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Cpr Albenga, Roberto Tomatis (FdI): “In città almeno dieci centri di accoglienza fantasma, ma l’amministrazione chiude gli occhi”

"Più importante spendere 120 mila euro per quello di Vadino"

Albenga Cpr Tomatis

Albenga. “Se per l’apertura di un Cpr è arrivato il diniego da parte della minoranza, che ha presentato un ordine del giorno votato anche dalla maggioranza, allo stesso tempo ci sono altre situazioni di vera emergenza che l’amministrazione ignora totalmente: è la presenza di almeno una decina di centri di accoglienza ‘fantasma’ sia estivi che invernali presenti in città. Probabilmente per l’amministrazione è più importante spendere 120 mila euro per ospitare per 60 giorni una ventina di stranieri con pasti caldi, letti e pulizie quotidiane”. Lo afferma in una nota Roberto Tomatis, capogruppo di Fratelli d’Italia che, nel corso del consiglio comunale di martedì sera, aveva elencato i “punti di ritrovo degli stranieri, molti dei quali hanno trovato come fonte primaria di sopravvivenza delinquere”.

“Durante l’estate dormono nel canneto alla foce Centa, sotto il Ponte Rosso tra le pile di fondamenta e la soletta del viadotto, sotto il ponte dell’Aurelia dove di giorno si preparano i pasti accendendo fuochi, sotto le arcate della linea ferroviaria di viale Che Guevara. D’inverno invece sono al coperto, trovano posto nell’ex cantiere nautico di Vadino, alle ex scuole delle orsoline di San Fedele, nei capannoni incompleti a Lusignano lungo l’argine destro del Centa e in numerosi locali e magazzini nel centro storico come nella ex polveriera di Campochiesa e molti altri siti ben noti a tutti”.

Ma Tomatis apre anche una riflessione sulla gestione politica della maggioranza: “Sono passati cinque anni e l’amministrazione a guida PD cambia idea sui migranti. Nel 2017 sull’ipotesi di ospitarli ad Albenga il leader del Pd ingauno aveva sottolineato: ‘Cercheremo di battere tutte le strade possibili per cercare di evitare l’arrivo di nuovi migranti, ma non perché ce l’abbiamo con loro bensì perchè la nostra città, più di tante altre, ha già subito l’effetto dell’ondata migratoria con tutti i problemi di ordine pubblico ad essi correlati’. Oggi, invece, indossano una maschera diversa e vorremmo sapere che cosa è cambiato da allora se non la somma messa a disposizione dalla Prefettura per colazioni, pranzi e cena e stanze dove poter far dormire i migranti. Sì perché sono 120 mila euro di buone ragioni per cambiare idea senza troppi ripensamenti”.

“E così mentre Albenga è ormai satura di centri di prima accoglienza ‘fantasma’ ma conosciuti da tutti – rincara la dose Tomatis – il Pd ha voluto aprirne uno legale per dimostrare una presunta carità cristiana, ma disinteressandosi completamente di coloro che dormono in rifugi di fortuna, in stabili abbandonati e sotto i ponti. E’ risaputo che in tutta Italia l’accoglienza è diventata un business delle cooperative legate ai partiti. Speriamo che questo business non possa fiorire anche all’ombra delle torri ingaune”.

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