Loano. Lo aveva annunciato qualche settimana fa: nonostante i problemi di salute, Angelo Vaccarezza era convinto di tornare ad essere protagonista nella scena politica. Ed ora che è a casa, dopo il lungo e stancante ricovero, la conferma: “Devo ancora percorrere un pezzo di salita, ancora pochi passi per arrivare in vetta e tornare alla normalità, ma la determinazione non manca” ha dichiarato in un video postato su Facebook.
Quattro settimane passate all’ospedale Santa Corona, di cui buona parte in Rianimazione: “sono stati giorni difficili – racconta il capogruppo di Cambiamo! in Regione – un’esperienza che avrei preferito non vivere, ma che mi ha arricchito moltissimo dal punto di vista umano”. Dalla voce e dall’aspetto si percepisce la sofferenza passata, ma si colgono anche una grande gratitudine e voglia di ricominciare. Ad ispirarlo e tenergli la mano nel suo percorso di guarigione, l’inno 33 degli alpini che – spiega Vaccarezza – “ci insegna che per poter fare percorsi lunghi e in salita occorre prendere un passo e mantenerlo, farlo lentamente, ma con forza e costanza”.
Non mancano i ringraziamenti, in primis al personale sanitario del Santa Corona: “ho visto cose incredibili – afferma – non solo nei miei confronti, ma anche di tutti coloro che hanno avuto bisogno delle cure e nei prossimi giorni ve le racconterò, perché un grazie non basta”.
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Calorosa è stata la vicinanza anche di amici e politici: “Ho ricevuto un affetto e un amore che mi ha stupito – rivela – Nella mia vita ho fatto tante battaglie, tante volte ho chiesto alle persone di darmi fiducia e di stare al mio fianco, in tanti mi hanno risposto presente, ma mai mi sarei aspettato una dimostrazione di questo genere. È stata l’unica cosa per cui è valsa la pena vivere questa esperienza. Mi ha riempito il cuore di gioia e mi dà ancora più stimoli per percorrere quel pezzo di salita che mi manca per arrivare in pianura e riprendere finalmente il mio ruolo che non vedo l’ora di reinterpretare come prima e meglio di prima”.
E se qualche settimana fa, aveva risposto in modo pungente “a chi lo dava già per morto” e “cercava come i cani di recuperare i resti”, ora la gratitudine è rivolta a tutti: “Ringrazio gli amici di una vita, le persone che ho conosciuto in questo meraviglioso percorso, gli alleati, gli amici di partito e gli avversari che per certi aspetti si sono dimostrati ancora più vicini, mi hanno fatto sentire un affetto ancora più vero” conclude.