Cronaca

Leader di gruppo di motociclisti costretto a tagliarsi dal gilet lo stemma: bikers di banda “rivale” a giudizio

Savona. Un processo per rapina che nasconde però una storia ben più complessa e particolare. Alla vittima non sono infatti stati portati via soldi, un cellulare o altri oggetti di valore, ma un “patch”, ovvero uno stemma, che era cucito sulla sua giacca. Protagonisti della vicenda sono infatti due gruppi di motociclisti rivali che nel giugno del 2010 si erano affrontati durante un raduno ad Altare. In quell’occasione – questa almeno l’accusa che gli viene contestata dalla Procura – due persone, Pietro Messina, 37 anni, di origini palermitane e domicilio sarzanese, e Marco Parziale, genovese di 41, rispettivamente membri dei “Red Devils” e dei “Hells Angels”, si sarebbero fatti consegnare dal leader dei “Dogi della Val Trebbia”, costretto a tagliarlo con un coltello, l’emblema del gruppo che aveva cucito sul gilet.

Un episodio che non era stato denunciato e che, di conseguenza, non era venuto alla luce subito. Soltanto alcuni mesi dopo, ovvero quando in piazza della Vittoria a Genova si erano registrati nuovi scontri tra gruppi di motociclisti rivali, la Procura di Genova aveva avviato un indagine su questi episodi. Ascoltando le testimonianze di alcuni indagati era emerso che gli scontri genovesi erano una conseguenza di quanto successo ad Altare. Gli atti erano stati quindi trasmessi alla Procura di Savona che aveva deciso di indagare Messina e Parziale che in seguito sono stati rinviati a giudizio.

Questa mattina in tribunale è stata celebrata un’udienza del processo che li vede imputati. Sono stati ascoltati tre testimoni tra cui la presunta vittima della rapina che, essendo tra gli indagati dell’inchiesta genovese, ha scelto di non deporre ed avvalersi della facoltà di non rispondere. Gli altri due testimoni, nessuno dei quali presente quel giorno ad Altare, hanno solo riferito i racconti sulla vicenda ascoltati dai diretti interessati. Il processo è stato poi rinviato al 26 febbraio 2014.

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