Per non dimenticare

Rompere il silenzio che dura da 40 anni: sala Stella Maris gremita per l’iniziativa in memoria del naufragio della Tito Campanella

Nella vicenda persero la vita 24 membri dell’equipaggio tra cui tre savonesi. Il sindaco Marco Russo: “È una storia tragica, smarrire la memoria significa smarrire sè stessi”

Le parole del sindaco di Savona Marco Russo

Savona. “Tito Campanella, rompere il silenzio che dura da 40 anni”. È con l’organizzazione di quest’iniziativa che Savona è tornata ad affrontare (dopo la commemorazione del 13 gennaio scorso) la vicenda della Tito Campanella, nave mercantile savonese inabissatasi nel 1984 mentre stava attraversando il Golfo di Biscaglia. 

Il convegno si è svolto presso Sala Stella Maris, luogo simbolo della solidarietà fra la gente di mare all’ombra della Torretta. Tra i presenti in rappresentanza delle istituzioni il sindaco di Savona Marco Russo (figlio di Giovanni detto “Nanni” Russo, avvocato che affiancò i parenti delle vittime in seguito al naufragio), Gianluca Nasuti (primo cittadino di Albissola Marina), Giorgio Siri (assessore del Comune di Celle Ligure) e Simone Turcotto (segretario provinciale della Filt Cgil).

L’evento ha preso il via con la lettura dei nomi dei 24 membri dell’equipaggio (tra cui il savonese Marco Incorvaia, Pier Giovanni Dorati di Albissola Marina e Antonio Gaggero di Celle Ligure) rimasti vittima del naufragio della nave mercantile.

In seguito sono state ascoltate le testimonianze sia di alcuni figli di marinai imbarcati sulla “Tito Campanella” che gli interventi di Luca Ghersi (rappresentante locale dell’associazione Marinai d’Italia), del presidente della sezione di Savona della Guardia Marina Nazionale Antonio Castellotti e di Maurizio Turboni, presidente dell’associazione Stella Maris.

Inoltre sono stati ricordati i personaggi savonesi che all’epoca dei fatti si prodigarono nella ricerca della verità in merito ai motivi della scomparsa della nave: da don Mario Genta ad Aldo Pastore (che all’epoca era parlamentare e presentò diverse interrogazioni al proposito istituendo anche una commissione), a Nanni Russo che difese le famiglie nei procedimenti giudiziari.

È una vicenda tragica che appartiene alla nostra storia – ha commentato a margine dell’evento il sindaco di Savona Marco Russo – che abbiamo smarrito come se ci fosse un’interruzione della memoria. È una storia di dolore irrisolto che era dolore di comunità e che poi è diventato dolore individuale. Non si sanno le cause, non si sa dove si trovino i corpi dei marinai che lavoravano sulla nave, non si ha notizia di come siamo accaduti i fatti”.

“Sono molto importanti queste iniziative – ha proseguito il primo cittadino – che ricuciono il filo della memoria, fanno tornare questi fatti parte integrante della nostra vicenda civile consentendoci di guardare al futuro in maniera più completa. Smarrire la memoria significa anche smarrire sè stessi”. 

Quella della Tito Campanella è una vicenda che ha coinvolto direttamente la famiglia Russo: “Mio padre all’epoca aveva svolto un ruolo professionale. Ricordo nello studio i grandi faldoni sul processo Tito Campanella. Stiamo parlando di una storia di comunità civile che ha coinvolto parlamentari (Aldo Pastore, ndr), giornalisti, la Stella Maris, don Mario Genta. Quello dove ci troviamo è il luogo del collegamento tradizionale tra la città e il porto che ha fatto la storia di Savona”. 

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