Liguria. È in programma questa mattina, alle 11, un nuovo vertice tra Regione Liguria, Comune di Genova, Autostrade per l’Italia e ministero. Al centro della discussione l’imminente chiusura dell’A10 nel tratto urbano tra Genova Aeroporto e Pra’ dal 6 al 23 agosto: un intervento necessario per permettere la fine dei lavori nella galleria Provenzale, lavori che – a detta di Autostrade – sono improrogabili, ma che potrebbero causare ingenti problemi al traffico regionale.
Diverse le ipotesi sul tavolo: si va dalla chiusura totale del tratto al posticipo dei lavori al 25 agosto, ma quella più probabile, come annunciato nei giorni scorsi, è l’attivazione di uno scambio di carreggiata e quindi del traffico che potrà scorrere su una sola corsia per senso di marcia. Sarà, dunque, chiuso il casello di Genova Pegli in entrata verso Savona e in uscita provenendo da Genova mentre quello di Genova Pra’ sarà chiuso in uscita provenendo dal centro.
Il punto è che, anche se la soluzione “una corsia” dovesse essere sufficiente a scongiurare il blocco del traffico in autostrada (ed è tutt’altro che scontato) ci saranno problemi enormi sulla viabilità ordinaria dove si riverserà gran parte del traffico della A10. Incubo preannunciato non solo per i quartieri genovesi da Sampierdarena a Voltri ma anche per Arenzano, il cui casello rischia di essere preso d’assalto da chi non potrà uscire a Pra’.
A Genova Comune e Amt cercheranno per quanto possibile di potenziare sul ponente il trasporto pubblico, ma per ovviare alle carenze – domani – gli enti locali chiederanno al Mims un aiuto per aumentare il numero dei treni tra Nervi e Voltri.
Tra le richieste ci sarà anche quella di posticipare i lavori di Rfi sulla linea ferroviaria Genova-Acqui e che prevedono, proprio nel mese di agosto, l’attivazione di bus navette sostitutive. Bus che dovrebbero, appunto, transitare su una rete autostradale satura.
Proprio oggi, a proposito di pendolari, scenderà in piazza la protesta del Mobility Day: nel Savonese l’appuntamento è alle 11 davanti al Comune di Borghetto. E’ organizzata dalle associazioni di consumatori ma ha già raccolto moltissime adesioni. E anche il mondo delle imprese e della portualità ha sottolineato come la chiusura della A10 rischi di costituire una tragedia per i traffici commerciali, oltre che per quelli dei privati cittadini.