Ceriale. “Ciao Ennio”. Così, con due semplici parole e un lungo applauso pieno di commozione, le oltre 1000 persone radunatesi questa mattina alle 10 presso la chiesa di San Giovanni Battista a Ceriale hanno salutato per l’ultima volta Ennio Fazio, ex sindaco di Ceriale tragicamente scomparso qualche giorno fa durante una escursione nei boschi di Calizzano, vittima di un fatale malore che non gli ha lasciato scampo.
Per i suoi funerali la folla delle grandi occasioni. Tra loro tanti rappresentanti della politica e delle istituzioni, a partire ovviamente dall’attuale sindaco di Ceriale Luigi Romano e dal suo vice Luigi Giordano, accompagnati dal gonfalone del Comune. Poi l’ex sindaco di Albenga Cangiano, l’attuale Tomatis e l’assessore Vannucci; l’ex sindaco di Loano Pignocca e l’attuale Lettieri; il sindaco di Borghetto Canepa, quello di Alassio Melgrati, quello di Borgio Dacquino, quello di Cisano Niero, il vicesindaco di Garlenda Navone; l’ex senatore Paolo Ripamonti, l’ex assessore regionale Stefano Mai. E ancora Giancarlo Grasso di Confartigianato, i comandanti delle varie forze dell’ordine, delegazioni di Protezione Civile, Avis e Croce Rossa.
“Il bene fiorito da nostro padre si manifesta qui oggi, in questa grande folla di persone riunitesi per lui – hanno detto i figli leggendo una lettera – Grazie per le vostre parole di questi giorni, che provano che papà è stato fuori dall’ordinario. Ha lavorato per tanti anni in politica, intesa come servizio per gli altri, sempre con lungimiranza e onestà. È stato sindaco per dieci anni ma questo è stato solo l’ultimo tassello della sua carriera. Di cui non si vantava mai. Era amico di tutti, sempre disponibile ed accogliente”.
“Nella sua vita privata era un uomo giusto, amorevole e generoso. Era punto di riferimento per molti – hanno aggiunto i figli – Il suo modo di essere sempre positivo e amante della vita era fondato nella fede e nei valori cristiani. Era orgoglioso della famiglia, e quando ci riunivamo la domenica sera si metteva in disparte e ci guardava con gli occhi pieni di lacrime, commosso e grato del dono ricevuto. Oggi siamo qui commossi del dono che Ennio è stato per noi”.
“Alla notizia della morte di Ennio l’incredulità e il dolore hanno avuto la meglio – ha confidato Don Mattia durante l’omelia – Ennio era un uomo di fede, sempre presente con la famiglia e disponibile con tutti. Questi sono momenti in cui è difficile trovare parole che possano lenire la sofferenza. I sentimenti e le emozioni prevalgono sui ragionamenti e le riflessioni. Solo silenzio, lacrime e preghiera possono aiutare a sopportare la sua morte”.
“In questi giorni, nel mio intimo – ha proseguito – una frase continuava a tornarmi a mente: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato‘. Come tenere insieme la nostra fede nel Dio della vita, a cui stanno a cuore perfino i capelli del nostro caro, e il fatto che una vita venga strappata alla famiglia? Anche Gesù sulla Croce ha fatto suo il nostro grido. Aveva perso tutto: le folle, i discepoli, sua madre. Ma non aveva perso Dio, che parlerà in un modo del tutto speciale: la resurrezione”.
“Ennio non lascia un vuoto, ma segni del suo passaggio tra di noi, verso l’eternità. Diversi e unici per ciascuno di noi. E ciascuno è chiamato a riportarli alla sua memoria e custodirli come un tesoro. E se anche non riusciamo a comprendere, ci consola sapere che Ennio è tra le braccia di Dio. E questo ci basta”.
In occasione dei funerali, il sindaco Luigi Romano ha firmato una ordinanza proclamando per oggi il lutto cittadino: “L’intera comunità cittadina è rimasta scossa dalla prematura scomparsa dell’ex sindaco Ennio Fazio, suscitando condivisi sentimenti di commozione e dolore – si legge nell’ordinanza -. E’ stato ritenuto opportuno e doveroso, interpretando il comune sentimento della popolazione, proclamare il lutto cittadino, in segno di profondo rispetto e di partecipazione al dolore ed al fine di consentire iniziative di riflessione o di partecipazione alla cerimonia funebre”. L’ordinanza prevede l’esposizione della bandiera a mezz’asta, listata a lutto nel palazzo comunale, e un minuto di silenzio nel prossimo consiglio comunale.