Cambio

Alessandra Simone è il nuovo questore di Savona: “Le parole d’ordine sono prevenzione e attenzione alle fasce deboli”

Tra gli obiettivi: "Vogliamo migliorare la percezioni di sicurezza dei cittadini"

Savona. “Prevenzione e attenzione alle fasce deboli“. Sono queste le parole d’ordine che guideranno l’azione del nuovo questore di Savona Alessandra Simone, in servizio nella città della Torretta da oggi.

Per Simone, arrivata dopo il questore Gianni Roatta, andata ad assumere analogo ruolo presso la Questura di Mantova, è il primo incarico in Liguria. Proviene dall’ufficio centrale ispettivo e ha ricoperto il ruolo di dirigente dell’Anticrimine di Milano e di capo della omicidi alla squadra mobile del capoluogo lombardo.

E’ stata anche dirigente della sezione specializzata della squadra mobile di Milano che si occupa di violenza di genere. Da qui è scaturito nel 2018, il Protocollo Zeus, programma di intervento per i casi di stalking, maltrattamenti, violenza domestica, bullismo e cyberbullismo attivo oggi in trenta città italiane, anche a Savona. “Per eliminare il problema della violenza sulle donne – spiega Simone – bisogna almeno a provare a rieducare il potenziale maltrattante nelle fasi iniziali”.

“Sono molto contenta di essere qui in Liguria – dice Simone -, il mio percorso professionale mi ha portato dal Sud al Nord e ora con vero piacere inizio questa esperienza e ringrazio il capo della polizia che mi ha dato questa opportunità”.

Il questore ha già iniziato a prendere contatto con realtà savonese, sia i luoghi che le istuzioni: “I problemi ci sono come in tutta Italia”. L’attività di Simone sarà mirata alla prevenzione: “A fronte del calo dei reati, in realtà la percezione di insicurezza non è diminuita e questo fattore va tenuto in considerazione. E’ necessario fare rete e collaborare tra istituzioni per riuscire ad agire in anticipo. Non vogliamo trovare l’autore di un femminicio ma arrivare prima che il fatto sia compiuto ed evitare che accada”.

Al centro dell’attenzione del nuovo questore Simone ci saranno i giovani: “I ragazzi e gli adolescenti sono stati sballottati da un momento all’altro in didattica a distanza. Questo periodo ha creato problemi a chiunque. E’ necessario creare rete intorno alle fasce deboli“.

Un periodo particolare nel quale si sommano i problemi legati all’emergenza sanitaria: “Come ‘produttori di sicurezza’ siamo a disposizione dei cittadini sotto il profilo della microcriminalità e non solo. Siamo qui in continuità con l’attività svolta negli anni precedenti”.

Originaria di Reggio Calabria, laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Messina, abilitata alla professione forense, ha conseguito il Master universitario di secondo livello in violenza all’infanzia e psicologia del trauma presso l’Università Cattolica di Milano, la specializzazione in security management presso l’Università Bocconi di Milano ed il Master universitario di secondo livello in criminologia forense presso l’Università C. Cattaneo LIUC di Castellanza, ha alle spalle una lunga carriera in Polizia. Ha diretto complesse indagini sia sul fronte della lotta alla criminalità organizzata che in materia di contrasto ai reati contro la persona.

Inizia la sua carriera in Polizia da Commissario nel 1993, in Calabria, con vari incarichi, dirigendo anche la Sezione omicidi e la Sezione criminalità organizzata della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria. Nel 2002 è stata trasferita a Milano dove è stata Capo Ufficio Stampa – Portavoce del Questore, in seguito dirige la sezione reati contro la persona della Squadra mobile per poi ricoprire il ruolo di Vice Dirigente dello stesso Ufficio. Nel 2012, promossa Primo Dirigente, ha diretto diversi Commissariati della Questura di Milano per arrivare a dirigere, nel 2017, la Divisione Anticrimine. L’8 maggio 2021 è stata promossa Dirigente Superiore con l’incarico di Ispettore Generale presso l’Ufficio Centrale Ispettivo di Roma.

Particolarmente impegnata sul fronte del contrasto della violenza alle donne e degli abusi ai minori, ideatrice del protocollo EVA, il modello operativo utilizzato dagli operatori di Polizia nel primo intervento in caso di maltrattamenti in famiglia, e del Protocollo ZEUS che prevede l’introduzione della cosiddetta “ingiunzione trattamentale” nei decreti di Ammonimento del Questore per stalking, maltrattamenti in famiglia e cyberbullismo con lo scopo di incidere sul rischio di recidiva. Entrambi i protocolli sono stati adottati dalla Polizia di Stato a livello nazionale.

Ha partecipato, su questo delicato tema, a numerosi convegni nazionali collaborando con la Regione Lombardia la Provincia e il Comune di Milano ed ha svolto diversi incarichi di docenza presso l’Università LIUC di Castellanza, l’Università Vita – Salute del San Raffaele di Milano, presso l’Ordine degli Avvocati di Milano, la Scuola Superiore di Magistratura e l’Università Statale, la Cattolica e Bicocca di Milano.

Il 7 dicembre 2021 riceve “L’Ambrogino d’oro” prestigioso riconoscimento conferito dal Comune di Milano, per aver reso un apporto straordinario alla Comunità nel contrasto alle violenze domestiche con l’ideazione del Protocollo ZEUS.

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