Mobilitazione

Sanac Vado Ligure, resta lo spettro della chiusura: presidio davanti alla Prefettura

Sindacati e Rsu chiedono risposte sulla vertenza industriale ancora senza soluzioni

presidio Sanac prefettura savona

Vado Ligure. Sindacati di categoria e Rsu hanno indetto una mobilitazione per la giornata di oggi davanti alla Prefettura di Savona nell’ambito della vertenza sulla Sanac di Vado Ligure e il futuro del sito produttivo che attende da tempo risposte: una fase di stallo che si protrae e che mette a rischio 80 lavoratori.

Questa mattina protesta e presidio davanti alla Prefettura di Savona.

Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno in Consiglio regionale, che impegnava la giunta a rappresentare al Ministero delle imprese e del made in Italy la necessità che la situazione di Sanac sia inserita e risolta definitivamente in maniera unitaria nel rinnovo dell’Accordo di programma su Acciaierie d’Italia (Ex Ilva), ad ora nessun riscontro ministeriale, anche rispetto alle richieste di incontro sollecitate a più riprese dalle sigle sindacali.

Tra le richieste quella supportare l’attività dello stabilimento Sanac di Vado Ligure con nuovi ordini da parte di Acciaierie d’Italia.

La Sanac di Vado Ligure, azienda che produce materiali refrattari e strutturata per lavorare quasi in esclusiva con l’ex Ilva, rappresenta un presidio produttivo strategico nella filiera nazionale integrata dell’acciaio. Tuttavia la situazione aziendale e occupazionale resta critica, con lo spettro di una chiusura alimentata anche da un possibile smantellamento delle strutture e degli stessi macchinari produttivi.

Sullo sfondo la questione di liquidità – con un credito accumulato nei confronti di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, di oltre 20mln di euro – e la gestione del complesso industriale, dopo i bandi andati deserti elaborati dalla struttura commissariale. Le maestranze sono da diversi mesi in cassa integrazione a rotazione, considerando le attività ancora limitate nello stabilimento vadese.

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