Critica

Savona 2021, Branca: “Il centrodestra affida il proprio consenso alla profondità di una scollatura?”

"Al posto di idee innovative o progetti, utilizza una propaganda che si incentra sul corpo della donna come oggetto da guardare”

maria gabriella branca

Savona. “Certo che ricorrere a mezzi di propaganda di questo tenore, nella ricerca del consenso elettorale, non so se incoraggerà gli elettori a recarsi al voto: i camion che girano per Savona hanno sicuramente distratto l’attenzione da tutti i gravissimi problemi che assillano la città, dalla sporcizia nauseante alla cantieristica ‘senza fine’, dalla chiusura delle attività alla mancata realizzazione di un qualsiasi progetto di sviluppo economico. Non sono sicura però che i savonesi siano così ingenui”.

Così Maria Gabriella Branca, candidata consigliere comunale a Palazzo Sisto per la lista “Sinistra per Savona”, a sostegno della coalizione di Marco Russo, e responsabile giustizia e legalità della Segreteria nazionale di Sinistra Italiana, commenta la campagna elettorale condotta dalla candidata Giusy Rizzotto.

“Mi rattrista leggere sui media e sui social i vari commenti e le critiche che riguardano  la candidata in questione: ma forse l’effetto voluto dal centrodestra è solo questo, un’arma di distrazione di massa, e che tutto ciò avvenga sul corpo di una donna, per soddisfare l’occhio degli uomini,  poco importa – aggiunge Branca -. Una lista che si presenta alle amministrative savonesi per sostenere il candidato sindaco di centrodestra, Angelo Schirru, dopo il palese fallimento dei cinque anni di governo, tenta di riconquistare gli elettori (maschi, naturalmente) a partire dalla convinzione che gli uomini vogliano solo una donna-oggetto: è come affermare che le donne non abbiano intelligenza, autonomia, libertà, ma siano un oggetto del desiderio maschile”.

“Penso allora che non sia accettabile nessuna indulgenza, nessun sorrisino nei confronti di queste idee arcaiche e sessuofobiche perché sono le stesse che sono alla base della tragedia dei femminicidi nel nostro paese – osserva Branca -. Al tempo stesso condanno fermamente tutte le presunte cybermolestie che la candidata avrebbe ricevuto, sottolineando l’importanza di denunciare”.

“Mi chiedo infine – conclude Branca – se una lista che affida il proprio consenso alla profondità di una scollatura abbinata ad un soprannome, e nemmeno ad un cognome (che fino a prova contraria è quello che si scrive sulle schede elettorali), sia in grado di dare garanzie ai savonesi e alle savonesi di capacità amministrativa e di governo”.

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