Scontro

Maggioranza divisa in Provincia, Olivieri: “Dimissioni? Sarebbe troppo facile e sarei un irresponsabile”

Attacchi ai partiti di sinistra e aggiunge: "Quando sei troppo buono perdi credibilità"

Pierangelo olivieri

Savona. Dimissioni per il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri? Questa è la richiesta arrivata dai partiti di sinistra che hanno sostenuto il presidente uscente alle precedenti elezioni. Ma per Olivieri non se ne parla: “Sarebbe troppo facile e sarei un irresponsabile, senza presidente non accendono manco le luci“.

La maggioranza (Pd-Cambiamo) è ormai divisa: i primi malumori erano sorti relativamente alla questione del rigassificatore e negli ultimi giorni ha contribuito anche l’inchiesta sulla Provincia della Procura.

È un fiume in piena Olivieri e replica agli attacchi rivolti a lui nei giorni scorsi. Risponde a Sinistra Italiana e ai Verdi sottolineando il mancato confronto “Piuttosto che togliermi la fiducia, sarebbe utile un confronto. Con Nadia Ottonello ci siamo visti più volte in settimana, ma il suo movimento non mi ha mai chiesto di confrontarsi sull’argomento che avrebbe meritato un confronto. Hanno giudicato la mia posizione senza neanche conoscerla“.

Punge il consigliere provinciale Adele Taramasso ricordando che non ha mai votato contro i suoi provvedimenti: “Apprendo che ci sono diverse questioni che non condivide, ma ha votato tutte le delibere favorevolmente e non ricordo osservazioni quindi si contraddice. Forse ho sbagliato perchè sono sempre stato disponibile a incontri, io mi trovo sempre in difficoltà a pretendere certi adempimenti ma quando sei troppo buono perdi credibilità“.

Infine critica anche Italia Viva: “Fulvio Briano (consigliere comunale di Cairo) e Barbara Pasquali (assessore a Savona) che si augurano ci sia la mozione di sfiducia, ma non sanno di cosa parlano e mi stipisce da due amministratori di lungo corso come loro. È dal 2014 che nelle Province non esiste più questo istituto. La fiducia può essere solo politica“.

Olivieri conclude con un invito alla responsabilità e al dialogo: “Prima bisogna confrontarsi e poi fare comunicati. Se ci si siede a un tavolo e si lavora bene, ma dichiarazioni di principio non servono a risolvere. Prendo atto delle decisioni ma con rammarico soprattutto in un momento delicato come questo“.

A breve la nomina del segretario generale a Palazzo Nervi che prenderà il posto di Giulia Colangelo, indagata e interdetta dagli uffici pubblici per un anno.

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