Torna a colpire

Il killer degli Aquario uccide ancora: Domenico “Mimmo” Massari strangola il compagno di cella fotogallery video

L'uomo aveva ucciso Deborah Ballesio il 13 luglio 2019 e per questo era in carcere a Milano

Foto Massari

Savona. Torna a uccidere, di nuovo, il 58enne Domenico “Mimmo” Massari, l’uomo che il 13 luglio 2019 ha assassinato la ex compagna Deborah Ballesio con sei colpi di pistola mentre cantava ai bagni Aquario di Savona. Massari, che si trovava in carcere a Milano, venerdì sera ha ucciso il compagno di cella, il 68enne Antonio Magrini, al culmine una lite per futili motivi.

Secondo quanto ricostruito, la discussione si sarebbe verificata intorno alle 22.30, circa due ore dopo la chiusura delle celle. Una lite per ragioni banali (a quanto pare collegate alla “condivisione degli spazi”) che ha dato il via alla furia omicida di Massari: prima avrebbe tramortito il suo compagno di cella con dei colpi alla testa (forse usando un manico di scopa) e poi lo avrebbe strangolato con la corda di un accappatoio.

Magrini si trovava nel carcere di Opera dallo scorso mese di ottobre, a causa di una condanna per droga. Massari, invece, sta scontando la condanna all’ergastolo dopo l’omicidio della ex compagna a Savona di quasi 5 anni fa. I due erano nella stessa cella da circa 4 mesi.

L’OMICIDIO DEGLI AQUARIO. Massari uccise la donna, che in quel momento stava cantando al karaoke, con sei colpi di pistola, tra cui uno (quello fatale) alla testa. Al killer erano contestati diversi reati: oltre a quello di omicidio volontario aggravato c’erano anche quelli di lesioni personali volontarie (per il ferimento di una bimba di 3 anni e di due donne che erano presenti nel locale dove è avvenuto l’omicidio), ricettazione di arma (la Smith & Wesson 357 Magnum con cui ha ucciso Deborah Ballesio), porto e detenzione abusiva di arma da sparo, sequestro di persona (per aver costretto, minacciandolo, un automobilista ad accompagnarlo nel carcere di Sanremo dove si è costituito) e porto abusivo di coltello.

Sul movente del terribile omicidio, già davanti al pubblico ministero Massari (nelle immagini qui sopra il giorno del suo primo interrogatorioaveva voluto precisare che le ragioni del gesto erano esclusivamente economiche e non passionali. “Ho fatto giustizia alla mia persona” aveva detto l’uomo, che aveva investito un’ingente somma per comprare il locale “Follia” di Altare (quello a cui poi aveva dato fuoco nell’agosto 2015) alla ex compagna. Ma ci sarebbe stata anche un’altra somma che, secondo il racconto del killer, lui aveva nascosto e non aveva più trovato una volta uscito dal carcere.

Denaro che, questa la convinzione dell’ex compagno di Deborah Ballesio, era stato preso proprio dalla donna. Per questo, nel maggio del 2018, una volta uscito dal carcere (dove aveva scontato la pena patteggiata per il rogo del locale, maltrattamenti e stalking) lui l’aveva cercata, ma lei non aveva risposto al telefono. Fino a quando non è scattata la vendetta.

Le immagini all’Aquario subito dopo l’omicidio

LA DEPOSIZIONE. “Non ho ucciso una persona per gelosia, ho ucciso Deborah perché mi ha rubato il futuro – ha detto il killer in aula – Quando qualcuno ti porta via tutto è come se ti avesse ucciso. E non mi sono costituito perché ‘braccato’, ma solo perché ho saputo di aver ferito una bambina. In questi mesi su di me si sono dette un sacco di menzogne, si è parlato di violenza e maltrattamenti… condannatemi per quello che ho fatto, è giusto, ma non fatemi passare per un mostro“.

Massari era andato in carcere una prima volta dopo aver dato fuoco al night club Follia, aperto con i soldi guadagnati dall’uomo in anni di traffico di droga ma intestato alla donna. “Ho fatto 3 anni di galera solo per aver bruciato un night, a farmi rimanere sereno era solo sapere della mia ‘pensione’ sotterrata – ha ricordato – Ma quando sono andato a Plodio a prendere i soldi che avevo nascosto non c’erano più e il terreno era pieno di buche, tutto scavato. Quando ho visto le arbanelle vuote sono caduto nello sconforto, in una crisi depressiva. Pensavo agli anni passati in galera credendo di potermi poi rifare una vita… Nel 2013 stavo bene, cinque anni dopo ero stato in galera e mi ritrovavo a 54 anni senza più nulla“.

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