Pietra Ligure. Il consiglio regionale della Liguria ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal gruppo Lega (con primo firmatario il presidente della commissione sanità Brunello Brunetto) che impegna il presidente e la giunta regionale “ad attivarsi al fine di predisporre quanto necessario, tra cui un’adeguata copertura finanziaria, per la riapertura del punto nascite presso il Santa Corona di Pietra Ligure”.
Ma non sono mancate anche le polemiche, con un attacco mirato del consigliere regionale Ferruccio Sansa, che ha accusato i rappresentanti del Carroccio di “essere troppo furbi”.
Nel documento viene evidenziato che la Liguria “sta vivendo una fase di enorme criticità nella possibilità di assumere medici specialisti nella disciplina di ginecologia-ostetricia da impiegare nella riviera di ponente. La Regione Liguria, con l’aggiunta dell’articolo 27Bis della legge regionale numero 41/2006, ha attribuito all’Irccs istituto ‘Giannina Gaslini’ le funzioni sanitarie assistenziali in ambito pediatrico e neonatologico col fine di sopperire l’altra criticità riguardante i medici specialisti in pediatria”.
Queste criticità stanno “sta generando enormi difficoltà in merito alla riapertura del punto nascite presso l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, attualmente chiuso per la carenza di specialisti”. Specie perché “l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, Dea di II Livello, copre una vasta parte del territorio tra Imperia e Savona compreso l’entroterra e che, in considerazione anche del sistema infrastrutturale ligure, rappresenta un presidio sanitario fondamentale”.
“Sebbene la pandemia Covid-19 non sia ancora conclusa e che la stessa abbia inevitabilmente stravolto le normali attività, è tuttavia fondamentale la ripresa della programmazione ordinaria della sanità ligure”, notano ancora i consiglieri del Carroccio. Da qui la richiesta, rivolta al presidente e assessore alla sanità Giovanni Toti e alla sua giunta, di attivarsi per riaprire quanto prima il reparto, chiuso da oltre 500 giorni.
Nel dibattito sono intervenuti Ferruccio Sansa (Lista Sansa), Fabio Tosi (Mov5Stelle), Sergio Rossetti, Enrico Ioculano, Davide Natale, Luca Garibaldi, Roberto Arboscello del gruppo Pd e il presidente della giunta con delega alla sanità Giovanni Toti.
Come sottolineato ripetutamente da Toti, grazie al progetto del “Gaslini Diffuso” l’esperienza e le competenze dell’ospedale pediatrico genovese verranno “esportate” in molti altri ospedali liguri, che a partire dal 1^ luglio saranno “poli” di riferimento dell’istituto. Di conseguenza, il Gaslini sarà il primo istituto di ricovero e cura a carattere scientifico a dotarsi di una rete di punti ospedalieri territoriali collegati all’hub genovese, attraverso i quali gestire in modo unitario l’assistenza pediatrica in ragione del suo livello di complessità.
Tra gli ospedali coinvolti nel progetto del “Gaslini Diffuso” c’è anche il Santa Corona di Pietra Ligure: come ribadito da Toti, grazie a questa iniziativa potrà finalmente tornare operativo anche il punto nascite oggetto dell’ordine del giorno approvato oggi in Regione. Secondo alcune indiscrezioni, la prossima settimana è in programma una riunione della seconda commissione sanità e sicurezza sociale specificamente incentrata sul progetto del “Gaslini Diffuso” e sulle sue varie declinazioni nelle cinque Asl liguri.
E Brunetto rivolge proprio al Santa Corona un plauso per l’intervento che ha permesso di salvare la vita ad una bimba caduta dal fasciatoio e vittima di un ematoma epidurale: “Data la situazione di particolare acuzie che un ematoma epidurale comporta – sottolinea Brunetto – il trasferimento in elicottero al Gaslini non sarebbe stato possibile. Ma al Santa Corona, Dea di II Livello, prestano servizio neurochirurghi e anestesisti ed è presente la diagnostica necessaria e ciò si è rilevato fondamentale. E’ evidente che il Santa Corona non è un ospedale pediatrico come il Gaslini, ma i neurochirurghi, gli anestesisti-rianimatori, gli infermieri ed i tecnici hanno saputo agire con professionalità in una situazione di tempo-dipendenza assoluta (l’ematoma epidurale acuto è una patologia tempo-dipendente, come evidenziato anche dalla dottoressa Cagetti). Di ciò vanno elogiati”.
Questo caso in particolare, secondo Brunetto, evidenzia in maniera ancora più forte la necessità di dotare gli ospedali delle strutture e del personale necessari a renderli a tutti gli effetti centri “in grado di rispondere concretamente alle necessità mediche e sanitarie del territorio. Avere una ‘etichetta’ non basta: i reparti devono poi essere in grado di svolgere al 100 per cento la loro funzione. Quando è attrezzato e dispone delle giuste competenze, un ospedale riesce ad affrontare situazioni non usuali grazie alla forza che deriva dall’esperienza maturata negli anni. Anche se è inusuale gestire in acuto un bambino di un anno, tutti gli operatori si sono adoperati al meglio e sono riusciti a salvare la bimba”.
Ma l’ordine del giorno, ovviamente non i contenuti dello stesso bensì i risvolti politici, ha fatto storcere il naso al consigliere regionale Ferruccio Sansa che ha accusato la Lega di “sostenere Toti ma, allo stesso tempo, di volere prendere anche i voti di chi lo contesta”: “Oggi la Lega ha presentato un odg chiedendo che sia riaperto il Punto Nascite dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Sacrosanto, per questo abbiamo deciso di votarlo. Ma la Lega da una parte sostiene Toti che ha chiuso il Punto Nascite di Pietra e sta svuotando l’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga. Dall’altra sostiene i cittadini che protestano contro le decisioni di Toti. Insomma, vuole governare e prendere i voti di chi protesta. Troppo furbi“, ha affermato Sansa in una storia sulla sua pagina Instagram.
Il capogruppo del M5S Fabio Tosi: “Per il M5S, la sanità è una stella imprescindibile e per questo motivo non ci tiriamo mai indietro quando si tratta di votare atti che la rafforzino o che permettano di ripristinare servizi sospesi, come è accaduto per il punto nascita del Santa Corona di Pietra Ligure, dove nei mesi scorsi abbiamo fatto un sopralluogo e constatato che gli spazi e la professionalità degli operatori sono idonei a una riapertura da approntare in tempi certi e celeri. Per questo motivo, il nostro gruppo ha votato favorevolmente l’ordine del giorno che impegna la Giunta regionale ad attivarsi al fine di predisporre quanto necessario, tra cui un’adeguata copertura finanziaria, per la riapertura del presidio”.
“Auspichiamo che l’assessore competente non perda più tempo e restituisca operatività a questo reparto. Così come auspichiamo che l’assessore alla sanità si decida a rispondere a una nostra richiesta di accesso agli atti, inviata il 25 gennaio, in merito al piano sociosanitario della nostra Regione, scaduto nel 2019 e per il quale sembra si stiano predisponendo atti per il suo rinnovo. Non avendo ricevuto risposta nei tempi stabiliti dalla legge, vale a dire 30 giorni, con il presidente dell’assemblea legislativa della Liguria, ho scritto una lettera per avere chiarimenti sul silenzio, illegittimo, della giunta e dell’assessore competente. Non vorremmo che per qualcuno si profilasse il rischio di abuso d’ufficio”.
“È bizzarro che un ordine del giorno che chiede la riapertura del punto nascite nell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure provenga dai banchi della maggioranza: dimostrazione che la gestione della sanità ligure è sempre meno condivisa e le carenze sempre più evidenti e indifendibili”, commenta il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello dopo la discussione in aula dell’ordine del giorno presentato dalla Lega. Il nostro voto non poteva che essere favorevole, anche se sa di beffa nei confronti dei territori, che da anni chiedono la stessa cosa rimanendo però inascoltati. Toti dia seguito ad azioni concrete, basta slogan inutili e promesse il cui termine viene puntualmente procrastinato da ormai troppo tempo”.
“La Giunta sulla Sanità continua a non avere le idee chiare: il caso di Pietra Ligure è l’ennesima evidente mancanza di programmazione e rispetto dei territori – interviene il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi – Toti sfugge al confronto sia in aula che nelle realtà locali e riforma la sanità con comunicati stampa e proclami, mentre manca un reale piano sanitario. È assurdo – sottolinea il capogruppo – che si continui a montare e smontare la sanità pubblica sulla base di un Piano socio-sanitario scaduto nel 2019, ed è assurdo che non si apra una discussione complessiva di riforma, sui territori e in Consiglio Regionale”.