Albenga perde il pronto soccorso, Santa Corona raddoppia: viaggio nella nuova “geografia sanitaria”

Albenga. Il cambiamento era ben visibile già dalle prime ore questa mattina. Chi è passato davanti al Santa Maria di Misericordia di Albenga ha potuto scorgere all’opera i tecnici intenti a sostituire l’insegna dedicata al pronto soccorso con quella di punto di primo intervento.

L’ora “x” è scattata e, da oggi, si potranno vedere gli effetti dei tagli alla sanità attuati in un territorio che si è battuto a lungo – e, a sentire molti sindaci, ancora si batterà – contro declassamenti e riduzioni di servizi e personale. Sotto le torri la guerra che ha portato in piazza molti cittadini non è servita ad allontanare lo spettro di un comprensorio privato di una struttura d’emergenza che sono in molti a considerare vitale: da queste ore, all’ospedale ingauno, così come in quello di Cairo Montenotte, verranno trattate solo le emergenze meno gravi; tutto il resto sarà inghiottito dal pronto soccorso del Santa Corona.

“Al momento le modifiche non sono ancora percepite – dice, a poche ore dal cambiamento, Luca Corti, responsabile del PPI di Albenga – Negli ultimi giorni, abbiamo avuto una media di 50-60 pazienti al giorno, con un normale numero di codici gialli. Domenica mattina abbiamo soccorso un paziente colpito da infarto in codice rosso: lo abbiamo rianimato e portato al Santa Corona”.

“Cosa cambia? Avremo certamente un rapporto di più stretta collaborazione con il pronto soccorsp di Pietra Ligure – continua Corti – Al momento da noi è chiusa la Chirurgia per cui i pazienti che necessitano di trattamenti chirurgici urgenti saranno dirottati al Santa Corona. Per questi casi, avremo insomma bisogno delle strutture dell’ospedale pietrese. Inoltre, qui di notte non è più reperibile il radiologo, ma le radiografie fatte nel nostro punto di primo intervento verranno refertate in remoto dai medici del Santa Corona, tramite il nostro sistema di refertazione online”.

“Continuiamo a lavorare, per quello che riusciremo a fare, con le nostre attrezzature e personale; poi, in base alle patologie, dovremo fare affidamento sul Santa Corona. L’organico infermieristico è ridotto a due infermieri di notte: ora è ancora tutto sotto controllo, d’estate però bisognerà fare forse qualche aggiustamento” conclude Corti.

Il nosocomio pietrese, dunque, rischia una vera e propria presa d’assalto di pazienti in emergenza con i conseguenti carichi di lavoro cui far fronte: “Ora come ora, le cose procedono bene, il periodo scelto sembrerebbe adatto, nel senso che nella mattinata è filato tutto liscio – dice Walter Cataldi, direttore del pronto soccoroso e Medicina d’Urgenza del Santa Corona – Qualche disagio, forse, per i pazienti spostati da una stanza all’altra, ma speriamo di attenuare eventuali problemi. Sia noi sia i colleghi di Albenga faremo di tutto perché i pazienti si trovino bene. C’è un massimo impegno da parte del personale di entrambe le strutture. Per il previsto sovra-lavoro dobbiamo oganizzarci al meglio: questo, infatti, dovrà essere compensato da una organizzazione che lo ha previsto in tempo. Se saremo bravi, l’utenza potrà non accorgersene”.

Nel pronto soccorso del Santa Corona è previsto l’aumento di tre posti di osservazione all’interno della medicina d’urgenza – si passa cioè da tre a sei postazioni – verrà utilizzata l’ala nuova, che è stata ristrutturata, del reparto del pronto soccorso. Verranno aumentate le dimensioni della struttura e delle sale visita per il trauma center.

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