La reazione

Savona Calcio. Il consigliere comunale Pastorelli a Cittadino: “Smetta di fare il dittatore, i savonesi non la vogliono”

Critiche alle quale si unisce il consigliere di opposizione Scaramuzza: "Fatti e non parole altrimenti via da Savona"

Generico gennaio 2023

Savona. Le recenti dichiarazioni del presidente del Savona Massimo Cittadino hanno fatto storcere ulteriormente il naso all’ambiente biancoblù. Non solo però il settore calcistico ha voluto esprimersi, ma anche quello politico-amministrativo. Infatti sul proprio profilo Facebook è arrivato il pensiero di Aureliano Pastorelli, consigliere comunale savonese di Partito Democratico – Articolo Uno e presidente della Polisportiva Quiliano. Dello stesso tenore il commento del consigliere dell’opposizione Maurizio Scaramuzza, ex assessore allo sport.

Il messaggio del consigliere della maggioranza:

“Caro dott. Cittadino, mi unisco alla voce di mister Frumento: faccia un passo indietro, Savona non ha bisogno di persone come lei!

Forse ha ragione quando dice che nessun imprenditore savonese ha voglia di metterci soldi e tempo, forse e sottolineo forse, ha ragione quando dice che senza di lei il Savona calcio era nella m***a (francesismo suo) ma adesso faccia un passo indietro perché i savonesi non la vogliono, perché fare il presidente non vuol dire fare il dittatore.

Un presidente deve portare serenità, deve essere presente (e lei proprio non lo è), deve incoraggiare la squadra e la piazza (e lei fa il contrario). Non creda che perché ci si mettono i soldi si può essere arroganti e, mi permetta, nel suo caso presuntuosi.

È arrivato a Savona prendendo in giro tutti: comune, collaboratori, giocatori e società sportive che per loro fortuna hanno un campo. È arrivato a Savona e già aveva organizzato concerti e c*****e del genere varie. È arrivato a Savona promettendo la D, la C e la B (almeno non ha parlato di A). È arrivato a Savona e ha subito smantellato il settore giovanile (linfa per tutte le società), anzi no il settore giovanile lo ha fatto a Roma: e che c***o se non giochi nella Roma o nella Lazio male che vada giocherai nel Savona.

Smetta di prendere in giro i tifosi, smetta di scherzare con la storia della città perché per noi savonesi è meglio fallire che vivere questa pseudo-farsa.

Lei è avvocato e sa bene che una ASD non può essere venduta. Il marchio? Se lo tenga per ricordo, se lo appenda in ufficio e ogni tanto, a chi le chiede cos’è, risponda pure con una risata alle nostre spalle.

Non aspetti che mister e squadra mollino definitivamente per poi dire che non è stata colpa sua ma di Ermanno e i ragazzi. Guardi che noi conosciamo i valori di questi eroi SAVONESI.

Sa, qui a Savona tanti anni fa c’è stato un presidente che è morto d’infarto in tribuna dopo aver portato la squadra in Serie B. Ecco noi non pretendiamo che porti il Savona in serie B, noi le chiediamo solo di smetterla di giocare con i sentimenti di chi qui c’è nato e ci vive da sempre.
Forse se prima di sparare c*****e si fosse letto un po’ di storia della squadra, della città, del tifo ora saremo(sia noi che lei) più sereni.

La abbraccio e spero in futuro di vederla a Savona da turista e non da presidente della squadra della città”.

Gli fa eco Scaramuzza: “Credo che la situazione della “proprietà “del Savona calcio sia imbarazzante, sono venuti qui pensando di fare i padroni con quei due soldi spesi (se li hanno spesi). Sicuramente l’Amministrazione comunale non li ha appoggiati, ma come criticarli dopo l’ultimo fallimento di mister Panama (il riferimento è al passaggio del Savona da Cavaliere a Patrassi nel 2o19, che si rivelò fatale per le sorti del Vecchio Delfino ndr). Di ‘palle’ ne hanno raccontate mai tante che non ci credevano più nemmeno loro”.

“Presidente – afferma rivolgendosi a Cittadino – mi unisco alla richiesta di Aureliano Pastorelli,di Riccardo Quintavalle e di tutti quelli che vogliono il bene del Savona, si dimentichi di Savona, noi non faremo fatica a dimenticarla, oppure dimostri con i fatti e non con le parole”..

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