Tanti dubbi

Ospedale Cairo, Viale incontra i sindaci: “Privatizzazione unica via”, cittadini e medici scettici fotogallery

I buoni propositi della Regione si scontrano con le mancate risposte ai primi cittadini

Cairo Montenotte. “La privatizzazione è la strada per salvare l’Ospedale San Giuseppe”. Lo ha ribadito ieri sera l’assessore alla Sanità Sonia Viale in un incontro al “Teatro Chebello” con i sindaci valbormidesi. Che però non hanno nascosto il loro scetticismo per un futuro che, a loro giudizio, non è così sereno come la Regione lo dipinge.

L’incontro è avvenuto in un teatro gremito, a riprova di quanto il tema sia sentito in Valbormida; davanti ai numerosissimi cittadini Viale ha provato a dare risposta ai numerosi dubbi e timori. “La privatizzazione è l’unica soluzione possibile per salvaguardare il presidio – ha spiegato – La gestione ad un privato non inciderebbe sui costi alla famiglie e permetterebbe il miglioramento dei servizi. Il tutto ovviamente sotto il rigoroso controllo del pubblico, che secondo la nostra riforma dovrà essere più costante e sanzionato più duramente nel caso di errori”. E ha chiarito: “Per il paziente non cambierà nulla, non ci saranno costi aggiuntivi e si pagherà il ticket come sempre. Non è la sanità valbormidese che diventa privata, ma solo la gestione dell’ospedale“.

Le manifestazioni di interesse andranno presentate all’Azienda Ligure Sanitaria entro 15 maggio. Tre punti dovranno essere rispettati: l’apertura del Pronto Soccorso, la salvaguardia del personale (che dovrà mantenere il suo status e i propri diritti) ed il rispetto delle condizioni economiche. D’accordo il commissario straordinario di Alisa, Walter Locatelli: “Nel 2016 il disavanzo nella gestione del San Giuseppe ha sfiorato i 4 milioni di euro, a fronte di costi stimati pari a 13 milioni i ricavi hanno di poco superato i 9”. Secondo la Regione la gestione dell’ospedale da parte di un privato garantirebbe l’efficienza tipica di una azienda rispetto al comparto pubblico, ad esempio portando a Cairo anche altre attività (come la riabilitazione) che permetterebbero di aumentare i ricavi.

Nonostante le rassicurazioni, però, il clima in sala è di scetticismo sia da parte dei cittadini e dei medici che di diversi sindaci, tra cui quello di Cairo Montenotte Fulvio Briano: “Avremmo voluto essere interpellati prima, ed invece ci troviamo a dover discutere a cose fatte. Diventa complicato capire cosa esattamente vogliate fare. I dubbi sulla sostenibilità economica restano, difficile pensare che un privato possa recuperare un disavanzo di 4 milioni aumentato del costo del pronto soccorso”.

La diretta dell’incontro

A fare paura quindi è soprattutto il possibile fallimento del soggetto privato: “Quale sarà allora il destino dell’ospedale?” è stata la domanda di Briano, condivisa e riproposta da pubblico e addetti ai lavori che non hanno nascosto la paura di perdere il proprio posto di lavoro. L’assessore Viale ha assicurato che “in tal caso l’ospedale ritornerebbe a gestione pubblica, senza perdere nessun servizio ad ora presente”: una risposta troppo vaga perchè potesse fare breccia nelle perplessità dei presenti.

Un altro dubbio che attanaglia sindaci e cittadini è cosa accadrebbe all’ospedale, qualora non ci fossero manifestazioni di interesse. Viale ha tentato di rassicurare (“Ci impegneremo nel miglioramento e potenziamento dei servizi, così come abbiamo fatto finora”), senza però chiarire se i 4 milioni di disavanzo imporranno ulteriori tagli così come prevede il decreto Balduzzi.

incontro viale sindaci teatro chebello

Il tentato chiarimento si conclude con una richiesta del sindaco Briano: “Poiché non siamo stati chiamati in causa precedentemente, se ci saranno manifestazioni di interesse chiediamo di essere interpellati prima della pubblicazione del bando. Anche se sottolineo il mio disaccordo nei confronti di questa proposta”. Proposta che Viale ha accolto, promettendo un nuovo incontro al termine delle manifestazioni di interesse: “Sono disponibile a tornare, la risposta del pubblico di questa sera ha dimostrato ancora una volta la serietà di questo problema. Ci impegneremo per salvare il San Giuseppe e per valorizzarlo”.

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