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Calcio. Matteo Solari commenta i campionati liguri: “Albenga miracolo sportivo, a Cairo presidenza ambiziosa, tifo per Biffi”

Dalla Serie D alla Prima Categoria, l'ex allenatore di Cairese, Albenga e Vado analizza i tornei in corso. Sulla separazione a Fossano: "Ognuno ha il proprio carattere"

Generico dicembre 2023

“Fossano è una bella piazza con persone per bene alla guida, che arriva da anni di alti e bassi con una gestione di un certo tipo. Sono arrivato cercando di dare la mia impronta. Io faccio l’allenatore e non il manager”. Una risposta senza giri di parole per Matteo Solari, separatosi consensualmente dai piemontesi qualche giorno fa. L’umore è assolutamente sereno per il tecnico valbormidese, che ora si gode la famiglia per poi valutare l’occasione giusta per ritornare in panchina. Potrebbe farlo sin da subito, siccome il rapporto è stato interrotto entro il 30 dicembre, ma non se ne fa un cruccio: lui attende.

Con il 2023 praticamente agli sgoccioli e, quindi, con le stagioni sportive alla loro precisa metà, Solari ha espresso il proprio parere sui percorsi delle formazioni liguri nei rispettivi campionati. Occhi puntati soprattutto sulle sue ex squadre, con un tifo spartito tra appartenza, passati e persone care.

Mister, come puoi riassumere questi mesi a Fossano?

C’è stata difficoltà in un ambiente abituato ad avere la figura del “manager” a gestire le situazioni in generale. Comunque abbiamo imposto il nostro gioco su tutti i campi ma, perdendo dei punti in maniera parecchio sfortunata, siamo stati schiavi dei risultati. Purtroppo mancano degli uomini di mercato che possano dare una mano al tecnico, ma la società è sana e seria. La separazione è stata serena, ognuno ha il proprio carattere.

Un commento sulla Serie D con un focus su Vado ed Albenga

Vado ha una proprietà forte con tantissimi aspetti positivi. Due anni fa con me si era avviato un percorso, rinforzato lo scorso anno con Marco (Didu ndr), quest’anno rivoluzionato. Credo che però ci sarebbe bisogno di una maggiore continuità progettuale. Da quando è arrivato Cottafava sono cambiate le cose, sono comunque in una buona zona di classifica, però forse ci si poteva aspettare di più da loro. L’Albenga, invece, ha fatto un miracolo sportivo fino ad ora. Ma tutto sta nell’aspettativa degli avversari. Hanno fatto i loro risultati senza che nessuno li temesse. La difficoltà arriva quando tutti quanti ti aspettano. Sono stati bravissimi facendo un grandissimo girone d’andata, dalla squadra ad un bravo allenatore come Fabio Fossati. I punti parlano chiaro.

In Eccellenza è una corsa molto aperta ma Cairese e Imperia sembrano avere un marcia in più. Chi pensi che la riuscirà a spuntare?

La corsa è molto aperta tra due squadre molto forti che vogliono salire. Sono un ex di entrambe. La Cairese la conosco molto bene ed oggi ha una proprietà forte ed ambiziosa, ciò che probabilmente è mancato negli anni passati. Seppur sia vero che un allenatore in questo caso sia più soggetto a pressioni, ben vengano le persone che vogliono investire nel calcio. Ad Imperia mi sono divertito molto con la squadra che avevo a disposizione, nonostante sia stata un’esperienza di quattro mesi. I gialloblù hanno maggiori possibilità d’investimento ma non sempre è indice di vittoria assicurata. Bisogna essere bravi a creare quelle situazioni giuste all’interno del gruppo che facciano scattare qualcosa. Sono sullo stesso piano e tifo per entrambe le squadre anche se, essendo di Cairo, la Cairese è nel mio cuore.

In un percorso così vincente come quello del girone d’andata, pensi che sarà la San Francesco Loano ad aggiudicarsi un posto in Eccellenza?

Sono contento che una piazza storica come Loano sia tornata a far parlare di sè. Se alla fine del girone di ritorno si è in quella posizione, vuol dire che ci sono le condizioni giuste per lottare al vertice.

Passiamo alla Prima Categoria con il Città di Savona, che ha ufficializzato Biffi e anche in questo caso si parla di una classifica molto corta. Riusciranno i biancoblù a vincere alla fine?

Ho seguito le ultime vicissitudini da lontano e ho visto che il mio amico Robi (Biffi ndr) è tornato ad allenare. Sono contento per lui. Siamo stati compagni di squadra nel Savona ai tempi della Serie C. Gli voglio bene e spero che possa portare il Città di Savona a vincere il campionato. Tifo per lui anche se, come in tutte le categorie, vincere non è semplice.

Tornando a te, cosa pensi di aver imparato da quest’ultima esperienza? Quali sono stati i punti positivi e quelli negativi?

Da ogni esperienza, positiva o negativa che sia, si impara qualcosa. Anche in quest’ultimo caso ho imparato diverse cose. Però è chiaro che non sia contento di come hanno gestito il nostro rapporto a livello societario. Tuttavia è un mio pensiero ed auguro al Fossano le migliori fortune: abbiamo idee di calcio differenti.

L’anno scorso ad Imperia sei subentrato in corsa in una situazione non proprio semplice. A Vado hai raggiunto la salvezza ma intorno a te non era tutto cosi sereno a campionato in corso. Come mai ai buoni risultati sono seguite delle separazioni? Ci sei rimasto male?

Non è sempre tutto uguale. L’anno scorso ad Imperia sono arrivato a febbraio. Abbiamo provato a fare l’impossibile con una rosa molto ristretta, passando dal settimo al terzo posto, giocandoci la Coppa Nazionale mettendo sotto il Cast Brescia che poi è riuscito a vincerla. Siamo riusciti a non passare il turno senza perdere neanche una partita. Io con i dirigenti dell’Imperia sono in ottimissimi rapporti, non è assolutamente successo niente. Avevo tre o quattro chiamate a fine anno e quella del Fossano mi sembrava la migliore da scegliere. A Vado è stato il loro anno zero, arrivando da anni in cui spendevano tanto e retrocedevano matematicamente. Con me abbiamo avuto la metà del budget facendo il doppio dei punti degli anni precedenti. Però è ovvio che ognuno abbia il proprio carattere. Io cercavo di dettare le mie regole di lavoro. Ma voglio che sia chiaro che con Franco e Luca Tarabotto sono amico e ci sentiamo sempre. A fine anno loro hanno voluto cambiare e non ci sono rimasto male. Fa parte della vita.

Su cosa lavorerai in questo periodo senza panchina?

Adesso mi godrò mio figlio appena nato e andrò a vedermi qualche partita. Magari tra non molto sarò di nuovo in panchina. Tutto da vedere comunque.

Cosa servirà per convicere Solari a sposare un nuovo progetto?

Solari è un tipo tosto, che vuole lavorare bene e che non porta sponsor. Ho una certa idea di calcio e spero di trovare una società ambiziosa che voglia fare le cose a modo, con l’obiettivo personale di essere sempre all’altezza.

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