Noli. “Sui social metti le foto che ritieni più opportune. Ma gli utenti non sono sempre rispettosi, lo sappiamo tutti, specie i personaggi pubblici. Quindi se vuoi mettere un contenuto sexy perchè sei giovane, bella e vincente lo fai e te ne freghi. Le denunce non educano nessuno”.
Dopo la solidarietà espressa alla sincronetta Linda Cerruti da parte di sportivi e non solo, quella di Luca di Bartolomei, figlio di Agostino, storico capitano della Roma del secondo scudetto, è una voce fuori dal coro.
Al suo ritorno dai Campionati Europei di nuoto che si sono tenuti recentemente a Roma, l’atleta savonese aveva postato una foto nella quale mostrava in una posa artistica, tipica del nuoto sincronizzato, le otto medaglie ottenute ed era stata bersagliata da commenti volgari e sessisti. “Sono basita e schifata. Denuncerò tutto alle autorità competenti”, la sua reazione. Alla quale sono succeduti diversi messaggi di vicinanza da parte della sua allenatrice Patrizia Giallombardo, della sottosegrataria allo Sport Valentina Vezzali, ma anche del sindacato Cgil.
In controtendenza, invece, le parole di Luca Di Bartolomei che sui social ha voluto esprimere il suo parere, sottolineando che la sincronetta avrebbe dovuto aspettarsi commenti di questo genere avendo pubblicato una foto “sexy”. La sua, non una critica alla decisione di Cerruti di denunciare le molestie, ha spiegato a Repubblica, ma “a schemi comunicativi triti e ritriti di fronte ai quali ci si meraviglia come se uscissimo da 1957. Con le denunce secondo me non cambi un c… e lo stiamo vedendo da anni, è solo educando che cambi qualcosa ed educare significa anche cambiare gli schemi comunicativi”.
Fatto sta che il suo commento non è piaciuto al mondo social, in tanti, infatti, si sono scagliati in difesa dell’atleta, definendo il discorso di Di Bartolomei “senza senso” e “infelice”. Il pensiero di molti è che Linda abbia “semplicemente posato in una posa artistica” e anche se fosse stata una foto sexy “non sta scritto da nessuna parte che si debba accettare un commento/insulto sessista”. “Quindi stiamo dicendo che è colpa della Cerruti?”, si domanda qualcuno. “Ah ok. Siamo al: ‘Eh, ma se non si metteva la minigonna, non l’avrebbero stuprata'”, commenta amaramente un altro utente.