Loano. Continua la “guerra” dei ristoratori savonesi a TripAdvisor, il noto portale web che pubblica le recensioni degli utenti riguardo hotel, attrazioni turistiche e locali.
A fare il paio con l’iniziativa di Bruno De Blasio, che gestisce il “Sol Ponente” di Alassio e ha chiesto ai propri clienti di non ricorrere al computer per dare libero sfogo ai commenti, c’è quella di Yury Pastore Corrado, vulcanico gestore del “Mamita” di Loano, che ha deciso di sfruttare TripAdvisor per ottenere provocatoriamente la maglia di “peggiore locale di Loano”.
Tutto è cominciato un anno fa, quando il suo locale era balzato all’onore delle cronache nazionali per il nome di una pizza, la “Speriamo nel Vesuvio”, che aveva scatenato le proteste della stragrande maggioranza di partenopei che si erano sentititi offesi da quello che sembrava un augurio di disgrazia.
“Queste recensioni, palesemente false, arrivarono in seguito alla roccambolesca vicenda che lo scorso anno ebbi l’onore di vivere col ruolo di protagonista assoluto – ricorda Yury – Il nome di una pizza fece il giro del web scatenando le reazioni più improbabili di improbabili difensori della propria città. Insulti,minacce di morte, macumbe, corna. Persino il primo cittadino di Napoli attraverso un post sulla propria pagina ufficiale, imbracciò la spada contro l’unico vero nemico del popolo partenopeo, il ‘Mamita’. Ci fu una tempesta mediatica da un milione di condivisioni su Facebook”.
Tantissimi utenti avevano acceduto al portale di TripAdvisor ed avevano lasciato una pessima recensione del locale pur non avendoci mai messo piede: “Avevo chiesto agli amministratori di Trip Advisor di eliminare le 22 recensioni pessime scritte da altrettanti recensori (per lo più residenti a Napoli) con l’unico intento di danneggiare l’immagine del ‘Mamita’ e l’auspicio di dirottare altrove gli utenti del portale. TripAdvisor ha ritenuto di non eliminare le 22 recensioni nonostante l’evidenza della loro falsità, della malafede dei recensori. Non ho avuto altra scelta”.
E così è partita l’iniziativa, che ha portato il “Mamita” al 105^ posto tra i locali della città: “Ho scritto dietro ad ogni menu: ‘Aiutateci ad arrivare ultimi’. Abbiamo vinto. TripAdvisor, almeno per il ‘Mamita’,non può ritenersi attendibile. Sono loro stessi ad aver riconosciuto il proprio ‘peccato originale’. Non sono in grado di controllare le recensioni. Chiunque può diventare primo come ‘Il settimo cielo’ [l’altra pizzeria di Yury Pastore Corrado], primo per due mesi e nei primi tre posti per oltre un anno. Chiunque può diventare ultimo e distruggere il sistema da dentro”.
Un’iniziativa ed una provocazione per dimostrare come, a differenza di quello che sostengono in molti, il web non sempre contenga la verità oltre l’apparenza costruita “ad arte”: “Non sono abituato ad abbassare la testa, mai davanti ai potenti, mai quando ho dovuto difendere le mie ragioni”, chiosa Yury.