Cronaca

“Solo attenzioni da nonno”: 65 accusato di pedofilia si difende, ma contro di lui ci sono sms e telefonate

Tribunale

Savona. Davanti alle trascrizioni delle sue telefonate con la ragazzina ed ai messaggi che le scriveva su Facebook e sul cellulare non ha potuto negare i suoi contatti “morbosi” con lei. E così Sergio Faccincani, il sessantacinquenne di Albisola Superiore arrestato mercoledì pomeriggio dalla polizia municipale di Savona per stalking e atti sessuali su minore, questa mattina davanti al gip Donatella Aschero ha ammesso la sua frequentazione con una dodicenne savonese. L’uomo si è però giustificato dicendo che tutto ciò che faceva era fatto con “spirito da nonno”.

Davanti al giudice Faccincani, che è assistito dall’avvocato Pierpaolo Pera, avrebbe però negato di aver mai toccato la ragazzina. Una versione che però contrasterebbe con i racconti della dodicenne, ma anche con i contenuti di alcune telefonate a sfondo sessuale e messaggi. Insomma secondo quanto accertato dalla polizia municipale, in quasi un anno di frequentazione, l’anziano avrebbe avuto “attenzioni particolari” per la bimba che, durante alcuni incontri, si sarebbero concretizzate in palpeggiamenti e altri abusi.

Al termine dell’interrogatorio il gip ha convalidato l’arresto e confermato la misura di custodia cautelare in carcere. Faccincani resta quindi recluso in una cella “protetta” del carcere di Sanremo. Il suo arresto aveva preso le mosse da una segnalazione delle commesse di “Maison du monde” che nel pomeriggio di martedì avevano notato qualcosa di strano: un uomo che si aggirava nel negozio delle “officine” di via Stalingrado con tre ragazzini, due bambine e un bambino. Visti gli atteggiamenti “particolari” dell’anziano le dipendenti del negozio avevano allertato la polizia municipale, cercando nel frattempo di trattenere l’uomo che però si era allontanato. All’arrivo della pattuglia nel negozio erano rimasti i tre ragazzini che erano stati accompagnati al Comando per far luce sulla vicenda. In quel momento era venuto fuori che le bambine conoscono da tempo l’anziano, e che una di loro era stata più volte oggetto di “attenzioni” morbose, baci e toccamenti nelle parti intime.

Dai racconti della dodicenne era emersa così una storia fatta di sms e telefonate scabrose, alcune delle quali sarebbero state registrate e conservate dalla ragazzina sul cellulare. Proprio mentre la piccola raccontava i dettagli della sua “amicizia” con il sessantacinquenne lui, ignaro di tutto, continuava a cercarla sul telefonino. Allora gli agenti avevano deciso di far scattare una trappola per bloccarlo. Nell’abitazione dell’uomo, in via Saettone a Luceto, sono stati trovati un pc, ora consegnato ai periti, e una fotocamera dove non ci sono foto della ragazzina, ma l’immagine di uno scantinato con un computer che però non è la cantina di Luceto. Sul profilo Facebook della bimba poi gli inquirenti hanno trovato diversi messaggi dell’uomo. Alcuni sono pubblici e visibili sulla bacheca della dodicenne: il sessantacinquenne commenta le sue foto chiamandola “cucciolotto” e dicendole “sei un amore”. Messaggi a dir poco inquietanti se si pensa che a scriverli ad una ragazzina è un uomo di 65 anni.

Nella sua auto infine, al momento dell’arresto, gli agenti della polizia municipale avevano trovato anche un trolley contenente un accappatoio di spugna blu, otto siringhe da insulina, un apparecchio per la misurazione della pressione, guanti da chirurgo tre coperte e, sul cruscotto, un coltello a serramanico aperto. “Bagagli” con i quali il sessantacinquenne voleva partire per trascorrere qualche giorno in campagna con la dodicenne chissà con quali intenzioni. Un viaggio che non è mai iniziato grazie all’intervento della Municipale che si è presentata all’appuntamento al posto della bambina e lo ha arrestato.

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