Interviste di fine anno/1

Cairese, intervista al vicepresidente Federico Boveri: “Gialloblù e Novara compatibili, ma la città ci sia più vicino”

"La Cairese è il nostro giocattolo, non è sempre facile bilanciare entrate e uscite ma il motore principale è la passione che abbiamo per il calcio"

Federico Boveri Cairese

Il 2023 è stato l’anno in cui la presidenze della famiglia Boveri, noti imprenditori del basso Piemonte, ha iniziato a incidere di più sulla Cairese, club di cui sono diventati proprietari nel giugno 2022. L’elemento più evidente è la prima squadra, in cui sono arrivati tanti giocatori sogno proibito fino a qualche tempo prima. Tuttavia, il lavoro coinvolge tutti gli aspetti del club, come afferma il vicepresidente Federico Boveri. Un passaggio dal mondo imprenditoriale a quello del calcio che da qualche settimana coinvolge anche una realtà importante come il Novara (Serie C). “Le due cose sono compatibili e vanno in parallelo. Abbiamo avvertito preoccupazione lato gialloblù giunta la notizia. Bene, allora che Comune e cittadinanza ci stiano più vicini visto che ci tengono”, questa la stoccata che il vicepresidente si è concesso nel corso dell’intervista.

Partiamo dal giugno 2022, che società avete trovato e su cosa avete lavorato maggiormente?

Abbiamo voluto rispettare tutti coloro che facevano parte di un club che andava avanti da anni e bene – esordisce Federico Boveri -. Siamo entrati con calma nella scorsa stagione per capire un mondo che non ci apparteneva. Eravamo semplici appassionati. Abbiamo provato a rendere la società più simile a un’azienda.

Cosa averte portato del vostro know-how aziendale in gialloblù?

Un approccio ancora più professionale. Una migliore definizione dei ruoli e maggior margine d’azione a ognuno nei rispettivi ruoli. Abbiamo dato grande potere a Franz Laoretti, perché crediamo molto nelle sue abilità. Abbiamo toccato tanti aspetti.

A livello personale, non è semplice “in un Paese per vecchi” essere vicepresidente a 27 anni…

Il mio ruolo è ancora più difficile perché pur essendo giovane devo cercare di mantenere un approccio distaccato per svolgere al meglio il mio lavoro.

Perché avete scelto di investire nello sport?

Si tratta di un mondo che ci appassiona. Mio papà pur senza ruolo attivo aiutava già il club e si è legato ancora di più alla Cairese quando mio fratello ha iniziato a giocare. Siamo stati convinti a entrare e siamo molto contenti di aver preso questa decisione. Diciamo che a tavola si parla di questo.

State investendo molto. È possibile nel tempo gestire un club di quarta serie (l’obiettivo è quello) con un equilibrio entrate-uscite?

È il nostro obiettivo. Abbiamo preso un club che aveva alcuni debitima nonostante ciò abbiamo investito fin da subito per la voglia che abbiamo di fare calcio. Alcune cose le abbiamo sistemate e altre le stiamo sistemando. Grazie ai tornei e a un grande settore giovanile riusciamo a far tornare i conti. Fare “0”, ovvero pareggiare uscite ed entrate, a fine anno è quasi impossibile, ma la passione viene prima di tutto. Per noi è un giocattolo e proviamo a  fare somma zero. Di certo non si hanno mai ricavi stellari.

La riforma dello sport sembra imporre un approccio molto, forse troppo, aziendale…

Capisco le difficoltà di tante società sportive. La riforma dello sport e i costi delle utenze hanno messo in difficoltà moltissime società. Fare sport è diffiicle e costoso. Speriamo che le istituzioni capiscano e diano una mano.

Ci saranno novità anche a livello di impianti?

Spero che il Comune inizi a darci una mano. Credo che questa società debba essere più parte della città. Merita molto di più. Speriamo e attendiamo novità perché abbiamo grosse difficoltà a livello di terreni di gioco: avendo due campi in erba vera non sappiamo bene dove far allenare i ragazzini. In molto si sono preoccupati quando hanno letto del nostro impegno nel Novara. Ecco, sarebbe bene anche dimostrare con i fatti che si ritiene importante la nostra presenza nella Cairese…

Apriamo quindi il capitolo Novara. Fabio Boveri è vicepresidente del club piemontese e, chiaramente, presidente della Cairese. Le due cose sono compabitili, giusto?

Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso, e la conferma è arrivata sia dal presidente Ivaldi sia dalle istituzioni della Lega Pro. Sono due cariche compatibili. Siamo stati contattati da Pietro Lo Monaco e non abbiamo fatto fatica a sposare il suo progetto. Lui è un’istituzione del calcio italiano e la piazza ha una passione incredibile. Le due cose vanno parallele, come ribadito anche da mio papà in conferenza stampa. Anzi, in ottica futura potrebbe esserci un bel legame…

E se le due squadre si ritrovassero in Serie D?

Entrambe in Serie D? Sono mesi che vedo le partite del Novara e siamo convinti che rinforzando la squadra riusciremo nel grande obiettivo di quest’anno, ovvero mantenere la categoria. Sinceramente, vogliamo a tutti i costi salire in Serie D con la Cairese, mentre col Novara, la cui dimensione è chiaramente differente, non mettiamo in conto una possibile retrocessione.

A proposito di piazze e di calore, a Cairo non ce n’è molto…

Sia il Comune sia la cittadinanza devono dimostrare il loro attaccamento alla squadra. Se non adesso, quando? La Cairese negli ultimi anni non ha mai avuto una squadra così forte. Capisco che a Cairo siano molto seguite anche squadre di categorie inferiori…

Motivo in più per sostenere la squadra, il fatto che non abbiamo timore nel lanciare ragazzi del nostro settore giovanile, come Marco Chiarlone dimostra. Anche sui giovani stiamo puntando forte, come dimostra la partnership con il Monza. E adesso anche qualcuno della riviera sale in Valle per giocare, non solo l’inverso.

A posteriori che voto date al vostro mercato di agosto? Il parziale ribaltone invernale in un certo senso dà attenuanti a mister Lepore…

Rifaremmo tutte le scelte che abbiamo fatto. Cambiando allenatore abbiamo fatto delle scelte legate al modo diverso del mister di intendere il calcio. I giocatori che sono andati via ci hanno chiesto di andare via perché non giocavano. Bisogna saper ridurre il proprio minutaggio se si vuole fare parte di un gruppo che si gioca qualcosa. Ci siamo lasciati benissimo con tutti e li ringrazio. Non era neanche facile cambiando tutti. Forse andata fin tropo bene. Si poteva sbagliare di più. Per me resta voto alto.

Siete lì a -2 dalla vetta. Tanti scontri diretti in casa. C’è grande fiducia visti anche i tanti giocatori forti arrivati a Cairo?

Vero, avremo molti scontri diretti in casa. Tanti li abbiamo persi ma sappiamo che è tutto nelle nostre mani. C’è tanto da lavorare. Guardiamo a domenica dopo domenica. Crediamo che Boschetto sia la persona giusta per andare dove vogliamo. Siamo lì dove volevamo essere, vista la falsa partenza siamo soddisfatti della posizione in classifica.

Qualcosa sugli svincolati?

Non lo so, rinforzare una squadra così forte è difficile. Solo qualcuno che può alzare il livello.

La Carcarese punta ai playoff e ha investito, anche se la stagione è al di sotto delle aspettative. Il Millesimo sta crescendo tanto e i giocatori presi lo dimostrano. La Valle sembra spingere verso l’alto. Circolo virtuoso o competizione?

Penso che la Cairese rimanga il riferimento per tutti. Tutti i ragazzi che escono dal settore giovanile  danno una mano agli altri. Una nostra promozione aiuterebbe anche le altre società visto che dalla Promozione in poi diventa importante la questione giovani. Noi guardimao a noi stessi e al nostro obiettivo. Auguriamo il meglio agli altri.

È partita bene l’avventura della squadra femminile in Eccellenza…

Siamo molto contenti e i risultati sono ottimi fino a questo momento. Siamo in costante ricerca di ragazze che diano ulteriore forza anche numerica all’organcio. Vorremmo poi fare una squadra giovanile.

 

 

 

 

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