Albenga. Sul futuro post-Gsl e il reparto dell’ortopedia privata ad Albenga le sorprese non mancano. Oggi era la data, fissata dal bando della Regione Liguria, per la scadenza relativa alla presentazione ufficiale delle domande dei soggetti della sanità privata interessati alla gestione del reparto albenganese. Invece, spulciando nel sito dell’ente regionale si scopre che il termine ultimo è stato spostato, di una settimana, al prossimo 22 settembre.
Una vera e proprio proroga, come altre nei bandi pubblici, anche se la “modifica” sarebbe stata effettuata soltanto nella giornata di ieri, mercoledì 14 settembre, proprio il giorno prima della scadenza originaria. Forse motivazioni di carattere tecnico, o forse altre ragioni hanno spinto la Regione Liguria a questa improvvisa proroga, per uno dei bandi più delicati e attesi nel territorio savonese.
Quindi, solo il 22 settembre ci sarà l’apertura delle buste (salvo altre sorprese): solo allora si sapranno gli aspiranti soggetti della sanità privata interessati all’attività sanitaria nell’ospedale Santa Maria di Misericordia.
L’assegnazione ufficiale dell’appalto dovrebbe avvenire entro il mese di ottobre, forse i primi di novembre considerato il recentissimo slittamento della scadenza per la gara di appalto. Il bando prevede la gestione per 24 mesi dell’ortopedia e traumatologia privata, prorogabili solo di altri sei mesi: il valore economico in termini di prestazioni convenzionate con l’Asl è stato fissato a 27,5 milioni di euro. Sul fronte del riassorbimento dei lavoratori di Gsl, oltre una cinquantina di dipendenti, è prevista la clausola sociale, anche se non vincolante, un aspetto che mette in allarme i sindacati e i dipendenti.
Intanto restano ancora ignorate le richieste di sindaci del territorio e delle stesse organizzazioni sindacali di categoria di essere nuovamente ricevuti dal presidente Toti e dall’assessore Viale per avere garanzie e certezze sul futuro della sanità albenganese, dopo mesi di lotte e battaglie per salvare il reparto e l’ospedale ingauno. Tuttavia, a tenere banco, resta il repentino cambiamento sulla scadenza del bando: anche su questo aspetto sindaci e sindacati attendono chiarimenti.