Le reazioni

Analisi Bankitalia, Toti e Rixi: “Strada giusta”. Paita: “Doccia fredda”. Salvatore: “Favola smontata”

L’analisi rileva una diffusa crescita in tutti i settori, ma

Foto d'archivio

Liguria. “La strada della crescita, dello sviluppo e del lavoro non è una strada facile. La Liguria sconta anni di immobilismo, di assenza di un modello di sviluppo, la crisi della grande industria e un ritardo nelle infrastrutture strategiche. Tutti fattori che non possiamo sperare di recuperare in pochi mesi. Ci vorrà tempo eppure abbiamo la certezza di aver imboccato il cammino giusto”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta l’analisi della Banca d’Italia sull’economia della Liguria (clicca sul link sottostante per leggerla).

“Nonostante i dati di Bankitalia mostrino ancora aspetti molto preoccupanti, come il calo complessivo degli occupati – aggiunge il governatore ligure – l’ultimo trimestre rilevato anche in questo campo mostra una inversione di tendenza, con una lieve crescita degli occupati. E crescono tutti i settori strategici per l’economia regionale: il porto, sia nel settore merci che nelle crociere, il turismo, il terziario, l’export. Nonostante le grandi crisi degli anni passati, e le vertenze attualmente in corso come quella di Ilva, che continuano a destare preoccupazione, tornano a crescere anche i settori tradizionali dell’industria, e la cassa integrazione diminuisce per la prima volta in molti mesi, segno che i lavoratori assistiti con gli ammortizzatori sociali cominciano ad essere riassorbiti”.

“Le infrastrutture attese da anni oggi sono in costruzione o in corso di progettazione, come il Terzo valico, il secondo anello ferroviario di Genova, la Gronda di ponente e presto, come promesso dal Governo, anche la nuova grande diga. E nei prossimi mesi l’apertura dello scalo di Vado Ligure e i bandi sull’area di crisi complessa di Savona produrranno certamente una nuova spinta all’occupazione in quell’area. Insomma – conclude il presidente Toti – le preoccupazioni restano, ma i segnali di una inversione di tendenza dopo anni drammatici ci sono tutti. La rotta è giusta, i risultati alla portata di mano”.

“Il traffico mercantile complessivo dei porti liguri ha registrato una crescita nel primo semestre dell’anno, confermando il buon andamento della seconda metà del 2016 – rileva l’assessore regionale allo Sviluppo economico e ai Porti Edoardo Rixi – La movimentazione dei container registra una crescita più elevata di quella dei porti del Nord Europa e del Mediterraneo occidentale. Evidentemente il nostro impegno nel coordinamento interregionale sulla logistica sta portando i primi risultati: le potenzialità dei nostri scali sono enormi e potrebbero creare nuova occupazione una volta raggiunta un’adeguata autonomia finanziaria e amministrativa”.

“Registriamo segnali di crescita – continua l’assessore Rixi – anche nell’export del primo semestre, rispetto al 2015, a un ritmo più che doppio rispetto a quello nazionale e al Nord Ovest. Dati questi che ci indicano come la Liguria abbia ripreso a crescere. Anche la fiducia delle imprese è in aumento, soprattutto nei settori dell’agro-alimentare e dell.high-tech, con previsioni positive di crescita di fatturato a fine anno. Le politiche di accesso al credito e di supporto agli investimenti alle aziende hanno agevolato la ripresa: ora occorre proseguire con politiche di attrazione di nuovi investimenti che generino nuova occupazione, in particolare giovanile”.

Di ben altro avviso, ovviamente, la capogruppo Pd Raffaella Paita. “È arrivata l’ennesima doccia fredda, come confermano i dati di Bankitalia, dopo quelli di Istat, sindacati e Camera di Commercio (se ci fossero stati ancora dei dubbi su come sta andando a picco l’economia ligure). In sintesi siamo sotto ai 600 mila occupati, il tasso di disoccupazione nel 2016 (governava già Toti) era al 9,6% e oggi arriva al 10%. Mentre nel Nord Ovest, nello stesso periodo, cala dello 0,5%. I numeri sono testardi. Stiamo semplicemente precipitando in un baratro economico, mentre ci fanno ballare come sul Titanic sopra i tappeti rossi. Perché Toti non va sulle tv nazionali a spiegare davvero il modello Liguria? La formula che potrebbe utilizzare per spiegare la sua strategia è: più tasse e più disoccupati. È questo infatti il vero primato nazionale del centrodestra, che potrebbe essere anche un’anticipazione del modello nazionale. D’altronde ci si dovrebbe ricordare come hanno lasciato il Paese all’epoca dello spread di Berlusconi. Ed è esattamente quello che stanno facendo in Liguria”.

“Il report di Bankitalia smonta, dati alla mano, la favola propinata da Toti ai liguri – accusa Alice Salvatore, portavoce M5S Liguria – Quel -1,8% di occupazione in Liguria mette a nudo ciò che è ormai sotto gli occhi di tutti anche senza bisogno di cifre: un mondo del lavoro asfittico e senza prospettive, lo smantellamento sistematico del settore industriale senza nessuna regia da parte della Regione per ricollocare i lavoratori o riconvertire gli impianti, micro e piccole imprese che chiudono a ripetizione, investimenti ai mimimi storici su ricerca e occupazione, i nostri giovani che fuggono fuori regione. Se questo é il modello ligure di centrodestra che ha in mente Toti a livello nazionale, c’è davvero poco da stare sereni”.

 

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