La movida che non c’è più: a Borgio si ballava sulla sabbia o si pogava, a Pietra la domenica era nel castello fotogallery

Pietra L. Terza tappa del nostro viaggio nel mondo della Movida Scomparsa: dopo Alassio e Finale, oggi parliamo di Borgio Verezzi e Pietra Ligure. Se oggi si balla alle Rocce di Pinamare è solo grazie all’invenzione di alcuni storici PR savonesi che, quasi 20 anni orsono, decisero di trasformare un tranquillo stabilimento balneare sulla via Aurelia a Borgio nei “Nettuno Beach”.

Per anni il lunedì sera era solo Bagni Nettuno, ma poi problemi burocratici imposero agli organizzatori di cercare una nuova location e così, per un paio di anni, furono “itineranti” per poi traslocare dove sono adesso: nella splendida cornice delle rocce di Pinamare.

La fine degli anni novanta vide anche la rapida ascesa (durata giusto il tempo di un paio di stagioni) di una discoteca che è comunque entrata nei cuori di tutti gli appassionati della musica hardcore: l’Hacienda che, in località Botassano, era riuscita ad attirare tantissimi ragazzi da ogni parte del nord italia.

Se d’estate si ballava in spiaggia, d’inverno ci si trasferiva poco distante nella zona del campo sportivo dove era ubicato il tendone del Giuditta. Non era una discoteca, ma un locale dove si esibivano le migliori band cover e rock della zona e non solo: ben presto infatti le serate del Giuditta diventarono super affollate e anche in questo caso a spegnere la musica non fu la crisi, ma problemi di vicinato. Obbligati a traslocare i titolari decisero di spostarsi nel capannone precedentemente occupato dall’Hacienda, ma l’esperimento durò poco: il fascino del tendone non era stato ricreato e il locale dovette chiudere.

Oggi è in completo stato di abbandono, come si può vedere nelle foto e nel video le porte sono state divelte e all’interno è ancora presente buona parte dell’infrastruttura della discoteca, ma materassi e sporcizia per terra fanno capire che oggi non si balla più: gli unici “ospiti” sono quelli di passaggio.

Pietra Ligure per i figli degli anni 60, 70 e 80 vuol dire Astral e Rajah ovvero il locale, su due piani, all’interno del Castrum Peatrae: migliaia di savonesi hanno trascorso le domeniche pomeriggio in questo locale. Arrivavano in treno da Savona o in bus dal ponente e, dalle 15 alle 19, era solo Astral. La discoteca, a metà anni 90, fu completamente rinnovata e cambiò nome in Rajah: dopo un paio di anni i soliti problemi con i vicini e i conseguenti controlli misero prima il silenziatore alle casse e poi spensero definitivamente il divertimento. Ora al piano superiore c’è la Birreria Il Santo e al piano inferiore si è recentemente allargata la pizzeria Al Castello.

Pietra però non era “solo” Astral, sulla passeggiata ci sono stati per anni due locali storici: da una parte il Flora/Vetronero, che fino ad inizio anni 90 era considerato uno dei club più di tendenza d’Italia, e dall’altra il dancing Malibù, di genere totalmente diverso, che per anni con le sue terrazze sul mare ha ospitato migliaia di appassionati di liscio con le migliori orchestre. Poi lo sfratto e il trasferimento proprio nell’ex Flora fino allo scorso anno quando la gestione ha gettato la spugna. Ora il locale si chiama BluBay ed è in cerca di rilancio.

Sparite anche due discoteche che erano collegate ai rispettivi hotel, un’unicità presente solo a Pietra Ligure. Erano l’hotel Corallo e il Residence I Morelli a proporre ai clienti una pista da ballo privata che lavorava, ovviamente, anche per turisti e savonesi.

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