La telefonata

Intervista esclusiva al questore di Savona: “Prevenzione e concretezza al servizio dei cittadini”

Alessandra Simone è il nuovo ospite del podcast “La Telefonata” condotto dal giornalista Nicola Seppone

Generico maggio 2022

Savona. Arriva a Savona il 10 gennaio scorso. Passano pochi giorni, giusto il tempo di familiarizzare con la nuova questura, ed ecco che in Darsena scoppia una rissa che richiede subito il suo intervento. In meno di una settimana vengono individuati i responsabili, scattano i provvedimenti repressivi e un locale viene chiuso.

Una risposta immediata, efficace, concreta. Così, alla prima occasione utile, Alessandra Simone ha subito voluto dare un segnale alla città. Lei, che ha iniziato la sua carriera in polizia nel lontano 1993 in una terra infestata dagli spettri della ’Ndrangheta, oggi è il nuovo questore di Savona.

Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con lei nel corso di una intervista esclusiva all’interno del podcast di IVGLa Telefonata” condotto dal giornalista della redazione Nicola Seppone.

C’È UN NUOVO QUESTORE IN CITTÀ

Non conosceva la Liguria e ancora meno la nostra provincia, ma da quando è arrivata in città la sua presenza si è fatta sentire: “Sono sbarcata in riviera con un incarico ben preciso – racconta il questore Alessandra Simone -. Il nostro ruolo è quello di produrre sicurezza. Mi sono subito resa conto che i cittadini hanno delle aspettative e vogliono avere delle risposte”.

E Simone le risposte le vuole dare, anche perché il suo approccio vuole essere chiaro: “La mia carriera mi ha insegnato a incidere sui problemi in modo pratico – spiega -. Li affronto e non li mollo sino a quando non vengono risolti. È un modo di agire che ho imparato nel corso del tempo, prima come investigatrice e poi a Milano dove per 20 anni mi sono occupata sia di repressione che di prevenzione”.

ASCOLTA “LA TELEFONATA” CON IL QUESTORE DI SAVONA

PAROLE D’ORDINE? “PREVENZIONE E CONCRETEZZA”

Per il nuovo questore savonese la prevenzione riveste un ruolo fondamentale: “Gli obiettivi da raggiungere sono diversi – sottolinea -, sia interni alla questura, sia esterni e rivolti ai cittadini. Dobbiamo puntare sulla prevenzione, aumentare la nostra visibilità e il controllo del territorio. Solo così possiamo raggiungere un duplice obiettivo. Rassicurare i cittadini e ottenere un patrimonio di informazioni che poi possiamo sfruttare a 360 gradi”.

Ed effettivamente a distanza di pochi mesi dall’insediamento sono già diversi i savonesi che hanno notato il “tocco” del nuovo questore. È lei stessa a confermarcelo: “Me lo sento dire e questo mi rende molto contenta – afferma Simone . Per noi è importantissimo il rapporto con i cittadini, così come è fondamentale sapere se ci sono zone della città che in questo momento vivono delle difficoltà. Noi non sottovalutiamo nulla e interveniamo immediatamente”.

CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE: IL PROTOCOLLO ZEUS…

Portano la firma del nuovo questore di Savona due tra i protocolli più importanti in Italia dedicati alla lotta alla violenza di genere.

Il primo si chiama protocollo Zeus ed è stato ideato a Milano, città in cui Simone ha prestato servizio per oltre 20 anni: “Si occupa di rieducare il maltrattante, partendo dal presupposto che la lotta alla violenza di genere non può prescindere dall’interessarsi concretamente a coloro che la compiono – spiega -. Noi possiamo mettere in sicurezza una donna, ma il maltrattante, che ha dentro questi impulsi, rivolgerà la sua attenzione su altre potenziali vittime. Così non abbiamo risolto il problema. Il protocollo Zeus aggancia chi commette queste azioni ad uno strumento di prevenzione, ovvero l’ammonimento”.

Si tratta, in sostanza, di una procedura amministrativa. Il questore ammonisce il soggetto chi compie atti di violenza domestica o stalking e gli intima di non reiterare la condotta. Nel contempo, lo invita formalmente a svolgere un percorso di recupero trattamentale, che non è un percorso terapeutico. E nell’80% dei casi è efficace perché, come spiega lo stesso questore, “non è ancora diventato un maltrattante incallito, ma è agli inizi. E questo lo spiazza”.

Generico maggio 2022

… E IL PROTOCOLLO EVA

Anche in questo caso il protocollo porta la firma del questore savonese: “È stato ideato a Milano nel 2007 – continua Simone – e serve a svolgere il miglior intervento possibile quando le nostre volanti arrivano nelle abitazioni in cui ci sono state liti in famiglia. Vengono subito messe in atto delle procedure, quelle del protocollo Eva”.

“La messa in sicurezza dei minori – evidenzia il questore – è la prima cosa ma in uno spazio protetto concordato con la madre. La madre, vittima dei maltrattamenti, deve essere subito agganciata dai nostri operatori e deve capire subito che ci sono persone pronte ad aiutarla”.

LAVORO DI SQUADRA: L’IMPORTANZA DELLA RETE

Per affrontare i problemi nel modo migliore e cercare di risolverli è fondamentale lavorare in rete. Il questore di Savona ne è profondamente convinto: “Occorrono formazione e specializzazione – sostiene Simone -. Da questo punto di vista la famiglia e la scuola rivestono una importanza fondamentale. Per combattere la violenza sulle donne dobbiamo educare alla parità di genere e far capire a tutti che non esiste un sesso debole e un sesso forte”.

Un approccio, quello di squadra, che secondo Alessandra Simone deve valere anche in altri ambiti, come in quello della lotta alle truffe agli anziani (molto numerosi sul nostro territorio), ma anche per rispondere al fenomeno dell’immigrazione clandestina.

IL FUTURO DELLA POLIZIA? AL PASSO CON I TEMPI

Il ruolo della polizia è in divenire com’è in divenire la nostra società – ha aggiunto il questore savonese -. Dobbiamo adeguarci ai tempi e dobbiamo fronteggiare tutti questi fenomeni in rete. L’obiettivo è essere al passo con i tempi”.

Ma c’è un aspetto che secondo Simone non è mai cambiato nel tempo: ”È racchiuso in questo nostro motto, ‘esserci sempre’, ovvero essere sempre al servizio dei cittadini. Il nostro lavoro è produrre sicurezza e accompagnare i cittadini in un percorso in cui devono sentirsi sicuri e tutelati”. E ai giovani che sognano di fare carriera in polizia, ecco il consiglio del questore savonese: “Studiate – conclude – perché la laurea è importante. Ma ricordatevi sempre che per imparare questo lavoro bisogna sempre andare sul campo e ‘sporcarsi le mani’”.

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