Savona. Sembrano destinati a raggiungere anche altre Rsa della provincia di Savona gli accertamenti della Procura di Savona, dopo che a fine marzo il procuratore Ubaldo Pelosi aveva aperto un procedimento volto a raccogliere informazioni sulla situazione del Trincheri di Albenga.
Al momento si tratta di un “modello 45”, senza alcuna ipotesi specifica di reato e contro ignoti, ma la raccolta informazioni prosegue. Lo scopo è accertare se, a fronte di un aumento evidente dei morti nelle strutture, esistano profili di responsabilità penale. E nei prossimi giorni verrà ampliata: secondo quanto riferito dalla Procura, infatti, l’intenzione è quella di svolgere simili verifiche anche su altre residenze del savonese, in particolare quelle dove si è verificato un “numero significativo” di decessi.
Il caso, insomma, è destinato ad allargarsi a macchia d’olio. Se il caso del Trincheri infatti resta il più eclatante, con i decessi che negli ultimi giorni sono saliti a 30 (su 104 ospiti), ci sono altri casi in provincia di situazioni critiche. Alla Humanitas di Borghetto Santo Spirito, ad esempio, ne sono morti fino ad oggi 17 su 45, e sui 28 ospiti rimasti tutti e 20 quelli su cui è stato possibile effettuare i test sono risultati positivi.
Nelle strutture gestite da Opere Sociali (Rsa Noceti e Santuario, Rp Santuario e Bagnasco, Comunità Ercole) sono complessivamente 31 gli ospiti deceduti dall’inizio dell’epidemia (ovviamente solo in parte certificati Covid). Alla Giacomo Natale di Alassio si registrano 8 decessi su 44 ospiti totali, alla Stella Maris di Andora 5 morti (ma solo uno accertato per Covid), a Cengio 8 morti.
Numeri che, sommati a quelli delle altre province, sono già da qualche giorno in in mano alla magistratura in Liguria come in altre regioni italiane. E proprio oggi la procura di Genova ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per epidemia colposa (leggi qui).
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