A sorpresa

Savona 2016, nuovo sfidante per Di Tullio e Battaglia: Giuliano Arnaldi si candida alle primarie

Giuliano Arnaldi

Savona. “Se si faranno le primarie, intendo candidarmi”. La bomba che non ti aspetti la tira Giuliano Arnaldi, consigliere comunale di Onzo molto conosciuto nel savonese per la sua attività culturale (è presidente della Fondazione TribaleGlobale): se davvero Di Tullio dovesse vincere il braccio di ferro con Briano ed arrivare alle primarie, rivendica anche per sé un ruolo nella partita.

Difficile capire se quella di Arnaldi, da mesi estremamente critico nei confronti dei vertici del Pd, sia una provocazione o se l’intenzione di giocarsi le proprie carte per diventare sindaco di Savona sia reale. Quel che è certo è che il consigliere di Onzo crede fermamente che le primarie siano la strada giusta da percorrere: “Come nella favola ‘I vestiti nuovi dell’Imperatore’ siamo al rush finale, in attesa di un bimbo che alzi il dito per dire che ‘il Re è nudo’… fuor di metafora ci stiamo giocando la credibilità di un intero modo di fare politica, che abbiamo giustamente incardinato sul meccanismo delle primarie”.

Consultazioni che, avverte Arnaldi, devono essere “libere e partecipate. Le Primarie sono istituto fondante e qualificante del Partito Democratico, vera e forse unica innovazione nel rapporto tra i cittadini e la politica. Lo sono perché se sono libere restituiscono alle persone il diritto di selezionare dal basso la propria classe dirigente rompendo meccanismi autoreferenziali e perché, a differenza di macchinose consultazioni ‘on Line’, se sono partecipate creano un autentico fenomeno di massa che si manifesta grazie alla capacità da parte del Partito che le propone di portare progetti e contenuti nel territorio in modo capillare e inclusivo”.

“Se non si determinano queste condizioni – è però il monito del consigliere di Onzo – rischiano di diventare il peggio della guerra per bande, e purtroppo lo abbiamo constatato. Sarebbe folle pensare di rinunciarvi per le difficoltà che stiamo incontrando, sarebbe altrettanto folle imporle senza se e senza ma. Fare le Primarie ha senso quindi se esse garantiscono quel diritto di selezione libero dalla autoreferenzialità di cui parlavo prima, e se diventano occasione di coinvolgimento reale e di discussione con i cittadini”.

C’è quindi un primo problema: “le regole odierne garantiscono queste condizioni di fondo? Nel concreto, quante firme sono necessarie per presentare la candidatura? Sono valide le firme dei soli iscritti o di ogni cittadino? Quanto tempo ha una candidato che non appartiene ad un gruppo di potere interno per presentare la propria candidatura e farla conoscere a iscritti e cittadini? Senza l’esistenza di queste condizioni rischiamo di usare il nostro migliore strumento per il peggior fine possibile. Certamente resterebbe il sospetto di accordi presi dai soliti noti nelle solite stanza con la solita presa in giro dei soliti illusi… Bisogna considerare che troppo spesso rappresentiamo in queste circostanze il peggio di ciò che siamo, invece del meglio che esiste e di cui dobbiamo essere orgogliosi. Le Primarie non possono essere percepite come uno scontro tra valvassini che usano cinicamente la servitù della gleba per diventare valvassori… sono tempi in cui bisogna convincere per vincere perché la posta in gioco non è solo l’amministrazione di un importante Comune, ma la credibilità della politica. Quando oltre il cinquanta per cento dei cittadini diserta le urne bisogna agire, soprattutto se la grande maggioranza di quegli astensionisti vengono dal nostro popolo e l’azione è obbligo morale per ogni singolo che senta di appartenere a questa comunità, anche l’ultimo, il più scalcinato… come me”.

Nasce da qui l’idea di candidarsi: “Godo dei diritti civili e morali di ogni cittadino – spiega Arnaldi – conosco la città nella quale sono nato e ho una visione per essa, ho una storia che parla per me: come tutte le storie vere, nel bene come nel male… rivendico il diritto, anzi il dovere, che appartiene anche agli ultimi, a coloro che ‘nulla hanno da perdere se non le loro catene’ di fare la mia parte in un momento difficile, con la presunzione di non essere migliore o peggiore di nessuno”.

“Se verrà deciso di fare le Primarie – annuncia dunque Arnaldi – chiedo quindi al Commissario David Ermini, al Segretario Provinciale Fulvio Briano e alla Direzione Provinciale, alla Presidente della Commissione di Garanzia Angelica Lubrano e alla Presidente dell’Assemblea Provinciale Maria Luisa Madini di garantire questo diritto rendendo chiare e realmente praticabili le regole per partecipare alle Primarie per la scelta del Candidato Sindaco di Savona a me e a chiunque intenda partecipare a questa avventura”.

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