Numeri e obiettivi

Festa della Polizia di Stato, il discorso del Questore Alessandra Simone: vicinanza agli ucraini, prevenzione e attenzione al territorio fotogallery

Il discorso integrale pronunciato sul palco del Teatro Chiabrera

Di seguito il discorso integrale pronunciato dal Questore di Savona, Alessandra Simone, nel corso della cerimonia al Teatro Chiabrera per celebrare i 170 ani dalla Fondazione della Polizia di Stato.

Sono onorata di condividere con la provincia di Savona la cerimonia celebrativa dei 170° anni della Fondazione della Polizia di Stato. Dopo due anni di restrizioni imposte da una pandemia che ha flagellato il mondo ripartiamo celebrando il nostro anniversario nella magnifica cornice del teatro Chiabrera e per questo ringrazio il Direttore.

Purtroppo questa anelata ripartenza è afflitta da una guerra fratricida che non possiamo ignorare e con forza ci stringiamo al popolo Ucraino che lotta per la libertà con un accorato augurio di pace.

La rappresentanza di medici e infermieri che abbiamo voluto accanto a noi oggi è per ricordare che questa ripartenza è stata possibile grazie alla loro opera instancabile.

ESSERCI SEMPRE

La polizia di stato compie 170 anni una data importante che suggella il motto “Esserci sempre” e nel corso di questi lunghissimi anni, abbiamo messo la faccia, ci siamo stati contribuendo al processo di evoluzione del nostro Paese e adeguandoci ai cambiamenti con lo sforzo quotidiano di essere al passo con i tempi.

Se dovessimo immaginare di dare forma materiale alla storia della Polizia, forse potremmo figurarci un grande mosaico nel quale le singole tessere, i singoli motivi, i singoli temi, indipendentemente dalle vicende che narrano, compongono una articolata raffigurazione. Questa complessità è frutto della sua profonda relazione con l’evoluzione sociale e istituzionale dello Stato italiano e dei compiti e funzioni che da sempre le vengono assegnati, agendo sempre in nome della legge e a tutela della pubblica sicurezza. Quindi si possono scoprire storie di donne e di uomini, di tensioni e passioni, di abnegazione e creatività. Storie più o meno quotidiane, più o meno semplici, tasselli di una storia più grande.

Una storia nel corso della quale sono stati necessari atti di eroismo e ritengo doveroso un ricordo alle donne e agli uomini che hanno onorato il senso della missione proprio di questo lavoro sacrificando la loro vita.

LA PANDEMIA

Esserci sempre e ci siamo stati anche in questi difficili anni di pandemia che hanno cambiato il nostro modo di lavorare e il nostro approccio ai problemi di ordine e sicurezza pubblica, basti pensare che nella fase del primo e serrato lockdown, anche in questa Provincia,  sono stati organizzati, con il coordinamento del prefetto, servizi interforze di prevenzione e controllo del territorio,  in cui le ordinanze del questore che regolano i predetti servizi si sono raddoppiate rispetto ai periodi di  cosidetta “Normalità”, (è cambiato il nostro lavoro volto a vigilare che i cittadini rispettassero il divieto di uscire), poi si è dovuta organizzare la fase successiva  della graduale riapertura con la ripresa delle attività economiche adeguando i relativi servizi alle diverse esigenze, abbiamo dovuto fare i conti con la necessità di garantire il nostro servizio pubblico nonostante l’aggressività di un virus che, come in tutti i settori, giornalmente ci privava di risorse anche per lungo tempo, ma non ci siamo mai fermati, è stata complessa anche la gestione della fase successiva quella relativa alla  somministrazione dei vaccini che ha richiesto un’attenta pianificazione di quotidiani servizi di scorta e l’organizzazione di altrettanti servizi per contenere le numerose manifestazioni di piazza che hanno creato problemi di ordine e sicurezza pubblica in una fase di lenta ripresa dove la pandemia continuava a mietere vittime. 

E desidero ringraziare i poliziotti e gli altri operatori delle forze dell’ordine che con grande spirito di servizio hanno affrontato un lavoro per certi aspetti nuovo: il controllo del territorio doveva assicurare la necessaria permanenza in casa dei cittadini e non più o non solo il contrasto all’illegalità diffusa e gli operatori hanno risposto con grande equilibrio e spirito di servizio, dimostrando grande empatia verso la collettività messa a dura prova.

Esserci sempre adeguandosi all’evolversi dei tempi con lo sguardo rivolto verso il futuro e con il bagaglio di esperienza consolidato in anni di lavoro e tradizione.

Proprio per essere al passo con i tempi è stato avviato un progetto di riorganizzazione anche delle strutture periferiche della Polizia di Stato con l’obiettivo di ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili e di rendere le diverse strutture che operano sul territorio maggiormente efficienti e flessibili.

L’AUMENTO DEI CRIMINI

Su tutto il territorio italiano così come sul nostro territorio della Provincia di Savona l’anno 2021 ha visto un incremento della delittuosità generale che si è attestata su valori intermedi rispetto agli anni 2019 e 2020. Tali risultanze sono verosimilmente da ricondurre agli effetti indiretti prodotti dalle misure disposte per contenere la pandemia, nonché dalle successive graduali riaperture alla libera circolazione dei cittadini.

Coerente è anche il dato dell’azione di contrasto che pure evidenzia un ancorchè lieve aumento delle persone segnalate all’A.G. in quanto presunti autori di delitti. Da evidenziare che all’incremento delle persone denunciate corrisponde un sia pur lieve decremento di quelle arrestate.

I risultati della quotidiana attività di garanzia dell’ordine e sicurezza pubblica svolta dalla questura e dalle specialità sono comunicati agli organi di stampa locali che ringrazio per la collaborazione e non li elencherò in questa sede.

PAROLA D’ORDINE “PREVENZIONE”

Quello che mi preme sottolineare invece è la particolare attenzione all’attività di prevenzione e controllo del territorio svolta in questa Provincia dalla polizia di stato che, come vedremo, ha portato a raddoppiare il dato dei controlli delle persone e dei veicoli e i posti di controllo effettuati.

Questo dimostra che la nostra parola d’ordine è PREVENZIONE e che il cittadino e il suo bisogno di sicurezza è la nostra priorità assoluta. Non ci soddisfa la repressione soprattutto quando dobbiamo fare i conti con “cronache di morti annunciate” in cui l’autore è tristemente noto e l’indagine di facile risoluzione come avviene nei casi di femminicidio, non ci appaga questo arresto, vogliamo arrivare prima e bloccare l’escalation di violenza.

Quando la prevenzione funziona non se ne accorge nessuno, il risultato passa inosservato ma gratifica profondamente noi operatori di polizia.

Dobbiamo fare i conti e non sottovalutare quando la popolazione lamenta un senso di insicurezza che non è suffragato dai dati criminologici, la sicurezza percepita molto spesso è difforme dai dati statistici che stigmatizzano la sicurezza reale.

Molto spesso a fronte di un decremento dei reati o di una maggiore attività di contrasto, il cittadino continua a sentirsi insicuro, questo stato di disagio è oggi accresciuto da anni di pandemia che hanno generato un’insicurezza esistenziale che provoca un costante stato di pericolo.

La polizia di stato produce sicurezza e per farlo al meglio deve valutare attentamente anche il malessere percepito e fare la sua parte per porvi rimedio creando una rete tra tutti gli attori sociali della provincia istituzionali e non, operando un ascolto attivo dei cittadini, facendosi conoscere garantendo la pronta accessibilità agli uffici e la disponibilità degli operatori.

Qui a Savona il lavoro di rete e la sinergia, con il coordinamento del prefetto, con i colleghi delle altre forze dell’ordine e con le amministrazione comunali è una solida base di partenza

L’attenzione e l’approccio empatico deve avvenire anche all’esterno nell’attività di prevenzione e controllo del territorio, conoscere il territorio e farsi conoscere dai cittadini proprio per instaurare un rapporto virtuoso di collaborazione in cui il cittadino diventa protagonista della sicurezza urbana.

Solo conoscendo e rendendosi parte attiva in questo processo che genera sicurezza si avrà un cambiamento nella percezione generale e se ne comprenderà il vero valore; la sicurezza è l’ espressione della massima libertà di ogni collettività, e partendo da questo assioma inconfutabile non si devono associare al termine sicurezza questioni e rimedi di ordine pubblico, quando ciò accade fallisce la democrazia. La sicurezza come efficacemente detto dal sociologo polacco Zigmunt Baumann “è un sentimento che si crea e si rinforza nell’idea di vivere dentro un orizzonte comune”.

E in questo orizzonte comune in cui ognuno deve fare la sua parte, lo strumento di azione della Polizia di Stato per incidere sul senso di insicurezza è la prevenzione, arrivare prima, garantire la nostra presenza a prescindere dalla commissione dei reati: esserci sempre.

E la prevenzione ha i suoi obiettivi.

Primo tra questi l’attività di controllo del territorio svolta dall’UPGSP della questura e dalle volanti del Commissariato di Alassio che sul territorio di questa Provincia ha raddoppiato i numeri dei controlli a persone e veicoli.

I controlli e i servizi straordinari di controllo del territorio hanno interessato tutte le zone della città, soprattutto nei fine settimana, in particolare quelle ritenute più sensibili quali, citandone alcune, la Darsena, Piazza del Popolo, i giardini di Piazza delle Nazioni, via delle Trincee e  via Trilussa proprio in questa via negli ultimi 3 mesi  sono stati identificati e denunciati numerosi soggetti per spaccio di sostanze stupefacenti dando una risposta concreta alle segnalazioni dei residenti della zona.

Anche in Darsena dove nella notte del 15 gennaio si è verificata la megarissa che ha creato notevole allarme sociale, è stata data una tempestiva risposta in termini di identificazione immediata degli otto responsabili che sono stati denunciati all’A.G., sono stati adottati 4 daspo urbani nei confronti di giovani di età compresa tra i 20 e i 29 anni e chiusura temporanea ai sensi dell’art. 100 TULPS del locale teatro della rissa. In un successivo episodio verificatosi a distanza di un mese esatto le Volanti hanno arrestato in flagranza di reato due dei responsabili e nel prosieguo dell’attività investigativa altre sei persone sono state denunciate per rissa aggravata. Continuano con cadenza regolare in questa zona servizi sinergici degli Uffici operativi e amministrativi della Questura proprio per bloccare sul nascere con ogni strumento possibile ogni forma di conflittualità.

Analoga attenzione è rivolta ad Alassio e ai comuni rivieraschi della Provincia.

L’attività di prevenzione generale e controllo del territorio otterrà un nuovo impulso con l’impiego del sistema “Mercurio Extended”, oggi in fase sperimentale anche a Savona, la nuova piattaforma tecnologica della Polizia di stato con cui sarà possibile velocizzare le procedure di identificazione e di controllo con collegamenti multimediali alla Centrale Operativa. 

FURTI E RAPINE

Fra i reati che creano maggiore allarme sociale ci sono i furti e le rapine (per fortuna in numero contenuto), che in questa provincia non sono da imputarsi soltanto all’opera di delinquenti locali ma anche e soprattutto a gruppi di “pendolari” del crimine provenienti in particolare dalle province del basso Piemonte e che spesso si concentrano nei mesi estivi e nelle località di vacanza e durante i fine settimana. L’attività di prevenzione e repressione di questi reati è attestata ai massimi livelli con un’attività sinergica degli operatori della Squadra Mobile e del commissariato di Alassio. Considerato che la nostra provincia ha un numero di anziani superiore alla media nazionale la particolare attenzione dedicata è anche a tutela delle fasce deboli che così come avviene per il fenomeno odioso delle truffe agli anziani risentono fortemente sul piano emotivo e psicologico di queste violazioni alla loro sfera privata.

DISAGIO GIOVANILE

Altrettanto degna della massima attenzione è la problematica connessa al disagio giovanile che le restrizioni causate da due anni di pandemia ha notevolmente accentuato. Anche in questa provincia si è registrata una sempre maggiore diffusione di svariate forme di condotte antisociali, penalmente rilevanti, poste in essere da minori, spesso anche in forma aggregata. Prendendo in considerazione una fascia di età compresa tra i 14 e i 25 anni l’analisi statistica dei dati a livello provinciale restituisce, nel complesso, una flessione della delittuosità giovanile, ma se vengono analizzati i tipici reati spia del disagio giovanile quali la rissa, le lesioni, furti e rapine vi è un seppur minimo incremento.

Anche questa comprensibile forma di disagio va contrastata con iniziative di prevenzione in stretta sinergia con il mondo della scuola alla quale offriamo la più ampia forma di collaborazione. Tutte le iniziative adottate, i progetti “Questo non è amore”, “Pretendiamo legalità”, “Il mio diario” solo per citarne alcuni e i numerosi incontri nelle scuole primarie e secondarie sono la dimostrazione concreta dell’impegno della Questura e delle Specialità della Polizia di stato verso i giovani.  Le azioni prepotenti, violente e intimidatorie, i comportamenti di esclusione sociale perpetrati da ragazzi su loro coetanei, anche in rete, che caratterizzano il bullismo e il cyberbullismo richiedono il nostro costante impegno e la nostra attenzione massima. I bulli e i cyberbulli sono a loro volta vittime di un disagio sociale che deve preoccuparci e che dobbiamo affrontare con efficaci strumenti di prevenzione, l’ammonimento del questore per atti di cyberbullismo è uno di questi. Il nostro obiettivo è sicuramente mettere in sicurezza la giovane vittima ma anche recuperare i giovani aggressori facendogli comprendere che la strada che hanno scelto è sbagliata che il bullismo è l’ignoranza del credersi più forti.    Oggi per celebrare questo momento di rinascita abbiamo voluto presenti tanti giovani, tra questi gli studenti che hanno partecipato al nostro concorso “Pretendiamo legalità”.

Voglio che i giovani che sono il nostro futuro sappiano che non sono soli e che la Polizia di Stato è pronta a dare una mano: ricordatevi che siete responsabili dei vostri amici e compagni che manifestano il proprio disagio con atti di aggressività e che potete aiutarci ad aiutarli.

LOTTA ALLA VIOLENZA DI GENERE

Altro obiettivo della prevenzione è la lotta alla violenza di genere dove la formazione e la specializzazione degli operatori di polizia che attuiamo da oltre 20 anni rappresenta il primo passo per garantire un approccio empatico verso le vittime di questi reati odiosi.

In questi ultimi anni la pandemia ha fortemente inciso su questa  problematica, la costrizione a stare in casa ha acuito l’aggressività e le liti in famiglia. E proprio per venire incontro alle vittime di violenza di genere la Polizia di stato nella prima fase di lock down, ha esteso l’App YouPol alle vittime di maltrattamenti in famiglia che attraverso l’uso dell’app possono chiedere aiuto ed essere geolocalizzate senza correre il rischio di fare una telefonata.

La campagna di informazione e sensibilizzazione “Questo non è amore” realizzata ogni anno dalla Polizia di Stato in tutte le città d’Italia ha l’obiettivo di far emergere il sommerso che caratterizza i reati di violenza di genere offrendo un aiuto concreto alle vittime e dimostrandogli che si può uscire dal tunnel e che esiste una rete di protezione pronta ad accoglierle.

A Savona è stata recentemente inaugurata una sala d’ascolto dedicata alle donne vittime di violenza di genere e ai minori abusati realizzata con la collaborazione dell’Associazione Soroptimist International e della Fondazione DE Mari.

Sempre nell’ottica di rendere sempre più efficace l’arma della prevenzione, anche a Savona è stato recentemente stipulato il protocollo Zeus in materia di atti persecutori e violenza domestica che associa la misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore all’avvio di un percorso trattamentale volto a far comprendere al soggetto ammonito (stalker o maltrattante) il disvalore sociale e penale della sua condotta, nell’ottica di restituire centralità alle vittime vulnerabili creando attorno a loro una rete di protezione che non può prescindere da una particolare attenzione all’autore delle condotte. Un efficace sistema di prevenzione deve adeguatamente monitorare il potenziale stalker/maltrattante e deve metter in atto tutte le possibili strategie per incidere sul rischio di recidiva che il dato statistico dimostra essere particolarmente frequente per questa tipologia di soggetti, perché solo così si potrà evitare quella escalation di aggressività che troppo spesso conduce dai maltrattamenti al femminicidio. 

Come ho già detto la repressione non ci soddisfa: nell’ottica di “esserci sempre” vogliamo arrivare prima.

A questo scopo è stato dato nuovo impulso alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di PS che può essere proposta dal Questore anche nei confronti di soggetti indagati o condannati per i delitti di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori in ragione della loro pericolosità concreta ed attuale.

E se la parola d’ordine è prevenzione sul territorio di Savona l’obiettivo è fare ampio uso delle misure di prevenzione personali applicabili dal Questore, proprio al fine di colpire quei soggetti che con i loro comportamenti pericolosi e antisociali minano la tranquillità e la sicurezza pubblica.

A tal proposito è stato fatto ampio uso della misura di prevenzione di recente istituzione del Daspo Urbano che impedisce di frequentare determinate e circoscritte zone cittadine a coloro che creano problemi di ordine e sicurezza pubblica.

LA MAPPA DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

Siamo anche consapevoli che una attenta attività di controllo del territorio debba fare i conti con la vocazione turistica della Provincia e con l’esistenza di due porti di respiro internazionale che stimolano gli appetiti delle organizzazioni criminali.  E’stata ricostruita una mappatura generale della criminalità organizzata sulla base delle indagini svolte dagli uffici investigativi della Provincia con l’obiettivo di contrastare le infiltrazioni sul territorio della ‘ndrangheta nei più importanti settori eonomico-finanziari ed imprenditoriali.

Particolare attenzione viene posta dagli uffici inquirenti alle attività economiche in difficoltà a causa della crisi generata dalla pandemia che possono essere oggetto di interesse da parte della criminalità organizzata.

Proprio in merito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, lo scorso 17 febbraio la Squadra Mobile ha sequestrato nel porto di vado ligure 240 Kg di cocaina occultati all’interno di un container proveniente da Santo Domingo destinati al mercato italiano dello spaccio.

LA SOLIDARIETA’ ALL’UCRAINA

Concludo accennando alla straordinaria gara di solidarietà nei confronti dei profughi ucraini che hanno chiesto ospitalità in questa Provincia. Dall’ 11 marzo, l’Ufficio immigrazione della Questura ha ricevuto più di 60 persone al giorno in maggioranza donne e bambini, che si sono presentate per richiedere il permesso di soggiorno. Ci siamo attrezzati per fornire loro la miglior assistenza possibile e, in sinergia con  regione e comune, abbiamo fatto in modo che ricevessero la più completa assistenza in un unico posto senza creare loro disagi burocratici e logistici e con una grande forma di rispetto per la loro situazione umana. I bambini ricevono quotidianamente cibo e giocattoli dai nostri poliziotti e leggiamo nei loro occhi tristi e spaventati un bellissimo segno di riconoscenza. Questo è anche esserci sempre

Ma in questi scenari sempre più complessi dove a una pandemia è seguita una guerra ognuno di noi deve fare la sua parte e deve impegnarsi fornendo il suo personale contributo, senza voltare la testa dall’altra parte pensando “questo non è affar mio”.

Papa Francesco ha parlato del rischio della globalizzazione dell’indifferenza; la Polizia di stato si impegna concretamente per produrre sicurezza e lo farà sempre adeguandosi all’ evolversi dei tempi tenendo in considerazione le esigenze e le priorità della collettività ma solo con il senso di responsabilità e la piena collaborazione dei cittadini, di voi giovani, potremo raggiungere pienamente il nostro obiettivo, vince il gioco di squadra il senso civico di ritenersi parte di un sistema dove la giustizia e la legalità sono i capisaldi e dove l’impegno sociale di tutti è quello di costruire  un mondo senza guerra.

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