Lettera d'addio

Savona, Marinelli si dimette: “Orgoglioso di non aver lasciato debiti”

È arrivata tramite una lettera la decisione di dimettersi: "Ho sempre agito in buona fede e senza secondi fini o interessi personali"

Simone Marinelli

Savona. Una notizia arrivata tramite una lettera, la quale è stata consegnata alla lettura dei tifosi e del mondo calcistico ligure: il presidente biancoblu, Simone Marinelli, ha deciso di dimettersi.

Un lungo messaggio rivolto al cuore della piazza, la quale ha sempre voluto proteggere per cercare di riportare un clima vincente, assieme ad un bilancio sulla sua esperienza riconoscendone gli errori, ma anche incomprensioni sulla sua persona che a detta sua non hanno mai capito che agisse esclusivamente per gli interessi del Savona, sentendosi a volte lasciato solo.

I ringraziamenti tuttavia sono stati tanti in queste righe riportate di seguito:

“Con la conclusione di una lunga e travagliata stagione sportiva, è arrivato, dopo qualche giorno di riflessione, il momento di un primo bilancio sia per quel che riguarda il Savona che per quel che riguarda la mia esperienza alla guida della società.

La stagione sportiva non si è conclusa come tutti ci aspettavamo, la tanto attesa promozione non c’è stata. Come spesso accade nel calcio, e più in generale nello sport, le cause di questo “fallimento” sportivo sono molteplici e vanno imputate, magari con “percentuali” diverse tra le varie componenti societarie: dirigenti, staff tecnico e giocatori.

Ma non dobbiamo dimenticare i meriti di chi il campionato lo ha vinto guidandolo praticamente dalla prima giornata. Abbiamo cercato di salire il primo gradino di una scala che dovrà riportare il Savona nella categoria che la sua storia ultracentenaria merita.

Non ci siamo riusciti, ma sono certo che presto le bandiere bianco-blu potranno tornare a sventolare sugli spalti di stadi prestigiosi.

Come detto, è tempo di bilanci anche per me. Poco più di due anni fa sono entrato nel quadro dirigenziale del Savona con la voglia, insieme a un gruppo di amici mossi dalla mia stessa passione, di dare il mio contributo alla ricostruzione della squadra che, da sempre, rappresenta la nostra città. Di quella squadra che ha visto difendere i nostri colori da grandi protagonisti del calcio italiano come Pierino Prati, Giuseppe Furino, Eugenio Fascetti, Marcello Lippi e Walter Zenga.

In questi due anni, con la pandemia che ha profondamente segnato anche l’attività calcistica dilettantistica (sospensioni dei campionati, problematiche nella gestione di trasferte e allenamenti senza dimenticare tutte le ricadute economiche che sono derivate dalle chiusure e dalle restrizioni), non ho mai fatto mancare il mio impegno e la mia presenza.

Ho sopportato un grande sforzo economico per mantenere in regola i bilanci e per garantire a tecnici e giocatori un trattamento degno di categorie superiori. Ho cercato di lavorare per la città che amo dando vita, nelle settimane più buie del Covid, a iniziative benefiche a sostegno di strutture societarie e delle categorie più deboli. Ma di me, purtroppo, si parla solo di quanto commetto qualche errore o quando le mie parole vengono mal interpretate.

Mi sono impegnato anche a salvaguardare la storia della nostra gloriosa società, lottando per il suo logo, e per mettere lo staff tecnico e i giocatori (di tutte le categorie) nelle migliori condizioni per svolgere l’attività sportiva. Tutto ciò non senza difficoltà. Lo sappiamo tutti, il Savona non dispone di propri campi e così abbiamo dovuto girare la provincia e chiedere aiuto ad altre società per poter avere dei campi per gli allenamenti e le partite.

In questo periodo ho potuto contare sull’aiuto di poche persone che, con la loro passione, mi hanno affiancato e sopportato. Entrando nel Savona speravo nell’appoggio del tessuto imprenditoriale della città e delle istituzioni.

Purtroppo, così non è stato… e a credere e a lavorare per il Savona non siamo stati molti. Certamente, con il senno di poi, ho commesso degli errori, forse per inesperienza o per la troppa schiettezza. Ma ho sempre agito in buona fede e senza secondi fini o interessi personali. Ho lavorato con entusiasmo e passione per il desiderio di riportare il Savona agli antichi fasti.

Perché per me il Savona non è business, non è un investimento, per me il Savona è passione!

Sono stati due anni intensi e difficili. Ora, però, con un bilancio sano e con l’orgoglio di una società senza debiti, è tempo per me di lasciare e di rassegnare le dimissioni da presidente del Savona.
Lo faccio a malincuore ma con serenità e con la consapevolezza di aver dato tutto ciò che potevo in termini di impegno, entusiasmo e sostegno economico.

Tanti sono i grazie che voglio dire in questo momento.

Grazie ai soci e alle persone con le quali ho lavorato quotidianamente per il loro impegno, ma soprattutto per avermi sopportato e, in alcuni momenti, per aver tollerato la mia esuberanza.

Grazie a quei giornalisti che, con professionalità, mi hanno dato voce sui loro organi di stampa e hanno raccontato la nostra, purtroppo amara, stagione sportiva.

Grazie a tutte le persone che hanno lavorato per il Savona in questi anni, dedicandoci parte del loro tempo libero.

Grazie alle famiglie dei nostri bambini e dei nostri ragazzi che ci hanno data la loro fiducia. Le “leve” più giovani sono il nostro futuro e la risorsa più importante per ogni società.

Grazie a chi ha creduto in me e, soprattutto, a chi ha creduto nel Savona”.

Simone MARINELLI

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