati una partita contro una squadra fortissima, che aveva iniziato con l’obiettivo di vincere il campionato. Ce la siamo giocata alla pari per larghi tratti”.

Voglio fare i complimenti a Tommaso Scalvini. Lui era bambino e si ricorderà poco, ma io ero lì ad Albenga quando giocava nel settore giovanile. Avrei preferito non vederlo in questa condizione, però a palla ferma e a mente fredda dico che è stato un grande portiere oggi. Ha dimostrato il suo valore e sono contento di averlo visto così“, conclude Filadelli.

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