Savona. “Per quanto mi riguarda sono e resto un candidato”. Livio Di Tullio dixit. Così il vice sindaco di Savona ribadisce la propria volontà di partecipare alle primarie del Pd (segreteria provinciale permettendo) per la scelta del candidato di partito che si presenterà alle elezioni amministrative della prossima primavera.
La presa di posizione di Di Tullio arriva il giorno dopo l’intervento del commissario regionale del Partito Democratico ligure David Ermini, che ieri ha smentito senza mezzi termini la notizia, circolata oggi, riguardante le possibili “contropartite” per convincere l’attuale numero due di Palazzo Sisto a desistere dalla sua intenzione di presentare alle elezioni per la carica di primo cittadino.
A lanciare la clamorosa indiscrezione è stata la parlamentare dem Anna Giacobbe, che aveva rivelato: “Pare che nel Pd ci sia qualcuno che pensa di offrire a Livio qualcosa per convincerlo a rinunciare a candidarsi a sindaco. A parte il fatto che non capisco tutta questa allergia alle primarie: io le ho fatte, e non mi pare che sia stata una esperienza lacerante. Sì, d’accordo, le regionali: ma quella è stata un disgraziata faccenda, che non si riproporrebbe a Savona, oggi: troppo seri e sereni i protagonisti. Ma torniamo a Di Tullio: per quello che so di lui, non è in cerca di un incarico purchessia o di uno stipendio (sì, deve vivere, ma sa comunque come fare). Vuol fare il sindaco di Savona, perché pensa che lo farebbe bene, perché vuole bene alla sua città“.
Oggi la “categorica smentita” del traghettatore del Pd ligure David Ermini, che in una scarna ma decisa nota spiega: “Le offerte a Di Tullio? Mi pare evidente che c’è chi si è fatto un film sbagliato e che in questo modo si danneggia non solo il Partito Democratico, ma anche i singoli candidati. L’incontro, previsto nei prossimi giorni a Roma, del vicesindaco Di Tullio presso il Pd nazionale avrà come oggetto esclusive valutazioni politiche, come sta avvenendo ed avverrà con gli eventuali candidati di città importanti che andranno al voto nella prossima primavera”.
A chiarire la natura del vertice romano è lo stesso Di Tullio, che spiega: “Non sono stato convocato a Roma. Sono stato invitato da Debora Serracchiani nel corso di una telefonata diretta (senza segretari di mezzo) cordiale e serena. Mi ha chiesto di incontrarci allo scopo di discutere delle elezioni comunali di Savona e mi ha specificato che i suoi incontri non riguardano solo Savona ma diverse altre città che vanno al voto. Ho accettato con piacere. Sarà per me occasione di far conoscere direttamente a Debora le opinioni di coloro che a Savona chiedono di poter scegliere il candidato sindaco attraverso le primarie”.

Il vertice romano, quindi, potrà servire non solo a fare chiarezza su questa vicenda in particolare, ma anche a rasserenare la “maretta” che da qualche tempo c’è tra Di Tullio e il segretario provinciale del Pd Fulvio Briano. Di Tullio è tra i sostenitori delle primarie, un’ipotesi che Briano vede come il fumo negli occhi.
Eppure l’attuale vice sindaco è convinto della necessità di far scegliere ai savonesi sostenitori del partito il nome da inserire nella scheda elettorale: “Io ve l’ho detto in tutti i modi che bisogna fare le primarie, che non potete decidere in 4 o 5, poi ve lo hanno detto tanti altri, ma vedo che insistete – scrive in un durissimo messaggio sui social network – Siete tigri di carta e se l’ultima volta si è fatto un casino è un problema nostro non dei savonesi”.
“Non è una questione di metodo ma di merito – ribadisce ancora una volta il vicesindaco – I savonesi meritano di sapere che cosa i candidati propongono e se hanno voglia di votarci devono poter decidere chi li rappresenterà”. Le bordate a Briano e a chi lo sostiene si susseguono: “Avete paura delle primarie perchè non conoscete questa città, perchè non parlate con le persone, che ne hanno le scatole piene dei partiti, di tutti i partiti e vogliono sapere del futuro della loro città, di questa meravigliosa città. Fate un pò quello che vi pare tanto le primarie le dovrete fare comunque“.
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