Bisogno di continuità

Coronavirus, calano le donazioni di sangue nel savonese: “Il fabbisogno non è irrevocabile”

La dottoressa Panunzio: "In questi giorni non è solo possibile donare, ma è necessario"

Donazione sangue

Provincia. “I dati registrati la scorsa settimana da Sistra (il Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali) relativi alle donazioni di sangue hanno visto in sofferenza anche la Liguria. La provincia di Savona, per ora, mantiene l’autosufficienza ma calano le donazioni di sangue in tutta Italia a causa del coronavirus”. A dichiararlo la dottoressa Viviana Panunzio, responsabile del centro trasfusionale degli ospedali San Paolo di Savona e Santa Corona di Pietra Ligure.

“In questi giorni si stima una riduzione del 10-15% e si teme che le cose vadano a peggiorare. Molti hanno paura di recarsi nelle strutture sanitarie perché temono di essere contagiati, ma in realtà ‘il percorso della donazione è protetto e sicuro, vengono prese tutte le precauzioni anti Covid-19’ – afferma la dottoressa Panunzio – Il calo sta iniziando a provocare problemi ai pazienti cronici, che hanno bisogno di trasfusioni per sopravvivere”.

Il presidente dell’Avis provinciale di Savona, Giovanni Donzellini dichiara invece che, presso le unità di raccolta della provincia savonese, “la risposta dei donatori non si è fatta attendere”, e che “non risultano particolari cali di donazioni”.

“Il Sistema Nazionale Sangue non ha ancora fatto scattare l’allarme rosso perché il calo di donazioni si accompagna a una riduzione dell’attività del sistema sanitario in quanto molti interventi programmati sono stati bloccati: c’è una diminuzione generale dell’attività delle chirurgie, specialità che richiedono molto sangue”, tuttavia, Sistra, in tutta Italia ha registrato “un forte calo nelle eccedenze di sangue, praticamente azzerate, un segno che anche dove storicamente si raccoglie di più ci sono delle difficoltà, e si cominciano a vedere le prime richieste da parte di alcune regioni”.

L’appello perciò è quello di continuare a donare sangue, anche e in particolar modo in questo periodo di emergenza coronavirus, “non solo perchè è possibile, ma perchè è necessario“.

Sul territorio savonese è possibile donare emocomponenti in modo capillare: presso le strutture trasfusionali di Savona e Pietra Ligure – aperte tutti i giorni dal lunedì al sabato – e presso le unità di raccolta associative (Avis), distribuite lungo la provincia savonese (qui trovi tutte le informazioni e i calendari per i donatori).

Per ridurre al minimo i rischi da coronavirus per chi dona e chi riceve emocomponenti, sia presso le strutture trasfusionali che le unità di raccolta associative si sono definiti dei percorsi protetti e delle misure molto restrittive, con indicazioni, prescrizioni e limitazioni: “Il Centro Nazionale Sangue ha emanato delle disposizioni alle quali ci atteniamo che vanno da una forma di triage telefonico nel momento in cui si prende l’appuntamento per la donazione alla rilevazione della temperatura corporea già prima dell’accesso in sala attesa” specifica la dottoressa Panunzio.

L’invito alla prenotazione della donazione e l’applicazione dell’algoritmo da parte del personale addetto alla raccolta contribuiscono, insieme alle misure di prevenzione adottate, a garantire la sicurezza delle procedure e assicurare un adeguato livello di scorte di sangue e plasma per il regolare proseguimento delle attività assistenziali che non possono fermarsi” aggiunge la dottoressa.

“Per quanto riguarda la sicurezza del sangue donato non ci sono evidenze che la diffusione del virus possa avvenire tramite emocomponenti. Si raccomanda comunque sempre, da anni, al donatore di avvisare la struttura trasfusionale se dovessero presentarsi sintomi o febbre fino a 14 giorni dopo la donazione” precisa Panunzio.

Per raggiungere il centro di donazione, il Ministero della Salute ha dichiarato che “la donazione di sangue ed emocomponenti rientra tra le ‘situazioni di necessità‘, previste dal DPCM del 9 marzo 2020″. Nel modulo di autocertificazione bisogna perciò barrare “situazioni di necessità” e specificare “donazione di sangue” nello spazio dedicato alle precisazioni. Al rientro dal centro di raccolta, in caso di controlli, si dovrà esibire il certificato di avvenuta donazione: il medico del centro di raccolta rilascerà documentazione analoga anche in caso di visita di idoneità o mancata donazione.

L’invito della dottoressa Panunzio e del presidente dell’Avis provinciale di Savona è quello di continuare a donare il sangue anche in questi momenti di emergenza coronavirus, in quanto in tutta Italia sono necessarie ogni giorno circa 1800 unità di sangue: “Il bisogno di sangue in tutte le sue forme esiste ed esisterà sempre. Invitiamo tutti a donare il sangue perchè è importante sapere che si aiuta sempre il prossimo e specialmente adesso, in questo periodo di epidemia – afferma Donzellini – La donazione è sicura e non crea nessun danno a chi lo riceve e a chi lo dona”.

Come afferma il presidente regionale Avis Liguria, Alessandro Casale: “Vi sono aspetti irrevocabili e questioni che non possono essere dilazionati nel tempo e questi devono proseguire, nonostante tutto. Uno di questi è il fabbisogno di sangue. I malati continuano e continueranno ad averne bisogno. In Italia nel corso del 2018 le trasfusioni sono state quasi 3 milioni, una media di circa 8.200 trasfusioni al giorno che hanno permesso di salvare 630.000 vite umane”.

“Tutto questo grazie ai circa 1.700.000 donatori di sangue, volontari, non remunerati, reso possibile da una sinergia di collaborazioni tra il pubblico e il volontariato, un modello differente da altri paesi europei, che garantisce di sostenere il fabbisogno di sangue, garantendo assistenza e cure per tutti, fondato sui valori della solidarietà e della gratuità del dono” aggiunge Casale.

In questo particolare momento, rispetto all’accesso diretto – conclude la dottoressa Panunzio – chiediamo sia preso appuntamento per poter evitare attese e assembramenti e per favorire un flusso che sia superiore a 8 donatori all’ora, permettendo così di mantenere la massima sicurezza“.

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