Eccellenza

Masterclass di strategia tra Cairese e Genova Calcio: Maisano e Alessi confezionano lo 0 a 0 perfetto

Scatto di Silvano Baccino, fotografo ufficiale Asd Cairese

Lo zero a zero di ieri tra Genova Calcio e Cairese non è stato assenza di emozioni e di temi. Anzi, la partita sarebbe piaciuta a Gianni Brera, che alla domanda su quale fosse la partita perfetta, facendosi interprete di una visione per forza di cose un po’ forzata, rispondeva indicando il pareggio con gli occhiali, ovvero quello scevro da errori secondo lui.

Senza buttarla troppo sulla filosofia e sul terreno delle opinioni, la gara tra genovesi e valligiani è stata avvincente dal primo minuto al novantesimo. Entrambe le squadre hanno creato le situazioni per vincere. Spesso nelle partite dei dilettanti si assistono a momenti confusi e poco ragionati, non potrebbe essere altrimenti, ma ieri al “Ferrando” si sono potute apprezzare, per quasi tutta la gara, due formazioni con modi diversi di interpretare la partita ma che sono sempre rimaste fedeli al proprio piano tattico, provando con le armi migliori a superare l’avversario.

La Cairese ha giocato con la consueta difesa a tre e ha puntato forte sullo sviluppo della manovra sugli esterni. Questa è la principale novità portata da Alessi, visto che con Mario Benzi la squadra presidiava maggiormente la zona centrale e provava a cercare spunti tra le linee. Sono stati tanti i cross messi in mezzo all’area per sfruttare Poggi e Saviozzi. Protagonista principale dei tentativi dall’esterno è stato Campelli, l’innesto del mercato invernale arrivato dall’Albenga.

La Genova Calcio ha invece interpretato la partita provando un calcio più verticale, nel tentativo di bucare centralmente e in ripartenza. Con Cappannelli in mezzo al campo, infatti, sarebbe un peccato non sfruttare le verticalizzazioni. Piano non perfettamente riuscito visto che in alcune occasioni ai genovesi è mancata la lucidità nell’ultimo passaggio. La squadra lasciava salire palla al piede i tre centrali della Cairese per poi cercare di recuperare palla all’altezza del cerchio di centrocampo e ferire con l’imbucata. Nella buona prestazione offerta dai genovesi, ha spiccato l’attenzione dei centrali difensivi Maisano “son” e Capotos, veri e propri baluardi del gioco aereo.

Gialloblù e biancorossi non hanno gradito la gestione dei cartellini dell’arbitro Branzoni di Mestre. In effetti, l’impressione dalla tribuna è stata quella di un metro arbitrale, specialmente all’inizio, un po’ sui generis visto che spesso si è lasciato correre e a ogni fallo è corrisposto un cartellino. Rimane aperta la questione della squalifica dopo due cartellini gialli in un play off di nove partite. Posto che è impossibile uniformare i metri di giudizio, sarebbe forse stato opportuno alzare ad almeno tre le sanzioni per far saltare una partita. Anche ieri, alcuni cartellini sono stati sventolati con un po’ troppa facilità forse non tenendo conto del peso che ogni singola sanzione può avere. Ciò ovviamente non significa che non bisogna sanzionare chi commette scorrettezze.

Ampliando lo sguardo, la regola dei cartellini risulta ancora più pesante se si dà uno sguardo al girone play out. Se retrocedessero Imperia e Lavagnese dalla Serie D, cinque squadre su dieci dovrebbero dire addio all’Eccellenza. Vi sono dunque formazioni che hanno sfiorato l’accesso ai play off e per le quali la permanenza in Eccellenza è legata non solo alla speranza di non avere casi Covid, fatali in una competizione di nove partite, ma anche al rischio di trovare un arbitro dal cartellino troppo facile in prossimità di gare delicate.

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