Savona. Inizierà domani mattina alle 8 e 30 il sopralluogo del ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli nel savonese per visionare le zone colpite dal maltempo, in particolare il crollo della A6 e le principali frane e smottamenti che hanno messo in ginocchio la viabilità nel territorio provinciale. Assieme al ministro anche il sottosegretario del MIT Salvatore Margiotta, che ha modificato il programma della sua visita nel ponente ligure: non sarà quindi a Ventimiglia.
Per le ore 9.30 è previsto un vertice in Prefettura per fare il punto della situazione, con al centro i danni ingenti e la necessità di misure immediate di ripristino dei collegamenti viari. La Regione Liguria formalizzerà l’estensione dello stato di emergenza già inoltrato con la precedente ondata di maltempo. Previsto un primo incontro con i sindaci e gli amministratori del territorio.
Per le ore 11.00 il sottosegretario Margiotta sarà in Provincia a Savona, sempre alla presenza di sindaci, del presidente della Provincia Pierangelo Olivieri e del presidente della Regione Giovanni Toti, per un coordinamento operativo sugli interventi di somma urgenza da mettere in atto a vasto raggio nel savonese.
Nel primo pomeriggio il sottosegretario si sposterà nel ponente e alle 15.00, nella sala consiliare di Albenga, si confronterà con i sindaci e gli amministratori: si parlerà di raddoppio ferroviario ma anche e soprattutto del collasso delle infrastrutture liguri e delle emergenze determinate dalle calamità di queste ore.
Il ministro e il sottosegretario saranno accompagnati dal consigliere regionale Mauro Righello e dall’On. Franco Vazio: “Guardando alle paure e ai disastri a cui abbiamo assistito, dobbiamo ringraziare le donne e gli uomini della Protezione Civile e delle nostre amministrazioni comunali che per tutta la notte, e ancora in queste ore, hanno fronteggiato in modo esemplare condizioni meteorologiche eccezionali e situazioni gravissime – commenta il vice presidente della Commissione giustizia – Le nostre imprese e i cittadini liguri hanno però nuovamente subito danni gravissimi. Crollano viadotti, le città e i campi si allagano, le imprese sono in ginocchio. Dobbiamo insistere e pretendere che siano finanziati immediatamente quei lavori di prevenzione che, se non potranno totalmente contenere la furia della natura, almeno saranno in grado di limitare i danni”.
Riguardo l’attuale situazione, però, “subito va dichiarato lo stato di emergenza e poi approvata una decretazione d’urgenza. Siamo al lavoro perché nessuno sia lasciato da solo di fronte ai disastri subiti, perché si colmino i buchi del vecchio decreto Genova, perché lo Stato prenda per mano chi è caduto e lo aiuti a rialzarsi”.
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