Pensiamoci

Parla carlo scrivano (unione albergatori)

Celle Ligure, nelle ex colonie Bergamasche alloggi al posto di un hotel di lusso: errore che penalizza il turismo di qualità

Il caso del Plaza di Varigotti e gli esempi virtuosi del Minerva e del Nazionale di Pietra Ligure

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Celle Ligure. Non ci sarà quello che avrebbe dovuto essere un prestigioso hotel a 4 o 5 stelle nell’ambito del progetto di riqualificazione delle ex colonie Bergamasche, a Celle Ligure. Al padiglione Frizzoni saranno invece costruiti 29 alloggi: più facile e soprattutto più redditizio (nonostante un volume leggermente inferiore e più oneri di urbanizzazione) per la società costruttrice, la Punta dell’Olmo. Ventinove “assegnoni” chiavi in mano per Aldo Spinelli, riferimento della Punta dell’Olmo, e addio all’albergo che avrebbe anche significato occupazione e arricchimento per tutto il Savonese di Levante, con una struttura importante, nel momento in cui si parla di rilancio per il turismo di qualità. Peccato, e persino un po’ di sorpresa per la scelta di un imprenditore, appunto Spinelli, che talvolta oltre al profitto sceglie strategie che procurino anche vantaggi alla sua figura.

Ma questa è stata la scelta dell’amministrazione comunale di Celle Ligure, tra l’altro proprio alla vigilia delle elezioni amministrative. Inevitabili polemiche, spiegazioni e critiche, il tutto puntualmente riportato e ben illustrato dalla nostra Paola Gavarone nel servizio su IVG di venerdì scorso, 19 aprile.

Non solo vale la pena, ma è quasi d’obbligo su tutto questo aprire un po’ di dibattito.

Abbiamo chiesto un parere a Carlo Scrivano, direttore di UPA, l’Unione Provinciale Albergatori. Sul caso di Celle, ma in genere anche sulle tante trasformazioni di alberghi in alloggi. In provincia oggi ci sono 480 hotel, una ventina di anni fa erano circa 800. Gli esempi potrebbero essere tanti, alla mente viene certamente il caso, anche se ben diverso rispetto alle ex Bergamasche, dell’ex Plaza di Varigotti, raso al suolo dopo dieci anni di abbandono per far posto a un lussuoso condominio vista mare (splendido mare).

Sentiamo Scrivano: “Non c’è dubbio che quello di Celle sia un errore. Certo, costruire alloggi è più facile, ma siamo di fronte a uno sbaglio strategico, un’occasione persa nel momento in cui il turismo riparte dopo il Covid e lo deve fare puntando sulla qualità, che fa la differenza rispetto ad altre regioni. È diverso il caso del Plaza di Varigotti, ma anche qui si poteva prevedere in parte una destinazione anche alberghiera”.
Dunque, troppi alberghi diventano alloggi.

Ancora Scrivano: “Bisogna fare attenzione a non generalizzare. Ci sono molti hotel che non avrebbero potuto proseguire l’attività, pensiamo a quelli che si trovano in condomini, con una coesistenza difficile se non impossibile. Gli alberghi sono aziende e devono fare i conti. Credo però che occorra salvaguardare, lo ripeto, la presenza di quegli hotel in grado di assicurare qualità. A Pietra Ligure ci sono due casi che giudico virtuosi, Il Minerva e il Nazionale, che hanno saputo perseguire il conto economico con un progetto nello stesso tempo alberghiero e residenziale”.

Dopo la notizia della scelta di Celle Ligure, si sono rivolti a noi alcuni famosi albergatori, di cui cerchiamo di sintetizzare il pensiero, che ci sembra di notevole interesse: “La nostra categoria si lamenta spesso, ma talvolta dimostra di non far seguire i fatti alle parole. Molti di noi potrebbero scegliere la trasformazione in alloggi ma non lo fanno, forse perché è arrivato il momento del rilancio, almeno se ci saranno le politiche giuste per farlo. Poi, perché no?, qualcuno di noi ha anche la passione di in tempo, magari ereditata dalla sua famiglia. A Celle, ironia della sorte, nel complesso delle ex Bargamasche c’era anche l’Albergjiero Miretti, poi trasferito altrove. Che cosa consigliamo oggi ai nostri giovani? Non di fare i cuochi ma gli amministratori di condominio?”.

Ancora e sempre Celle Ligure (dovrà farlo la nuova amministrazione comunale) dovrà presto esprimersi sul destino dell’altro edificio abbandonato e in posizione meravigliosa, quello delle ex Colonie Milanesi, nella zona sopra lo svincolo autostradale, di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, quindi un ente pubblico. Altre scelte da affrontare, speriamo questa volta con maggior lungimiranza.

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