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Ordinanza anti escrementi, viaggio tra favorevoli e contrari: “Ordinanza giusta nell’intento, sbagliata nei modi” fotogallery

IVG.it ha voluto fare un viaggio in centro per conoscere il punto di vista di negozianti e cittadini, siano essi proprietari di cani o meno

Savona. Finalità giuste e condivisibili ma modalità sbagliate e difficilmente applicabili nella realtà. E’ questo il “sentimento” dei savonesi a proposito della già controversa “ordinanza anti bisogni dei cani” presentata ieri mattina dal sindaco Ilaria Caprioglio.

Come noto, il documento vieta ai cani di espletare i loro bisogno fisiologici contro muri, colonne, cestini, aiuole o fioriere sotto i portici di via Paleocapa, sui marciapiedi della parte pedonale di corso Italia e presso il monumento ai caduti di Piazza Mameli e in altre zone del centro: in caso di bisogno, i proprietari dovranno portare i propri cani fuori dal marciapiede, quindi sui basoli della strada. In tutte le altre zone della città, i proprietari dovranno portare con loro un sacchetto in cui raccogliere le deiezioni e anche una bottiglietta d’acqua per lavare l’urina.

Insomma, non c’è alcun “divieto di transito” agli animali nelle vie e nelle piazze del centro, così come ha ipotizzato qualcuno male interpretando l’ordinanza. E non è nemmeno sufficiente pulire o rimuovere le deiezioni: nelle zone citate (sotto i portici di via Paleocapa, sui marciapiedi della parte pedonale di corso Italia e presso il monumento ai caduti di Piazza Mameli e in altre zone del centro) è assolutamente fatto divieto ai cani di espletare i loro bisogni fisiologici; per il resto della città, invece, resta il divieto di rimuovere e lavare feci e urine.

I provvedimenti sono stati accolti con molte proteste da parte dei rappresentanti dei comitati cittadini, dei padroni di cani, delle associazioni animaliste.

Il giorno dopo la promulgazione dell’ordinanza, IVG.it ha voluto fare un viaggio in via Paleocapa e nelle altre zone del centro storico per conoscere direttamente il punto di vista di negozianti e cittadini, siano essi proprietari di cani o meno.

Durante il nostro viaggio ci siamo imbattuti nell’assessore all’ambiente Pietro Santi, che ha voluto incontrare alcuni cittadini e commercianti per spiegare loro le ragioni dell’ordinanza e cercare di calmare quelli che si sono sentiti sotto accusa: “Ho voluto fare un giro tra tutti i commercianti di via Paleocapa – spiega l’amministratore savonese – A parte un caso isolato ho solo trovato persone molto soddisfatte e molto contente di questa ordinanza. Ribadisco quanto detto ieri: questa non vuole essere un’ordinanza repressiva o, peggio ancora, per far fare cassa al Comune, ma solo un tentativo di tenere più in decoro la città”.

Ordinanza cani Savona, viaggio tra favorevoli e contrari

Qualcuno contrario, però, c’è eccome: “Sono contraria a questa ordinanza – spiega la titolare di un negozio di abbigliamento nei pressi di via Pia – perché provocherà l’allontanamento della clientela. Molti padroni di cani boicotteranno gli esercizi del centro in favore di negozi in periferia, che evidentemente viene considerata una zona di serie B in cui i cani possono liberamente circolare”.

“Sono contraria a questa ordinanza – spiega invece la titolare di un’edicola in via Paleocapa – I negozi delle altre vie non sono negozi di serie B. Inoltre, i nostri clienti potrebbero decidere di non venire più qui ma andare in altre vie dove si può passare col cane. Una soluzione alternativa? Multare chi non si comporta bene, chi non raccoglie gli escrementi o chi, come nel mio caso, permette ai propri cani di farla sulle casse che contengono i giornali”.

“Se da una parte questa ordinanza è giusta – spiega un altro savonese proprietario di un cane – dall’altra non lo è affatto e rappresenta una privazione della libertà. Io non potrò più fare due passi in centro perché dovrà controllare che il mio cane non faccia i bisogni per strada. Mi sembra eccessivo. Questa misura è conseguenza della maleducazione di quei padroni di cani che non raccolgono le deiezioni e non si occupano dei loro animali, ma a rimetterci siamo noi che bene o male le raccogliamo e cerchiamo di fare il bene della città”.

Altri sono invece favorevoli: “L’ordinanza non vieta il passaggio dei cani, ma cerca di mantenere il decoro – spiega un’altra commerciante del centro – Mia cognata ha un labrador di 50 chili, ogni giorno la vedo passare in strada, al di là delle macchine posteggiate. Se lo fa lei può farlo chiunque abita o lavora qui in via Paleocapa. Io mi ritrovo costretta a pulire la pipì e la cacca dei cani anche cinque volte al giorno. Non ce l’ho con gli animali, ma coi proprietari. Che forse sono sempre gli stessi, che fanno fare i bisogni, fingono di non vedere e tirano dritto”.

“E’ giusto mantenere puliti i marciapiedi e le strade raccogliendo o pulendo le deiezioni e la pipì – spiega un’altra savonese – ma è anche difficile controllare ciò che fa un cane. Serve un’altra soluzione, altrimenti non si potrà più girare in centro con il proprio animale al guinzaglio. Tra l’altro trovo che non sia giusto che ciò accada solo al centro”.

Una turista proveniente da Torino ritiene che questa sia “una cosa assurda. Io ho un cane maschio, che non fa la pipì a comando ma per marcare il territorio. Per fortuna nella mia città non esiste una ordinanza simile. Noi possiamo girare coi nostri cani in tutte le zone della città senza problemi”.

“Io sono favorevole, ma con certe limitazioni – dice il titolare di una gioielleria della zona – Anche io ho degli animali domestici (ho due cani e un gatto). Loro non mi danno fastidio, il problema sono i proprietari. Già qualche anno fa qui in via Paleocapa avevamo raccolto le firme per chiedere maggiore controllo sul territorio da parte del Comune. Ci sono proprietari che raccolgono le deiezioni, altri lasciano tutto dov’è. Giusto ieri il padrone di un cane ha lasciato a terra, davanti al mio negozio, quello che aveva fatto il suo animale. E ancora questa mattina una persona che è passata davanti alla mia attività mi ha detto che mi avrebbe preso a calci solo perché le ho chiesto di fare attenzione a dove faceva fare i bisogni al suo cane. Spero che l’ordinanza autorizzi i vigili ed i netturbini a controllare e multare chi se lo merita”.

Un altro commerciante, che preferisce restare anonimo, si dice favorevole in quanto “passeggiare in centro (sopratutto d’estate) è impossibile per la troppa puzza. In alcuni punti sembra di stare in un bagno a cielo aperto, l’aria è irrespirabile”.

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