Savona. E’ Giuseppina Rizzotto, conosciuta anche come Giusy Rizzo, l’influencer savonese accusata dalla Guardia di Finanza di Savona di aver evaso il fisco omettendo di dichiarare oltre 120 mila euro di ricavi.
La donna, che sul suo canale Instagram ha 430 mila follower, era diventata nota a livello nazionale nel 2021, quando si era candidata per il centrodestra alle elezioni comunali di Savona. Prima per il manifesto elettorale, una foto che la ritraeva scollata con lo slogan “io per te… ci sono” che aveva fatto discutere e attirato le critiche dell’attuale assessore Maria Gabriella Branca. E in seguito perché qualcuno aveva diffuso un video hard di una donna che le somigliava, spacciandolo per una performance a luci rosse della stessa Rizzotto (la donna poi aveva sporto querela).
Ora le Fiamme Gialle la accusano di aver omesso di dichiarare ricavi per oltre 120 mila euro realizzati tra il 2017 e il 2023 attraverso la propria attività su Instagram, TikTok e la piattaforma Onlyfans: introiti che sarebbero derivati dall’acquisto, da parte degli utenti privati, di abbonamenti o di singoli contenuti digitali, per quanto riguarda il sito Onlyfans mentre, per quanto attiene alle piattaforme social, i compensi sarebbero stati erogati in base al numero di visualizzazioni raggiunto dai contenuti pubblicati e dei like ricevuti. Nel corso degli accertamenti, effettuati anche con il ricorso alle indagini bancarie, sarebbe emersa la disponibilità di un conto corrente estero sul quale, secondo quanto ricostruito dalla GdF, sarebbe confluita parte dei ricavi non dichiarati dall’influencer.
Rizzotto, in un’intervista al Tgr Liguria, nega che la cifra sia così cospicua e parla di normative poco chiare: “Non si fanno i miliardi, non è così che funziona – spiega nel servizio – Ci sono delle entrate non dichiarate: probabilmente abbiamo sbagliato, tutte le persone sbagliano. Sicuramente non erano ben chiare, specialmente qualche anno fa, le normative su come giustificare e dichiarare gli introiti. Comunque non ci sono questi guadagni, si fanno molti cambi merce: visibilità in cambio di un servizio”.