Savona. L’estate si avvicina e torna alla ribalta la Vecchia Darsena con le sue attività, il suo appeal per certi versi unico, anche i suoi problemi. Inevitabile dare uno sguardo all’altra metà del cielo, la zona che sta di fronte, tra la Torretta e le Funivie, interessata al nuovo Masterplan di Levante che poi prosegue verso Albissola.
È dunque tempo di fare un minimo di punto, su questo futuribile Frontemare. Lo facciamo con Francesco Rossello, assessore che conta nella giunta di Marco Russo, eletto con la lista Patto per Savona del sindaco e quindi nel “cerchio magico” di Palazzo Sisto, anche se talvolta sembra esprimersi con più franchezza di altri.
Nel lungo e importante elenco di deleghe che gli sono state assegnate, c’è anche quella che forse conta di più, cioè i rapporti con l’Autorità di Sistema Portuale e i progetti che ne derivano, come appunto il Masterplan di Levante.
Per non riaprire l’intero discorso sul progetto in questione, illustrato e descritto più volte, abbiamo cercato di limitare la conversazione ad alcuni aspetti, come il possibile inserimento di nuove attività di commercio, bar e ristorazione. Si è persino parlato di una sorta di Darsena 2, proprio nel momento in cui non tutti gli operatori della Darsena esistente se la cavano sempre bene.
Allora Rossello, i tempi di avvicinamento al progetto saranno rispettati? E c’è posto per altre attività, visto che si parla del futuro di Savona nei prossimi decenni, di qualcosa che lasceremo alle prossime generazioni?
“Meglio ricapitolare per maggior chiarezza. Parliamo del tratto che va dalla Torretta ad Albissola, con alcune zone poco utilizzate o degradate. Un tratto che rappresenta la cerniera tra la città, il porto e Albissola, a cui oggi diamo appena un’occhiata passandovi davanti e che invece dovrà diventare fondamentale e strategico, parte di un disegno complessivo. Per non eludere le sue domande posso cominciare a dire che l’inizio avverrà celermente, nei tempi previsti, e che per quanto riguarda un’eventuale Darsena 2 è troppo presto per capire che cosa potrà accadere per quanto riguarda eventuali nuovi locali. Anche su questo ci confronteremo con i savonesi e le loro associazioni”.
Può ricordarci in sintesi i punti principali del progetto? “Intanto stiamo lavorando d’intesa con l’Autorita’ di Sistema anche attraverso lo studio di architettura urbanistica One Works che cura il tutto. Il piano prevede la passeggiata ciclopedonale, la sistemazione della nautica sociale e sportiva, un parcheggio di cornice da 2-300 posti, l’allacciamento con l’Aurelia bis e l’utilizzo della zona delle Funivie con una piazza, un contenitore che potremmo definire l’Acquario di Savona, che sarà l’elemento principale, e altro ancora. Al termine quella zona sarà centro di Savona, integrata con la passeggiata verso Albissola, con il porto e con la Darsena”.
A proposito di Funivie, non tutti condividono la decisione del Sovrintendente Andrea Canziani di non abbattere del tutto l’impianto. La stessa strategia utilizzata ad Altare per la ex Savam: c’è una cosa abbandonata da decenni e come spunta un progetto la Soprintendenza impone regole stringenti, ovviamente da attuare con i soldi degli altri, compresi noi contribuenti.
Lei che ne pensa? “La Soprintendenza fa il suo lavoro, con le regole che sono uguali dappertutto. Non nascondo che all’inizio avrei preferito che l’intero impianto fosse abbattuto. Poi, si è capito come anche la conservazione di una sua parte possa diventare un’opportunità, com’è avvenuto in altre parti d’Europa in contesti simili. Una buona soluzione. Naturalmente, com’è nostra abitudine e come ho appena ricordato, apriremo un confronto con i cittadini”.
Mi permetta. Talvolta, come nel caso della chiusura di corso Italia, sembra che non teniate in grande considerazione chi non la pensa come voi. “Non è così, semplicemente crediamo nei nostri progetti. Restando al Masterplan, parleremo anche con le associazioni la cui attività insiste sul porto come Lega Navale, Assonautica, Canottieri Sabazia. Spiegheremo che avranno spazi assicurati e più confortevoli”.
C’è una corrente di pensiero secondo cui yacht di grandi dimensioni assicurerebbero lavoro a molti settori. Siete contrari a questo tipo di imbarcazioni? “Potrei rispondere che si tratta di una competenza dell’Autorità di Sistema, ma non lo faccio. Se lei vuole introdurre un elemento diciamo così ideologico, le rispondo senza problemi che certamente non siamo contrari, ma anzi speriamo che si possa ospitare anche questo genere di imbarcazioni”.
Parliamo di tempi. “È già in programma la conferenza dei servizi per demolire ciò che è superfluo nel complesso delle Funivie. Forse entro l’anno avremo visivamente l’idea che i lavori sono partiti. L’intero progetto è una cosa complessa e molto costosa, anche se tanti fondi sono già stanziati grazie a vari capitoli di risorse. Parliamo di cinque lotti, un’opera gigantesca. La zona delle Funivie è inserita nel secondo quadrante. La speranza è che prima della fine del nostro mandato (quindi due anni, ndr) ci sia un cantiere esecutivo ben definito”.
Gli operatori della Darsena lamentano l’assenza di parcheggi, che fa perdere clienti, l’Autorità di Sistema ha già spiegato che non può essere una sua priorità.
Lei che ne pensa? “È un problema che esiste ed è importante, credo che una soluzione vada studiata nell’ambito del Pums (il Piano Urbano della Mobilità’ Sostenibile, ndr). Inoltre sono in corso studi per collegamenti diretti tra stazione marittima e stazione ferroviaria. Credo che un po’ di strada in più possano farla tutti”.
Tante cose, davvero c’è da augurarsi che Savona non sia distratta di fronte a ciò che può cambiare il suo futuro e già interessa il suo presente.