Braccio di ferro

Porti, Signorini conferma: “Deposito Gnl a Vado? Ci lavoriamo, dobbiamo capire se i residenti lo accetteranno”

Una dichiarazione immediatamente stoppata dal sindaco Monica Giuliano: "Se ne discuta insieme a tutti i Comuni del comprensorio"

Savona. “Depositi chimici? No, a Vado c’è un’ipotesi di localizzazione di un deposito di Gnl”. Lo conferma, ancora una volta, Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, a chi gli chiede notizie del possibile approdo nel savonese dei depositi chimici genovesi di Carmagnani e Superba. L’idea, ventilata a inizio gennaio da Edoardo Rixi, viene respinta al mittente da Signorini (“Lavoriamo all’ipotesi Ponte Somalia da tre anni“); così non è invece per la possibile collocazione di un deposito di Gnl a Porto Vado.

L’area ipotizzata è quella del Reefer Terminal (se ne parla ormai da quasi 3 anni). “Siamo alle verifiche di fattibilità, all’intesa demaniale tra il proponente l’investimento e il concessionario esistente – spiega Signorini – Dovrà esserci una approvazione progettuale e ovviamente un confronto con il territorio e i sindaci, per capire se l’investimento è in qualche modo ben accetto e accolto dalla popolazione locale”.

Un annuncio destinato a generare, ancora una volta, frizioni e polemiche, anche alla luce della posizione assunta questa mattina dal sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano. Che se da un lato ha applaudito l’apertura, proprio a Vado, del primo distributore di Gnl per mezzi pesanti, dall’altra proprio questa mattina ha lanciato a Signorini (e di riflesso al sindaco di Genova, Marco Bucci) un messaggio molto chiaro: Mi farebbe piacere che da ora in poi, quando si dovrà discutere della destinazione di una realtà produttiva, lo si faccia come comprensorio e non solo con l’amministrazione che materialmente dovrà ospitarla. Nuove realtà produttive vanno discusse in un tavolo più ampio, in cui siano presenti Genova, Vado e Savona“. Il braccio di ferro è iniziato.

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