Botta e risposta

Migranti Albenga, petizione FI e Lega contro il nuovo centro. Il sindaco: “Bieca forma di razzismo”

Botta e risposta tra il primo cittadino e i due consiglieri albenganesi. FdI a sostegno di FI e Lega rincara la dose: "Assurde le polemiche della sinistra delle cooperative rosse che gestisce migliaia di migranti"

ciangherotto porri Tomatis sindaco

Albenga. “Crediamo sia sotto agli occhi di tutti il fatto che Albenga rappresenti in provincia di Savona un chiaro esempio di città aperta a tutti. Dall’integrazione all’accoglienza, quando è stato chiamato a fare la propria parte il comprensorio ingauno non si è mai tirato indietro. Ma ci sono dei confini che devono essere rispettati, come quelli che delimitano le preferenze, o i capricci, di un sindaco, che ha portato la Prefettura a scegliere il quartiere di Vadino per ospitare alcuni profughi in arrivo a breve, e il rispetto dovuto ai residenti, che sono stati tenuti all’oscuro di tutto sino all’ultimo”. Lo dichiarano i consiglieri comunali di Forza Italia e Lega, Eraldo Ciangherotti e Cristina Porro, primi firmatari della raccolta firme lanciata per chiedere all’amministrazione comunale albenganese di individuare una struttura alternativa per i profughi in fuga dalla guerra.

Come annunciato dal sindaco di Albenga il 3 agosto scorso in apertura del consiglio comunale, infatti, l’ex Anfi di Vadino si prepara a diventare un centro di accoglienza: “Lo sapeva dal 22 luglio scorso – spiega Ciangherotti -, ma Riccardo Tomatis lo ha comunicato ai cittadini e ai residenti di Vadino solo pochi giorni fa. Per queste ragioni, e perché Albenga in termini di accoglienza ha già dato molto, non deve stupire la rabbia che sto raccogliendo in queste settimane tra le famiglie di quel quartiere“.

Immediata la replica dell’amministrazione albenganese: “La raccolta firme, peraltro probabilmente rivolta all’indirizzo sbagliato in quanto dovrebbe essere mandata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a Matteo Salvini,  lanciata dai consiglieri di minoranza Ciangherotti e Porro che, anche attraverso informazioni false, cercano di agitare gli animi dei cittadini figurando situazioni che sono ben lontane dalla realtà, rappresenta la più bieca delle forme di razzismo esistenti. Cercare poi di creare paure al fine di ergersi a difesa di quella minaccia è una strategia da sempre utilizzata dalle dittature”.

“E chi sta cercando di fare tutto ciò – sottolinea il primo cittadino albenganese -, ha anche la faccia tosta di accusarmi di avere una doppia faccia? Proprio chi professa valori cristiani di accoglienza e magari va in chiesa tutte le domeniche cerca poi di fomentare gli animi contro chi? Contro delle persone che stanno scappando da guerre e torture. Il metodo utilizzato sfrutta peraltro informazioni false. Mi chiedo dove sia l’umanità. Si parla poi dell’entusiasmo da parte di Savona e Albenga nell’accogliere i richiedenti protezione internazionale. Purtroppo di entusiasmo non ce n’è neppure un po’. Ci troviamo di fronte a un dramma della vita aggravato dall’incapacità del Governo di gestire l’accoglienza e gli arrivi (nonostante tutti i proclami fatti prima all’opposizione e poi in campagna elettorale). Gli sbarchi quest’anno sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno e l’accoglienza è stata riversata sui sindaci di tutta Italia che da settimane stanno lamentando una situazione ingestibile. Albenga e Savona, come moltissime città di tutta Italia (anche di amministrazioni di centrodestra) sono state oggetto di imposizione da parte del Governo”.

“La struttura dell’ex Anfi è stata scelta – aggiunge il sindaco Tomatis -, essendo un immobile comunale, dalla Prefettura con il parere dei vigili del fuoco dopo la valutazione di altre soluzioni. Appena ci sono state date informazioni sufficienti abbiamo subito contattato il Comitato di Vadino. Non vi sono molte parole per definire questo tentativo dei consiglieri Porro e Ciangherotti di irretire i residenti di Vadino che spero comprendano la situazione e non ascoltino la voce di personaggi che negli anni hanno dimostrato la loro povertà di valori politici e a questo punto anche umani. Non credete a informazioni false pronunciate da persone inattendibili. Ribadisco che il centro di accoglienza temporaneo sarà attivo solo fino al 31 ottobre e accoglierà al massimo 20 persone alla volta che saranno gestite da personale specializzato. Vi sarà inoltre un aumento del presidio della zona da parte della polizia locale e delle forze dell’ordine”.

Porro e Ciangherotti, dal canto loro, respingono le accuse: “Qui non si tratta di intolleranza o di impulsi razzisti – precisano i Consiglieri albenganesi -, tutti sentimenti ben distanti dal sottoscritto e dalle famiglie di Vadino che chiedono a gran voce questa raccolta firme, ma di rispetto e ordine pubblico. Un rispetto che il sindaco ha dimostrato di non avere nei confronti dei residenti, che hanno saputo dell’arrivo dei circa trenta migranti dal sottoscritto e non dall’istituzione che dovrebbe essere più vicina a loro. Le ragioni di ordine pubblico sono evidenti, tanto più in un momento in cui Albenga è attraversata da episodi balzati alle cronache e che hanno costretto le forze dell’ordine a intensificare i controlli”.

Di qui la decisione dei due esponenti del centro destra ingauno di lanciare una petizione per chiedere alla giunta di individuare una sede alternativa a Vadino per l’accoglienza dei profughi: “I cittadini albenganesi sono stanchi della doppia morale del sindaco – concludono Ciangherotti e Porro-, l’unico, insieme al primo cittadino di Savona, ad aver accolto con entusiasmo la richiesta del Prefetto. Riccardo Tomatis da un lato parla di atto di carità cristiana e apre all’accoglienza, ovviamente ben lontano da casa sua, dall’altro l’altro sui giornali sostiene di aver preso questa decisione in quanto costretto da un’emergenza. Oltre al danno, i residenti di Vadino devono assistere anche alla beffa di un sindaco trasformista. Invitiamo tutti i cittadini albenganesi stanchi di questo modo di amministrare a sottoscrivere la petizione”.

A sostegno di Porro e Ciangherotti, interviene Roberto Crosetto, presidente della sezione albenganese di Fratelli d’Italia: “E’ sotto gli occhi di tutti l’aumento degli arrivi in Italia in questi primi 8 mesi dell’anno. Ma che a fare polemica su questo dato siano gli amministratori del Pd lascia di stucco. Proprio loro che hanno fatto dell’immigrazione senza regole un inno dei loro cavalli di battaglia. La sinistra che idolatra Rakete, la sinistra delle cooperative rosse che gestiscono migliaia di migranti, la sinistra che amministra le città con più problemi dovuti alla presenza di irregolari negando che il problema sia quello, la sinistra della falsa integrazione e sfruttamento, non può accusare questo governo e la premier di fare solo parole , di proporre solo slogan”.

“La premier Meloni – conclude Crosetto – sta lavorando da un lato in Europa ed è già riuscita a coinvolgerla nel problema, dall’altro con i paesi del Nord Africa per attuare il blocco delle partenze, il famoso blocco navale più volte nominato in campagna elettorale. Nel frattempo sono cresciuti significativamente i rimpatri, ma questo la sinistra e il suo sindaco di Albenga ben si guardano dal ricordarlo come del resto hanno taciuto sino alla fine sull’arrivo dei profughi. Dopo aver detto e affermato per anni sìa porti aperti e all’arrivo di tutti, si allo ius soli, proprio ora che si inverte la rotta, il sindaco di Albenga tace sugli arrivi dei profughi alloggiati nel capannone ex ANFI e il Pd festeggia sul business dell’accoglienza scaricando le responsabilità sul governo Meloni. Albenga è sicuramente una città generosa  e ospitale che saprà affrontare questa nuova emergenza”.

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