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Carenza di personale, la proposta di Cna: “Nuovi accordi tra categorie per stabilire rapporti lavorativi più adeguati”

"Le aziende pagano lo scotto di un atteggiamento politico e sindacale che richiederebbe una maggiore consapevolezza della natura prettamente turistica della nostra regione"

Paola Freccero Cna

Savona. “Alla ricerca del personale perduto. Potrebbe essere il titolo di un nuovo film con Indiana Jones invece, purtroppo, è un problema serio che metterà in serie difficoltà le imprese per questa tornata estiva e non solo”. Paola Freccero, imprenditrice artigiana, presidente nazionale di Cna Pastai e, di conseguenza, anche operatrice turistica, interpreta ed esprime alcuni temi legati al lavoro nella nostra Regione.

“Sono apparse notizie di offerte di lavoro rifiutate per compensi troppo esigui o per richieste, da parte di chi viene assunto, irraggiungibili dalle aziende – nota – Ciò dimostra che, in questa situazione, ci sono solo soggetti, imprese e persone, che perdono opportunità senza possibilità di soluzioni. Le aziende, di quasi tutti i comparti, pagano lo scotto di un atteggiamento politico e sindacale che richiederebbe una maggiore consapevolezza della natura economica prettamente turistica della nostra regione, dove la partita delle grosse industrie storiche è praticamente finita”.

“Rimane forte il volano turistico ma non si è fatto niente se non scelte di singoli territori perché tutto ciò possa avere un andamento annuale e non solo estivo. Infatti le imprese bruciano i guadagni fatti nei mesi estivi con i costi fissi e diviene difficile proporre compensi adeguati e contratti oltre un breve periodo lavorativo. Le nostre imprese dovrebbero invece poter offrire contratti annuali ma senza una politica economica seria di rivalutazione del territorio e delle infrastrutture grazie alla quale si possa prolungare le attività turistiche anche nei periodi meno appetibili e, contestualmente, senza una adeguata contrattazione sindacale di secondo livello, tutto ciò diventa impossibile”.

“Devono infatti crearsi nuovi accordi tra i rappresentanti delle categorie nei quali vengano individuate figure specifiche per la nostra regione, orari e compensi adeguati, compresi benefit necessari a stabilire rapporti lavorativi più sereni, come è già stato sottolineato recentemente. In tal modo potremmo trovare anche persone disposte, magari dopo aver lavorato nelle località montane, a svolgere mansioni presso le nostre località turistiche costiere”.

“Rimane infine ma non meno importante il problema di reperire abitazioni con affitti coerenti per chi viene a lavorare nelle nostre imprese. Nei nostri comuni esistono ormai solo contratti di locazione turistici, con richieste di affitto per i più inaccessibili”.

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