Uniti e battaglieri

Porto, Savona e Vado si “alleano” coi Comuni vicini e avvertono Autorità Portuale: “Dialoghi di più con noi, d’ora in poi scelte condivise”

Firmato stamattina un protocollo di intesa con Quiliano, Bergeggi e le Albissole che istituisce un tavolo permanente per condividere le scelte strategiche

Savona. “Questa mattina i Comuni di Savona, Vado Ligure, Quiliano, Bergeggi e delle due Albissole hanno firmato un protocollo di intesa nel quale prendono coscienza del fatto che le scelte fondamentali dello sviluppo del porto riguardano l’intero territorio a prescindere da dove materialmente si collochino”. Lo ha annunciato questa mattina il sindaco di Savona, Marco Russo, nel corso di un incontro con Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, al Palacrociere.

Il protocollo prevede l’istituzione di un tavolo permanente con l’obiettivo di condividere le grandi scelte, creando un “interlocutore unico” per l’Autorità Portuale. “Siamo tutti convinti che il porto sia un elemento di sviluppo fondamentale per il nostro territorio, se riesce a stabilire una sinergia stretta con i territori – ha spiegato Russo – Il legame tra porto e territorio è fattore di ricchezza reciproca. Noi siamo anche convinti che per portare avanti il discorso servano due elementi. Il primo è che il territorio savonese si consideri compatto, e si unisca intorno a questo obiettivo: il rapporto tra porto e città non è sempre stato sereno, noi dobbiamo vincere questo ostacolo”.

Da qui la volontà di creare il tavolo permanente, facendo in modo che le scelte strategiche vengano discusse con un’unica realtà invece che con le sei amministrazioni comunali separatamente. “Il tavolo – ha annunciato il primo cittadino savonese – lavorerà interpretando lo spirito dei temi: non difenderà il territorio in maniera ‘localistica’, ma darà un contributo alle grandi sfide che ci attendono. Siamo consapevoli di doverci inserire in una dimensione europea e mondiale”.

L’altro elemento indispensabile, secondo Russo, “è che ci sia un rapporto sempre più stretto tra i Comuni e l’Autorità Portuale. Le linee strategiche del porto ‘unico’ di Genova, Savona e Vado devono essere condivise con tutto il territorio, incluso il tavolo savonese. I temi sono tanti, e il nuovo piano regolatore portuale richiede un ruolo delle amministrazioni locali. Le sfide che ci attendono sono straordinarie: questo territorio le vuole giocare e vuole farlo insieme all’Autorità di Sistema”.

Un appello, quello a un maggiore dialogo dell’AdSP con le amministrazioni, condiviso anche dal sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano. Che non ha rinunciato a qualche piccola frecciata alla “matrigna” Genova. “Il lavoro proficuo fatto negli ultimi anni è il risultato della sinergia tra porto, amministrazioni e operatori – ha affermato – In questa provincia la transizione energetica la facciamo con i fatti, ed è iniziata grazie al porto che ha scelto di fare un percorso non facile ma assolutamente necessario, che ha permesso di realizzare una nuova economia. Vado la transizione l’ha fatta, oggi ci aspetta una programmazione un po’ più ampia e non può farla solo Vado Ligure. Ed è un segnale importante che accanto ai Comuni di Savona e Vado ci siano le altre realtà territoriali che fanno parte di un sistema unico. Mi farebbe piacere che da ora in poi, quando si dovrà discutere della destinazione di una realtà produttiva, lo si faccia come comprensorio e non solo con l’amministrazione che materialmente dovrà ospitarla”.

Il riferimento è, ad esempio, alla possibilità che vengano installati depositi di GNL o impianti di produzione di idrogeno a Vado Ligure o Bergeggi? “Assolutamente sì – ha confermato Giuliano – il riferimento è a nuove realtà produttive che vanno discusse in un tavolo più ampio, in cui siano presenti Genova, Vado e Savona“. L’ultimatum al sindaco di Genova Marco Bucci, seppur velato e cortese, è lanciato. Così come l’avvertimento a Signorini, pronunciato dal palco guardandolo negli occhi: “Il nostro sviluppo sarà vincente se non ci sarà un Comune che dovrà ‘scontrarsi’ coi vicini ma se ci sarà una visione condivisa. Quel protocollo è l’inizio di un cammino un po’ più ampio. Vado, Genova e Savona: teniamoci tutti sullo stesso filo“.

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