Savona. Esenzione per bambini fino a 14 anni, per disabili gravi, scolaresche in gita, autisti di pullman e guide turistiche con almeno 25 persone, iscritti all’Università di Genova fino a 26 anni oltre ai vigili del fuoco e forze dell’ordine in trasferta (come aveva inizialmente presentato la giunta in commissione, poi ritirata in consiglio comunale dopo la presentazione degli emendamenti dell’opposizione). E’ la proposta di modifica al regolamento della tassa di soggiorno presentata dalla minoranza consiliare.
Verrà discussa nella prima commissione e poi passerà nel prossimo consiglio (presumibilmente a fine luglio). La proposta è stata firmata da tutti i gruppi di minoranza escluso Toti per Savona (Pietro Santi e Ileana Romagnoli).
Per la minoranza sarebbe opportuno anche valutare modifiche agli importi, ma “per fare questo – spiega Fabio Orsi, primo firmatario – bisogna esaminare i dati degli introiti degli anni passati”.
“A Savona il regolamento che disciplina questa imposta va cambiato – evidenzia ancora Orsi -. Questo è un primo importante passo nell’inerzia della maggioranza La somma richiesta è risibile, ma di contro, manca di molteplici esenzioni che ad esempio non agevolano il turismo di famiglie né quello legato al mondo della disabilità. Quest’anno nel dopo Covid si dovrebbero raccogliere 600 mila euro, una cifra distante anni luce dalle città a vocazione turistica“.
“L’imposta di soggiorno non è una cosa buona o cattiva a prescindere – conclude il consigliere di PensieroLibero.zero -. Se la somma raccolta oltre che avere un vincolo formale di bilancio è effettivamente utilizzata per migliorare l’offerta pubblica di servizi per la ricettività e, di conseguenza, per i cittadini che risiedono tutto l’anno, secondo me ha un senso, specie se bilanciata e calibrata da esenzioni per fasce deboli, minori, scolaresche, studenti universitari. Se invece l’introito raccolto e versato al Comune cade nel calderone e si perde nei meandri di un bilancio pachidermico allora è un inutile balzello“.