Quella che segue è una lettera arrivata alla nostra redazione.
Buongiorno,
sono un’insegnante di Scuola Primaria e, in merito alla questione della collocazione della nave Golar Tundra al largo di Vado Ligure, ricordo che il Mar Ligure ospita il Santuario dei Cetacei, istituito nel 1991 come Area Naturale Marina Protetta nelle regioni Liguria, Sardegna e Toscana.
Nel 1999, il Santuario poi è diventato di interesse internazionale grazie ad accordi tra Italia, Francia e Principato di Monaco e si è cercato di salvaguardare l’Area dagli impatti negativi diretti o indiretti delle attività umane sulle condizioni di vita della fauna e della flora marina (inquinamento, rumore, perturbazioni varie).
Dal 2002 il Santuario, nell’ambito della Convenzione di Barcellona sulla biodiversità, è stato inserito nell’elenco delle ASPIM ed è divenuto “Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea”.
“Il valore insostituibile della diversità biologica come agente necessario all’evoluzione della vita sulla Terra e dal quale dipende la vita dell’umanità stessa” da tempo è stato riconosciuto nell’ambito della Convenzione ONU sulla diversità biologica.
Nel 2016 sono state individuate due EBSA , Aree Marine Importanti Ecologicamente o Biologicamente, completamente sovrapposte al Santuario Pelagos: gli Ecosistemi Pelagici del Mediterraneo nord-occidentale e gli Ecosistemi Bentonici del Mediterraneo nord-occidentale.
Più recentemente l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, ha individuato, nel Santuario, due IMMA , Aree Importanti di Mammiferi Marini.
I cetacei possono abitare il Santuario grazie al fatto che in questo “triangolo marino” trovano adeguate condizioni per la riproduzione e per una ricca alimentazione di numerose specie (capodoglio, balenottera comune, delfino, grampo, globicefalo, zifio, stenella, tursiope).
Il “nostro” mare ha le caratteristiche di un oceano in miniatura in quanto è aperto e usufruisce di un continuo rimescolamento di acqua calda e fredda, con un delicato equilibrio.
Dall’istituzione del Santuario ad oggi, sono state adottate crescenti misure e messe in atto varie iniziative mirate alla tutela dell’Area, quali leggi e linee guida per la protezione dei fondali e della straordinaria biodiversità marina; si sono attivati programmi di ricerca e di conservazione, progetti di sensibilizzazione ed educazione.
Come può quindi essere giustificata la presenza, nell’immediato futuro, di un rigassificatore, con le caratteristiche ormai note anche alla cittadinanza, nelle acque del Santuario Pelagos?
Quale potrà essere la prospettiva di vita dei cetacei e di tutte le biodiversità presenti nel Mar Ligure, in questo nuovo, ipotetico scenario ecologico e biologico?
Quali potranno essere le conseguenze sul piano delle responsabilità decisionali umane in merito?
Come cittadina e come insegnante che ha sempre cercato di sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto ambientale e alla salvaguardia della vita, anche grazie a specifiche iniziative promosse da Istituti Comprensivi, Enti Locali e Associazioni, invito ad una profonda riflessione che superi di gran lunga l’ottica dell’economia e consideri che la nostra esistenza sulla Terra è affidata a sistemi aperti interdipendenti, dal funzionamento delicato e bisognosi di assoluto rispetto.
Fiduciosa nel futuro, saluto cordialmente.
Albisola Superiore, 02/09/2023
Marina Olivero